Il 55% dei liguri è indebitato e addirittura il 36% di questi ha più di un debito. È quanto rivelato dallo studio ‘Kruk: Giornata Senza Debiti’, che l’esperto del debito ha commissionato ad AstraRicerche durante la prima edizione della Giornata senza Debiti, a novembre scorso.
La ricerca esplora, anche in Liguria, un aspetto dei debiti che dovrebbe essere preso più in considerazione e cioè quello psico emotivo. Eppure lo stato d’animo in una situazione economica complessa è fondamentale per risalire la china! Basti pensare a quanto la parola ‘fiducia’ viene detta nel commentare l’andamento dei mercati in finanza.
Secondo lo studio che ha fatto un focus sulla regione anche i cittadini liguri, in una situazione di debito tendono ad accusare non solo le conseguenze economiche ma soprattutto quelle psico-emotive, aggravate in molti casi dal senso di vergogna che costringe le persone ad isolarsi. Kruk Italia, che da 10 anni opera nel Paese anche nei debiti privati, ritiene che è proprio il silenzio il primo limite da superare in una situazione debitoria. Parlarne vuol dire rendersi conto di non essere solo ed è il primo passo per agire e cominciare a prendere la situazione in mano. Ma la strada da fare per superare questo tabù è tanta: seppur il 55% dei liguri ammette di avere un debito il 47% del campione considera i debiti un tema circondato da silenzio e vergogna e il 44% non riesce a parlarne con gli altri, amici o famigliari, e preferisce tenere per sé questa “macchia”. L’indebitato si trova di fronte a varie tipologie di conseguenze, che per il 77% sono, come ci si può aspettare, economiche, ma per ben il 60% sono psicologiche, come l’ansia, le conseguenze sulla salute fisica e mentale e il rischio di isolamento, che, se sommate a quelle sociali come la compromissione dei rapporti con i familiari, superano quelle economiche (86% totale). L’impatto sulle proprie condizioni di vita è quindi tangibile su più fronti.
Ma quali sono i motivi che spingono i liguri a contrarre un debito, senza sapere ciò che questo comporterà? Tra le principali ragioni per cui si indebitano vede al primo posto, con il 35%, acquisti importanti per i quali non si hanno liquidità, al secondo posto l’aumento del costo della vita (22%), al terzo posto addirittura un debito contratto per ripagare un altro debito (18%): subito fuori dal podio, con il 15%, chi si trova costretto ad affrontare i debiti dei famigliari.
Tomasz Kurr, ceo di Kruk Italia. «Parlare di debiti può essere difficile e spesso le persone non sono nemmeno consapevoli di essere indebitate, basti pensare a chi non sa che la carta di credito è a tutti gli effetti una forma di debito, solo che a un mese di distanza dall’acquisto. E non sono neanche consapevoli delle conseguenze, ormai certe, che possono derivare da debiti non pagati, tra cui l’instabilità finanziaria, le azioni legali e i problemi di credito a lungo termine. Eppure, proprio parlare è il primo passo per trovare una soluzione. In quanto osservatori privilegiati dell’andamento dei debiti, possiamo confermare che i privati che risanano la loro posizione finanziaria non solo possono tornare ad avere accesso ad altri prodotti finanziari, perché considerati nuovamente affidabili; ma ritrovano un maggiore benessere psico-emotivo generale».