La Giunta comunale di Genova ha adottato il Piano del verde, uno strumento integrativo della pianificazione urbanistica complessiva che contiene la visione strategica dell’Amministrazione, nel medio-lungo periodo, del verde urbano e periurbano.
Il verde sarà collocato al centro della pianificazione cittadina, assumendo una funzione nevralgica nelle decisioni strategiche per lo sviluppo, costituendo la “linfa” del nuovo Piano Urbanistico Comunale (Puc). Un approccio che risponde alla crescente urgenza della transizione ecologica.
La pianificazione coprirà un arco temporale decennale, creando le condizioni per una città più sana e vivibile.
«Il Piano del verde vuole essere uno strumento non solo pianificatorio e previsionale, ma anche operativo per fornire a tutti gli operatori, pubblici e privati, linee guida volte a garantire l’apertura di veri e propri “corridoi verdi” e il presidio di infrastrutture verdi nel tessuto connettivo urbano e periurbano – dichiara l’assessore comunale all’Urbanistica Mario Mascia – Questo obiettivo si realizza mediante la messa a sistema e l’incrocio di tutti i dati che l’Amministrazione possiede trasversalmente alle varie Direzioni, che permettono di inquadrare e monitorare le diverse aree del territorio genovese mediante gli indici di rilevamento dello stato di salute dell’ambiente in rapporto a tutti e quattro gli elementi naturali: aria, acqua, terra e fuoco. Con i dati che abbiamo a disposizione siamo in grado di valutare l’impatto del verde esistente e, in previsione, sul sequestro di anidride carbonica e sul calore dell’aria, per apprestare idonee azioni amministrative di contrasto all’inquinamento e al surriscaldamento, sulla temperatura e sull’assetto idrogeologico del suolo, sul drenaggio, sulla canalizzazione e sulla regimazione delle acque meteoriche, fluviali o marine anche a fini irrigui o di mero riciclo, sulla prevenzione degli incendi e così via. Tutti dati – prosegue l’assessore – che possono poi essere comparati con gli studi della mobilità, del traffico veicolare, della effettiva fruibilità pubblica di percorsi pedonali e spazi di sosta e aggregazione. Con questo Piano del Verde possiamo dunque concretamente adottare sul territorio tutte le misure necessarie alla cosiddetta “mitigazione ambientale”, in linea con le norme generali del Puc che proprio a tal fine, per la prima volta, abbiamo messo nero su bianco in questo secondo mandato del sindaco Bucci e che rappresentano un unicum a livello nazionale. Proprio in coerenza con queste norme generali di mitigazione ambientale – spiega l’assessore – il Piano del Verde si pone come strumento operativo in grado di indirizzare l’azione amministrativa verso le zone del territorio genovese dove è prioritaria l’esigenza di ridurre l’impatto dell’inquinamento e delle emissioni di gas climalteranti, dove è opportuno iniziare ad impostare la mobilità e tracciare i percorsi di marciapiedi e strade in funzione delle persone più che dei veicoli, e dove poter sperimentare l’apertura di nuovi spazi accessibili e vivibili da parte delle varie comunità cittadine legate agli asili, alle scuole e alle altre realtà territoriali. Da questo punto di vista, il Piano del Verde riesce a fare tesoro di tutta una serie di risultanze cartografiche e di banche dati che sono correlate non solo all’assetto idrogeologico del suolo, ma anche alla qualità dell’aria e alla presenza del verde nel tessuto urbano e periurbano genovese. La valorizzazione del verde, infatti, porta con sé il benessere e il miglioramento della qualità di vita delle persone, che è l’unità di misura e il principale obiettivo della nostra come di qualunque azione politico-amministrativa che si rispetti: non si tratta solo di una migliore ossigenazione dell’aria – continua l’assessore – ma anche di un valore aggiunto in termini di comfort acustico ed equilibrio termo-igrometrico e psicologico. Nel momento in cui si individuano le aree più bisognose di questi interventi, si mettono a sistema le conseguenti azioni che non si limitano alla piantumazione di nuove alberature ma vanno ben oltre, nella direzione di ridisegnare piazze e punti di ritrovo secondo criteri di prossimità, accessibilità e vivibilità, di utilizzare pavimentazioni drenanti, fotocatalitiche e ad “albedo diffusa”, di contenere l’impatto sul suolo delle precipitazioni a carattere intenso mediante vasche e cisterne di raccolta e riutilizzo delle acque piovane, attingendo alle stesse linee di urbanistica tattica che abbiamo messo a terra grazie a progetti quali il Genova Street Lab nella zona di Sampierdarena».
Il piano del verde
Nel dettaglio, il Piano del verde si integra con gli altri strumenti urbanistici e di programmazione dell’Ente, allo scopo di perseguire una gestione coordinata del territorio, in particolare con il Puc, il Regolamento Edilizio, il Documento Unico di Programmazione (Duc) e il Piano Triennale dei Lavori Pubblici.
L’obiettivo è promuovere una visione di città che non solo preserva e gestisce il paesaggio esistente, ma che lo arricchisce con nuove aree verdi o prevedendo la riqualificazione di aree verdi pubbliche sottoutilizzate o degradate. La gestione sostenibile del verde urbano contribuirà a migliorare la qualità della vita e a promuovere un ambiente urbano inclusivo e accogliente, come indicato dagli obiettivi dell’Agenda Onu 2030.
Ad oggi il territorio comunale di Genova è per il 72% coperto da verde, benché caratterizzato da una forte disparità di presenza di spazi verdi al di sopra della così detta “linea verde” o nel tessuto urbano compatto. Ma anche nel tessuto urbano compatto, che occupa una superficie di 25,7 kmq sui 243 kmq complessivi dell’intero territorio comunale, il verde raggiunge l’11% tra verde pubblico e verde privato.
