La struttura commissariale che si occupa anche della nuova diga foranea ha emesso una nota per fare il punto sui lavori e chiede apertamente che domani il consiglio regionale approvi il finanziamento a carico della Regione Liguria (57 milioni): “Le lettere che Autorità portuale ha indirizzato al consorzio PerGenova- Breakwater rientrano nella consueta dinamica di discussione tra stazione appaltante e impresa esecutrice e non inficiano sull’andamento presente e futuro del cantiere. Le soluzioni operative elaborate ci rendono a oggi confidenti che si possa recuperare il tempo perso”.
La struttura non nasconde le problematiche: “Ci sono delle operazioni che hanno mostrato criticità di avanzamento dovute a fattori esterni, primo tra tutti le condizioni meteomarine, o per difficoltà operative legate alla complessità esecutiva di quanto programmato per garantire massime condizioni di sicurezza per i lavoratori e i beni coinvolti, che comunque sono già state risolte o saranno risolte in breve termine. Questo vale soprattutto per l’esecuzione delle colonne di consolidamento propedeutiche alla posa dei cassoni: è ormai in procinto di entrare in operatività un secondo mezzo in grado di garantire, condizioni meteo permettendo, una produzione di colonne di consolidamento doppia rispetto a quello attualmente in esercizio. A questo, grazie anche alle sollecitazioni di Autorità Portuale e Struttura commissariale, il Consorzio ha definitivamente deciso di affiancare un terzo mezzo, operativo dall’autunno, che avrà una capacità operativa superiore a quello attualmente in operazione”.
La posa della ghiaia di fondo, dichiara la struttura, ha superato il 50% della quantità prevista, e “a una vigorosa accelerazione attesa delle operazioni di consolidamento tramite le colonne, anche la posa del tout-venant, sul quale appoggiano direttamente i cassoni, potrà procedere speditamente”.
Nel frattempo il primo cassone, ormai varato a Vado, attende la giusta finestra meteo per essere trasportato verso la sua destinazione finale lungo l’impronta diga (cassone 28). Nel cantiere sono continuate regolarmente le attività per la predisposizione del secondo cassone, garantendo la continuità costruttiva prevista dal programma dei lavori.
“Tutto ciò premesso, al fine di concludere i lavori della parte B con un anticipo di quattro anni rispetto al progetto originario, è assolutamente necessario che venga completato il finanziamento di 350 milioni al cui ammontare manca ancora l’ultima parte – pari a 57 milioni, il 4% del costo totale della Diga, – a carico di Regione Liguria, a garanzia della realizzazione e del completamento del secondo lotto. Confidiamo, dunque, che domani il consiglio regionale della Liguria deliberi questo finanziamento nell’interesse della città di Genova, dei liguri e dell’intero sistema Paese. Fermare i lavori della Diga significa fermare lo sviluppo del nostro territorio e la competitività dell’Italia”.