Arrivano i primi commenti ai risultati delle elezioni europee che in Liguria vedono Fratelli d’Italia primo partito con il 26,77% dei voti seguito dal Pd con il 26,29%.
“Le elezioni europee hanno confermato il centrodestra e Fratelli d’Italia come primo partito in Italia a dimostrazione del fatto che se si governa bene gli elettori ti premiano: l’Italia, a differenza di altre importanti Nazioni europee, ha un Governo e una maggioranza stabile rafforzata ancora di più da questa tornata elettorale. A livello regionale Fratelli d’Italia ha ottenuto il 26,77% migliorando di oltre 2 punti percentuali il risultato delle politiche di due anni fa facendo sì che ad oggi sia il primo partito della Liguria. Siamo andati benissimo a Portofino (43,6%), Santa Margherita (35,8%) e in generale in tutto il Tigullio. Anche a livello di coalizione il centrodestra migliora rispetto alle elezioni del 2022: l’onda lunga dell’inchiesta che ha coinvolto il nostro Presidente non ha influito quindi sul voto degli elettori che ci ha scelto perché evidentemente stiamo amministrando bene questa regione. Voglio congratularmi infine con il nostro candidato ligure Stefano Balleari che ha ottenuto uno splendido risultato con circa 15 mila preferenze: sono certo che lo ritroverò in Consiglio regionale ancor più battagliero di prima”. Così l’assessore regionale di Fratelli d’Italia Augusto Sartori commenta il risultato delle elezioni europee.
“C’è grande soddisfazione per i risultati del Partito democratico. A livello nazionale c’è un aumento sia rispetto alle politiche 2022 sia rispetto alle europee 2019. Si riduce nettamente il distacco dal centrodestra ed è una base importante per costruire l’alternativa di governo alla destra sia a livello nazionale sia a livello regionale. È stata un’ottima campagna elettorale, a tutti i livelli”, dice il consigliere regionale Pd, Roberto Arboscello. “Il Pd ha avuto la capacità di stare sui temi concreti in modo chiaro, a partire dalla sanità, il lavoro, la transizione ambientale. Lo dimostra anche la fiducia dei giovani. Tra gli under 30 infatti il Partito democratico è primo partito. Il risultato è straordinario anche in Liguria. Il 26% del Pd è sopra la media nazionale e il dato politico è quello di un centrodestra che nel suo complesso si ferma al 44%, 12 punti sotto al risultato di Toti nel 2020. Dopo averlo ribadito noi in Consiglio regionale, è arrivato chiaro anche il messaggio dei liguri alla giunta regionale nel segno delle dimissioni e di un cambio di rotta. Sono particolarmente orgoglioso del risultato ottenuto nella ‘cintura savonese’, dove il partito è emerso come la prima forza politica, superando in molti casi il 30%, in tutti i Comuni: Carcare, Quiliano, Savona città, Vado, Bergeggi, Albissola Marina, Albisola Superiore, Stella e Sassello. Un merito dei dirigenti, amministratori e dei militanti in questi territori e la conferma di un comprensorio che è sempre stato capace di mobilitare consenso e rappresentare, con chiarezza, la voce dei cittadini. Uno stimolo ad impegnarsi sempre di più”.
In calo le preferenze ottenute dal Movimento 5 Stelle che in Liguria è il terzo partito con il 10,19%. Lega con l’8,88% supera di poco Forza Italia (8,43%), mentre Alleanza Verdi-Sinistra ottiene il 7,68%.
“Il risultato finale va letto a freddo e contestualizzato bene – dichiara Antonio Federico segretario provinciale della Lega di Imperia – ma il lavoro è stato tanto, grazie all’impegno dei segretari cittadini, dei militanti, del buon governo dei nostri amministratori e di tutti i sostenitori che voglio ringraziare. Questo lavoro ha consentito alla Lega di ottenere nella Provincia di Imperia il 12,29% dei voti; quasi 4 punti sopra la percentuale regionale, e più di tre punti sopra la percentuale nazionale, un risultato che, nel quadro generale, mi soddisfa e che confido sarà determinante nell’importante sfida che ci attende per il Comune di Sanremo”.
“Grande risultato di Forza Italia alle elezioni europee, anche la Liguria ha contribuito in maniera importante al positivo esito elettorale. Forza Italia, seconda forza del centro destra, sempre più determinante per la coalizione di governo nazionale ed europeo. Antonio Tajani, il suo operato, il suo equilibrio e la sua lealtà, sempre più decisivi per il nostro paese”. È il commento del coordinatore regionale Forza Italia Liguria Carlo Bagnasco.
Ilaria Cavo, coordinatrice della Lista Toti, e Alessandro Bozzano, capogruppo in consiglio regionale, in una nota dichiarano: “Siamo contenti che il consigliere Arboscello e il Pd siano contenti del risultato. Sommando broccoli e patate esce un ottimo minestrone, ma i broccoli restano broccoli e le patate restano patate. Per trovare una chiave di lettura positiva all’esito di queste elezioni, i dem confrontano le consultazioni che hanno appena confermato un rafforzamento della maggioranza di governo ligure con l’esito delle Regionali del 2020. Conteggi sempre arditi e per nulla significativi, tanto più che a questo giro mancava la presenza della Lista Toti, cioè l’espressione civica del presidente che, proprio alla luce di questi risultati, si conferma la chiave vincente in Liguria come in molte realtà locali, capace di portare la coalizione oltre la sommatoria di voti di partito”. Rispondono così Ilaria Cavo, coordinatrice della Lista Toti, e Alessandro Bozzano, capogruppo in consiglio regionale, alle azzardate analisi del voto proposte da esponenti del Pd”.