Secondo l’ultimo report annuale di Husqvarna, Genova è il “polmone verde d’Italia” davanti a Bologna e Firenze. Inoltre, per il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, l’area metropolitana genovese è quella a maggiore copertura arborea in Italia.
Suddividendo il territorio genovese in tre fasce (città forestale o dei boschi; città costiera o città del mare; città edificata o città dei tetti), il Piano del verde consentirà di migliorare la qualità degli spazi pubblici, recuperando il più possibile aree anche piccole con l’obiettivo di far penetrare il più possibile il verde all’interno del tessuto urbano. Ciò tenendo conto del patrimonio naturale già esistente nell’entroterra: un polmone verde capace di catturare grandi quantità di anidride carbonica e dotato di attrazioni culturali e di un importante potenziale turistico in rapida via di sviluppo in questi ultimi anni.
Il Piano del verde aiuterà a superare la percezione di Genova come esclusiva città di mare, supportando interventi dal valore pratico e concreto, ma capaci anche di valorizzare l’enorme capitale intangibile e identitario dell’area interna. Migliorando i collegamenti tra la città e le sue “aspre montagne”, si punterà a dare vita ad un vero e proprio “Parco dei parchi”, dove le aree verdi possano essere fruibili in sicurezza, accessibili dalla città e a vocazione diversificata con la distinzione di fondo tra aree con emergenze storico-culturali, aree di valore naturalistico-biodiversità e aree a principale vocazione turistico-culturale.
Un obiettivo a cui l’Amministrazione sta già lavorando a partire dal progetto dei Forti che prevede di trasformarli in un formidabile fattore attrattivo per residenti e turisti nel tempo libero, dove praticare sport e con cui scoprire il patrimonio culturale ed eno-gastronomico del territorio.
Il parco urbano dei Forti, su cui l’Amministrazione sta lavorando dal punto di vista del potenziamento infrastrutturale fisico e digitale, da un lato con il progetto della Funivia di Begato e dall’altro con la fornitura di connettività attraverso la fibra ottica, può avere un ruolo molto importante nel palcoscenico della Città, costituendo il primo nucleo di una riscoperta del verde alle spalle della città costruita e rendendolo usufruibile a tutti.
Alla stesura del Piano del verde hanno partecipato i tecnici interni di varie Direzioni del Comune, senza dare un incarico a professionisti esterni: una scelta dettata dalla volontà di dare una risposta concreta e coordinata alle criticità che solo le figure interne all’Amministrazione possono conoscere nel dettaglio, per valutare la migliore strategia con la quale risolverle.
Oltre che strumento di pianificazione urbanistica, il Piano del verde è anche uno strumento finalizzato alla formazione di una cultura ambientale e progettuale di tecnici e cittadini. Una risposta urgente al cambiamento climatico in atto e allo stesso tempo, nell’era post Covid, finalizzato a favorire il benessere psicologico soprattutto dei più fragili, aumentando le occasioni di socialità.
Infatti, uno degli obiettivi del Piano è di guidare la trasformazione di percorsi e spazi pubblici, incrementando e migliorando i luoghi della socializzazione con particolare attenzione alle categorie deboli e a coloro che si muovono a piedi: bambini, ragazzi, anziani, persone con disabilità. Inoltre, creando luoghi diffusi e progettati per promuovere la salute sociale e il presidio del territorio, si avranno al contempo importanti benefici per le attività commerciali e turistiche.
Il Piano del verde, di cui è prevista la discussione e approvazione prima in Commissione e poi in Consiglio Comunale, sarà oggetto di un monitoraggio continuo e di una revisione nel tempo che lo renderanno uno strumento utile, aggiornato e operativo.
Tre le azioni chiave del Piano:
– propone l’incremento del verde per migliorare la qualità dell’aria, il controllo della temperatura e il comfort acustico, il benessere termo-igrometrico e psicologico;
– promuove il miglioramento del suolo attraverso l’uso di pavimentazioni drenanti, fotocatalitiche e l’utilizzo di materiali capaci di riflettere maggiormente i raggi solari per ridurre l’assorbimento di calore (effetto Albedo);
– prospetta una nuova gestione dell’acqua attraverso il controllo dei fenomeni intensi, la raccolta e il riutilizzo delle acque meteoriche.
Non un mero strumento di pianificazione, ma una visione condivisa con i cittadini per un percorso di crescita sostenibile per una Genova più verde, inclusiva e vivibile per tutti. Non a caso, il Piano del verde è frutto della condivisione e del dialogo con la Consulta comunale del verde, l’organo consultivo dei rappresentanti di Associazioni, Ordini Professionali, Collegi ed Enti che hanno interesse sul verde pubblico.
Il Piano del verde contiene anche i “Criteri e principi per il piano di rinnovamento e nuovo impianto delle alberature stradali cittadine”, il documento predisposto nel quadro del Tavolo tecnico della Consulta del verde e approvato da quest’ultima durante la riunione di lunedì 7 ottobre.
Infine, una prima applicazione pratica dei criteri e dei principi del Piano comunale del verde è rappresentata dall’urbanistica tattica: una modalità temporanea e a basso costo di interventi sul territorio, condivisa con cittadini e associazioni, per valutarne la possibilità di un’attuazione definitiva. Una modalità che il Comune di Genova sta sperimentando a Sampierdarena con il progetto Genova Street Lab, che punta a dare nuova vita e forma ad alcuni spazi urbani migliorandone vivibilità, fruibilità, sicurezza e accessibilità, privilegiando una mobilità attiva (pedonale e ciclabile).