Si è tenuto all’Hotel Excelsior di Rapallo l’evento finale dell’ottava edizione del Teha – The European House Ambrosetti. Un momento di restituzione a istituzioni e rappresentanti economici territoriali che, per la prima volta, è stata anticipata nel corso dei mesi dai tavoli di lavoro provinciali (il 4 marzo a Imperia, l’11 aprile alla Spezia, il 19 aprile a Savona e il 12 giugno a Genova), coordinati dall’assessore allo Sviluppo economico Alessio Piana, che hanno coinvolto complessivamente 120 stakeholder locali.
«Dal quadro presentato oggi emerge una Liguria in salute, con il Pil che nell’ultimo triennio cresce più della media nazionale (+5,1% nel 2022, +0,8% nel 2023 e +1% nel 2024), così come l’export (+50,1% rispetto al pre-Covid) e l’occupazione che ha raggiunto il record storico del 72% e il conseguente abbattimento della percentuale dei Neet (11,3% nel 2023 contro i 20,4% del 2020), quei giovani che non studiano ne lavorano – sottolinea l’assessore regionale allo Sviluppo economico e coordinatore dei tavoli provinciali Alessio Piana – Centrale il ruolo dei nostri porti, che ci consegnano una regione che è al primo posto della classifica nazionale sulla blue economy (10,5% delle imprese liguri è attivo nell’economia del mare) e dei Teu movimentati (34,3% del totale nazionale). Numeri che, in prospettiva, sono destinati a crescere grazie alle importanti infrastrutture in arrivo in Liguria da qui ai prossimi anni. Tante luci, ma anche alcuni settori su cui continuare a lavorare per essere maggiormente performanti, come le rinnovabili e la ricerca. Ambiti su cui è alta l’attenzione di Regione Liguria, che ci vedranno protagonisti da un lato con la definizione del Piano Energetico Ambientale Regionale (Pear 2030) e dall’altro con l’attuazione del programma regionale triennale Ricerca e Innovazione che porterà complessivamente 238 milioni sul territorio. Ringrazio – aggiunge l’assessore Alessio Piana – tutti coloro che hanno lavorato a questa nuova edizione del Forum Ambrosetti che hanno reso possibile e partecipato il confronto con i partner, i rappresentasti delle categorie, le associazioni, il Sistema Camerale, il Sistema Portuale, Confindustria, i sindacati, gli enti di ricerca e l’Università. Soggetti che, non solo sono stati pro attivi, ma fondamentali per individuare strumenti e azioni necessarie ad accompagnare la crescita e lo sviluppo della nostra regione».
«La Liguria continua a mostrare segnali di crescita economica, consolidando una ripresa robusta e sostenibile. I dati indicano un trend positivo in vari settori chiave dell’economia locale, confermando gli sforzi congiunti di istituzioni, imprese e cittadini. In particolare, è la prima regione per incidenza percentuale delle imprese dell’Economia del mare e per fatturato delle imprese della floricoltura, la seconda per numero di crocieristi a livello nazionale e la seconda per età media dei treni», ha commentato il deputato e viceministro della Lega Edoardo Rixi a margine dell’ottava edizione del forum.
«La legge sulla rigenerazione urbana rappresenta uno strumento fondamentale che è diventata best practice a livello nazionale per lo sviluppo urbanistico del nostro territorio. Grazie a questa legge è stato possibile dare avvio a cantieri pubblici e privati in luoghi abbandonati da decenni. A cominciare dal silos Hennebique, un silos granario costruito nel 1901 e abbondato dagli anni ’70, rilanciato grazie alla legge; e poi Villa Zanelli, gioiello liberty del primo Novecento, abbandonato per 20 anni e riaperto nella primavera del 2024 grazie al bando periferie del valore di 6,6 milioni di euro, fino allo storico albergo Angst di Bordighera edificato nel 1886 e rimasto chiuso dal 1936 fino alla suddetta legge con cui sono stati sbloccati i lavori di riutilizzo. E per ultima la ex Colonia Olivetti di Marinella, acquistata da un privato pronta a diventare un resort». Lo ha ricordato l’assessore regionale all’Urbanistica Marco Scajola.
