Il Consiglio regionale all’unanimità blocca il trasferimento della nave rigassificatrice Golar Tundra da Piombino a Savona-Vado.
Stamattina l’aula ha approvato con 30 voti favorevoli (assente al momento del voto il consigliere del Pd, Andrea Orlando) una mozione bipartisan che “impegna il presidente e la giunta a trasformare in atti concreti e ufficiali della Regione Liguria le dichiarazioni rilasciate alla stampa in merito alla collocazione del rigassificatore Fsru Golar Tundra nello specchio acqueo antistante Savona/Vado Ligure, esprimendo nelle sedi più opportune le valutazioni su cui trova fondamento la propria contrarietà, al fine di bloccare l’iter di trasferimento del suddetto impianto in Liguria”. Lo scrive l’agenzia Dire.
Il documento sostituisce e riassume due mozioni distinte che avevano depositato maggioranza e opposizione, attraverso il consigliere segretario d’aula ed esponente di Forza Italia, Angelo Vaccarezza, e il vicepresidente dell’aula e consigliere del Pd, Roberto Arboscello, entrambi savonesi e autori del testo condiviso approvato oggi.
«Il lavoro fatto è importante e di grande rispetto del nostro territorio – ha commentato Angelo Vaccarezza alla Dire – ci sono state molte polemiche nella scorsa legislatura e in campa elettorale: arrivare oggi a un documento unico del Consiglio regionale è il risultato che la provincia di Savona aspettava. Il documento chiude la porta non solo al trasferimento oggi della Golar Tundra a Savona-Vado, ma a qualsiasi rigassificatore nello specchio acqueo della Liguria. È un passo importante, privo di ogni accenno polemico e un buon viatico per il 2025».
Sottoscrive Arboscello: «Il testo impegna il presidente Marco Bucci a trasformare in atti concreti i suoi annunci di contrarietà al progetto. Può sembrare una sottigliezza, ma non lo è. Bucci da oggi ha una grande responsabilità: si mette un punto fermo politico, ma la partita non è ancora chiusa del tutto perché l’ultima parola spetta al governo. Affidiamo a Bucci l’impegno perché dal governo arrivi un no definitivo al trasferimento del rigassificatore in Liguria. Il vero vincitore di questa vicenda è un territorio che per un anno e mezzo si è speso e unito per una battaglia giusta, contro una scelta che era stata scellerata»
Nelle premesse viene anche ricordato che il Consiglio regionale ligure ha già votato un ordine del giorno che chiede al governo di nominare un nuovo commissario per l’opera, che al momento sulla carta sarebbe ancora l’ex governatore ligure Giovanni Toti, interdetto però da incarichi pubblici per il noto patteggiamento.
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