Chiusura all’insegna della debolezza per le Borse del Vecchio Continte in attesa del dato sull’inflazione Ue di domani, mentre oltreoceano l’indice Dow Jones ha toccato per la prima volta la soglia ‘simbolica’ dei 40 mila punti. Resiste in positivo il Ftse Mib di Milano (+0,12%) sostenuto dalle banche. Tra gli altri listini europei limita le perdite il Ftse 100 di Londra (-0,2%), mentre chiudono in deciso ribasso l’Ibex di Madrid (-0,56%), il Dax di Francoforte (-0,76%) e il Cac di Parigi (-0,63%).
Sotto i riflettori anche nella seduta di oggi è stato l’andamento dei prezzi. Quelli all’importazione negli Usa sono saliti oltre le attese dello 0,9% ad aprile, registrando il maggior aumento in due anni. Il dato non ha però frenato la fiducia di investitori ed economisti per una sforbiciata al costo del denaro dello 0,5% quest’anno, anche attraverso due tagli. Segnali incoraggianti sono arrivati anche sul fronte Bce. In una conferenza stampa a Lisbona, il governatore della banca centrale portoghese Centeno ha detto che il calo dell’inflazione verso il 2% “è reale e siamo certi che il tasso d’interesse della politica monetaria scenderà”.
A Piazza Affari, come detto, bene le banche, premiate dalle speculazioni su eventuali M&A e dai giudizi degli analisti sulla solidità del comparto. In particolare, Bper Banca (+3,15%) e Mps (+2,06%) chiudono in cima al Ftse Mib. Il titolo più acquistato è però Leonardo (+3,20%). Sul fronte opposto scivola Eni (-2,2%) pagando dazio alla notizia che il Tesoro ha venduto il 2,8% del capitale per 1,4 miliardi. Perdono quota anche Erg (-1,99%) e Recordati (-1,93%).
Sul fronte dei cambi, l’euro si attesta a 1,087 dollari (1,087 alla vigilia). La moneta unica vale 168,78 yen (168,35). In salita il petrolio, con il Wti giugno scambiato a 79,06 dollari (+0,55%) e il Brent a 83,10 (+0,4%). In rialzo dell’1,5% il gas naturale ad Amsterdam a 30,2 euro al MWh.
Spread Btp-Bund in diminuzione a 129 punti base. Il rendimento del decennale è al 3,75%.