«Grazie a questa legge di cui si è parlato anche al Senato -ha ricordato Scajola – si è potuto riqualificare il patrimonio edilizio esistente delle periferie degradate e dei centri storici e migliorare la qualità della vita dei cittadini, due su tutti l’intervento di riqualificazione a Begato e nel quartiere della Pigna a Sanremo».
Alla legge nata nel 2018 segue il Programma regionale di Rigenerazione urbana del 2021 che ha consentito di finanziare 116 interventi per 30 milioni di euro, soprattutto nei Comuni dell’entroterra. “«A questi finanziamenti – continua l’assessore regionale all’Urbanistica – si aggiungeranno nelle prossime settimane ulteriori risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione per 1,5 milioni di euro che consentiranno di riqualificare ambiti urbani in condizione di degrado urbanistico». Molto è stato fatto anche sul fronte dell’edilizia scolastica: «dal 2015 ad oggi – ha ricordato Scajola – sono stati 500 gli interventi realizzati per un totale di 200 milioni di euro investiti e da un anno è in corso la ricognizione sulla piattaforma dedicata ai fabbisogni di edilizia scolastica condivisa anche con altre regioni che dovrà costituire la base dati per la predisposizione del nuovo piano triennale». «Anche sul fronte dell’utilizzo dei fondi per la formazione – dice Scajola – siamo all’avanguardia. Siamo infatti tra le prime regioni per l’uso delle risorse del Fondo Sociale Europeo 2021 – 2027. Su un totale di 435 milioni di euro, 166 milioni sono già stati programmati e sono state coinvolte 25mila persone. Abbiamo aperto bandi relativi alla formazione, al sociale e allo sport, oltre a sostenere fortemente la crescita degli Its e degli Iefp”.
Diversa la lettura dei dati da parte di Davide Natale segretario Pd Liguria. «Sapevamo che la Giunta avrebbe esultato per il primo posto nella movimentazione dei container (anche se va sottolineato è calata del 4,5%), come per il numero dei crocieristi o per il fatturato della floricultura, ma non c’è nessun record, questi dati si possono considerare scontati: sono il frutto della collocazione e delle peculiarità territoriali della Liguria. Nessun merito sull’andamento di questi numeri può essere attribuito alle politiche del centro destra in Regione. Quello che invece emerge guardando tutti i dati, e non solo una parte, è che, ancora una volta, la Liguria è l’ultima regione per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: un dato che dimostra l’assenza di qualsiasi progettualità e volontà di accompagnare la transizione energetica dai combustibili fossili alle nuove tecnologie. Un’incapacità dimostrata anche nel non essere riusciti a reperire i finanziamenti previsti dal Pnrr a questo scopo e nel non aver lanciato le comunità energetiche. Una situazione confermata girando nei piccoli comuni che affermano come non ci sia mai stata alcuna attenzione. Siamo tra gli ultimi anche su alcuni dati che dovrebbero disegnare la struttura economica della regione: 11esimi per esportazione per abitante; decimi per tasso di occupazione e 13esimi per numero di laureati, ma tre sono i dati che destano maggiore preoccupazione: il 13esimo posto per il valore aggiunto dell’industria; il 15esimo per startup innovative e il 16esimo per imprese femminili. Lì dove la Regione avrebbe potuto applicare politiche di crescita, c’è il vuoto. Come impongono una riflessione gli indicatori sociali: siamo una regione che si posiziona all’undicesimo posto per cittadini a rischio povertà; al decimo per speranza di vita e al 18esimo per bambini iscritti al nido. La certificazione di una Regione a cui manca la guida dei processi e che basa le proprie fortune sulla sua collocazione geografica. Tutti questi dati messi insieme, dimostrano il fallimento del centrodestra e confermano la necessità di un vigoroso cambio di passo che questa giunta non è in grado di fare, ancor più oggi con un presidente agli arresti domiciliari. Noi tifiamo per la Liguria e per una Regione diversa e la vogliamo costruire insieme ai liguri».