“L’unico paragone a breve termine per valutare l’esito delle Europee – prosegue la nota – non può che essere un voto di respiro nazionale, come le Politiche del 2022, rispetto alle quali i partiti di centrodestra in Liguria escono rafforzati del 2%, con la crescita o la sostanziale tenuta di tutte le componenti, al contrario di ciò che è avvenuto nel centrosinistra. Se Arboscello e i dem vogliono continuare a vivere nel mondo dei sogni non saremo certamente noi a svegliarli. Ci penseranno ancora una volta, l’anno prossimo, i liguri, proprio come 5 anni fa. Alle Regionali del 2020, la gioiosa macchina da guerra di Pd e compagni, che alle Europee dell’anno prima aveva il 49,12%, si è risvegliata con il 38,90%, suo minimo storico, a fronte di un centrodestra al 56,13%, laddove i suoi partiti “tradizionali”, alle Europee dell’anno prima avevano raggiunto il 47,26%. E il tramonto di ogni illusione era di un arancione intenso, con la Lista Toti a fare la differenza”.
In una nota M5S così commenta il risultato ligure: “In Liguria, il MoVimento 5 Stelle si attesta sul 10,19% complessivo, segnando il miglior risultato di tutto il nord Italia. Siamo inoltre all’11,20% per quanto riguarda la provincia di Genova, mentre con il 12% ottenuto nel capoluogo ci avviciniamo al dato ligure delle Politiche del 2022, confermando il trend che ci vede sempre più radicati sul territorio. Vero, oggi il dato nazionale non ci soddisfa, ma il 10% circa non si allontana di molto da una percentuale comunque attesa. Potevamo ottenere di più? Si può sempre fare meglio, ma per quanto riguarda la Liguria è un risultato che ci fa ben sperare e ci dà forza per le prossime regionali. Con questi numeri, e grazie al grande lavoro fatto sui territori dai nostri attivisti e portavoce, partiamo da un buon risultato con l’obiettivo di migliorarlo ancora”.
In un quadro difficile con l’Europa sempre più a destra, l’Italia (ancora) innamorata della Meloni e l’astensionismo molto alto – si legge in una nota congiunta dei consiglieri regionali Ferruccio Sansa, Selena Candia e Roberto Centi della Lista Sansa – il boom di Alleanza Verdi Sinistra è un segnale di speranza e la conferma della credibilità di una proposta che mette insieme ambiente, lavoro, salute. Insomma, presente e futuro, mettendo al centro l’uguaglianza. La sinistra finalmente c’è e supera il 30% sommando il 24% del Pd della Schlein con il 6,7% di Avs”.
“La Liguria si dimostra, ancora una volta, un territorio davvero interessato alla sinistra ambientalista e impegnata sui temi del lavoro. Qui da noi Alleanza Verdi Sinistra ha preso il 7,6%, che sale addirittura al 9,6% a Genova, davanti a Lega e Forza Italia: a conferma del trend che vede Avs a ottimi livelli in tutte le grandi città italiane – sottolineano Sansa, Candia e Centi –. In campagna elettorale abbiamo ripetuto molte volte che l’obiettivo non doveva essere accontentarsi dello sbarramento del 4% ma puntare a diventare una forza decisiva superando il 10%. Questo ci chiedono le persone, soprattutto i giovani. È un bisogno e una speranza. A Genova siamo arrivati ad un passo dal 10%, ripartiamo da questo bel risultato”.
“La lista Avs è andata benissimo tra i giovani under 30 e ha sbancato il voto dei fuori sede raggiungendo il 40% – evidenziano i consiglieri della Lista Sansa -. Oggi più che mai siamo felici di aver contribuito a questo risultato, come rete civica che dalle elezioni Politiche del 2022 sostiene e ha aiutato a crescere il progetto di Alleanza Verdi Sinistra. Un risultato maturato anche grazie alla scelta di presentare candidati capaci, credibili, gente nuova nello spirito e con una storia alle spalle. Non è mai banale mettere insieme candidati politici con attivisti capaci di portare decine di migliaia di voti: per questo dobbiamo fare i complimenti a Europa Verde e Sinistra Italiana”.
“Dopo questo bel risultato ora abbiamo una grande occasione: proporre una visione nuova e più giusta, che non si basi soltanto sulla difesa dell’ambiente ma che faccia vivere meglio tutti – concludono Sansa, Candia e Centi -. Una proposta che abbia radici in un passato di impegno ma faccia crescere i suoi rami nel futuro. Queste elezioni ci hanno insegnato che non si vota soltanto con la rabbia, ma anche con la speranza. Ne abbiamo bisogno in Europa, in Italia e soprattutto in Liguria per archiviare definitivamente l’esperienza del ‘sistema Toti’ e della politica di centrodestra”.