«Regione Liguria sta lavorando per calendarizzare le analisi per i malati oncologici o affetti da patologie gravi al fine di garantire maggiore certezza e continuità nelle cure permettendo al paziente di limitare spostamenti, anche grazie alla digitalizzazione. È già in corso un progetto per la revisione dei percorsi di follow-up al fine di renderli efficaci nei confronti dei pazienti presi in carico. Quando in aula il consigliere Pastorino parla di mancata presa in carico evidentemente non è ben informato: vi è un’importante differenza organizzativa tra follow up al termine del ciclo di cura e pazienti in trattamento attivo e cioè pazienti presi in carico e seguiti dal day hospital che organizza loro visite, controlli ed esami». Così l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò sul progetto di calendarizzazione delle analisi di follow up per i malati oncologici e le gravi patologie in risposta ad una Iri del consigliere Pastorino.
«I nuovi casi – continua Nicolò – che ogni anno si presentano presso il Cancer Center sono oltre 4.000, i casi prevalenti (i casi che vengono seguiti il follow-up) sono mediamente oltre 5.000, con una continua necessità di prestazioni di monitoraggio. È iniziato con l’Assessorato un iter di revisione dei percorsi di follow-up anche al fine di armonizzarli a livello regionale sia in termini di durata sia in termini di composizione ed è in corso la ricognizione sia dei percorsi già attivi (esempio Breast Unit) sia di quelli da attivare, oltre che un’attività di armonizzazione informatica delle agende di secondo livello al fine di semplificare le attività di prenotazione e garantire la presa in carico secondo criteri condivisi».
«Oggi in Consiglio regionale ho presentato un’interrogazione urgente per denunciare i gravi disagi che i pazienti oncologici stanno affrontando presso il Policlinico San Martino di Genova – ribatte il capogruppo “Andrea Orlando Presidente” e rappresentante di Linea Condivisa Gianni Pastorino -. La mancata calendarizzazione delle analisi di follow-up, siano esse ematochimiche o diagnostiche, rappresenta un problema serio per la continuità delle cure e la serenità dei pazienti. Non è accettabile che, chi affronta le conseguenze di patologie gravi che prevedono follow-up da protocollo scientifico, non abbia la certezza di un calendario degli esami da effettuare».
Riguardo alle risposte in aula da parte di Nicolò aggiunge che “l’Assessore ha sminuito il problema e ha parlato di interventi in corso, ma la realtà racconta di pazienti costretti a rivolgersi a strutture pubbliche con ritardi nelle prestazioni oppure a strutture private per ottenere esami tempestivi, un’alternativa che non tutti possono permettersi. Questo non è accettabile. È necessario – conclude Pastorino – un piano chiaro e pubblico per la calendarizzazione degli esami, che garantisca una presa in carico completa e continuativa per il periodo previsto dai protocolli”.