Approvate dalla giunta comunale di Genova, su proposta dell’assessore al Commercio e Artigianato, le linee guida per l’ampliamento a tutti i centri storici dell’intesa sul commercio analoga a quelle già approvate per il Centro Storico e Sampierdarena.
«Questo è il primo passo – spiega l’assessore al Commercio Paola Bordilli – con la nuova giunta regionale, la Soprintendenza e la Camera di Commercio si andranno a definire le nuove intese commerciali e i vincoli sulla valorizzazione del commercio di qualità».
«Ci sono realtà territoriali, interessate da cambiamenti di tipo sociale: come anticipato dal vicesindaco ieri durante l’assemblea pubblica, anche Sestri Ponente rientrerà nell’Intesa che si inserirà anche nell’ambito del piano di rigenerazione urbana previsto dal masterplan di Genova 2030», dice Bordilli.
Tra le nuove attività economiche che, a seguito delle prime Intese, non possono insediarsi nei perimetri stabiliti dalla Soprintendenza per il Centro storico e Sampierdarena, ci sono: lavanderie e distributori automatici, phone center, internet point, money transfer, sexy shop, compro oro, attività connesse al gioco d’azzardo a distanza come la vendita di carte prepagate, ricaricabili, ricarica conti gioco e altre attività similari indipendentemente dalla tecnologia utilizzata.
«La Legge 214/2023 all’art. 12 comma 3 fornisce un nuovo scenario di intervento, ampliando gli strumenti per la pianificazione commerciale, estendendoli anche a tessuti urbani diversi da quelli più prettamente storici o caratterizzati da elementi di valore storico artistico- spiega -. La legge, quindi, riconosce la natura di presidio urbano e di servizio rappresentati dalle attività commerciali e artigiane e riconosce altresì al decoro urbano ed alle caratteristiche commerciali specifiche un elemento qualificante. Il nuovo quadro normativo introdotto a livello nazionale ci dà quindi l’opportunità di intervenire in quartieri che in passato non potevano rientrane nelle intese».