“Quanto emerso dalle indagini dell’inchiesta certifica un modo disgustoso di fare politica, volta solo alla gestione e alla spartizione del potere. La magistratura farà il suo corso rispetto alle singole responsabilità penali, oggi però si deve chiudere la stagione del centrodestra in Liguria. Toti si dimetta e ci siano subito nuove elezioni”.
Questa la posizione del Pd dopo gli arresti e l’inchiesta che ha visto coinvolti Giovanni Toti e Paolo Emilio Signorini.
“In questi anni il Partito Democratico a tutti i livelli ha denunciato i danni e le conseguenze che questa gestione della politica ha causato alla sanità, al lavoro, alle infrastrutture, ai servizi sociali. Certe politiche clientelari hanno minato un’economia basilare per la Liguria. Quanto emerge evidenzia come porto e, supermercati siano stati trasformati in centri di pratiche e comportamenti torbidi, l’altra faccia di campagne di comunicazione di una feroce arroganza politica. Difficile oggi non pensare che dal disastro della sanità ligure a quello della scuola siano frutto di un disegno che voleva consegnare la Liguria a singoli segmenti del mercato e del profitto. Lo abbiamo ripetuto tante volte passando per il fronte del no, ma che era solo il fronte del fare le scelte giuste, coinvolgendo i cittadini e favorendo la partecipazione. Lontano da quelle logiche commissariali con la messa all’angolo costante dell’opposizione e della democrazia”.
L’agenzia Dire riporta anche le dichiarazioni del deputato Pd ed ex ministro del Lavoro Andrea Orlando: «Emerge un quadro desolante ma per la verità non sorprendente. Che ci fosse una eccessiva promiscuità tra funzioni istituzionali e circoli economici è un dato che era emerso e che era stato anche da noi denunciato. Adesso bisogna evitare che questo cortocircuito molto grave pregiudichi gli interessi della regione e i grandi investimenti che la riguardano. È quindi necessario evitare che la situazione vada allo sbando. Le considerazioni che al di là dei profili penali dobbiamo già esprimere, sulla base del quadro di cui disponiamo, è che c’è la necessità di avviare un forte processo di rigenerazione nell’interesse della regione e dei liguri».
Il deputato del Pd lo ha dichiarato conversando con i giornalisti alla Camera. «Se le carte, che non abbiamo avuto ancora la possibilità di leggere, confermassero i titoli dei giornali − ha aggiunto poi Orlando rispondendo a una domanda se in Liguria si debba andare ad elezioni anticipate − il vulnus politico sarebbe grande e mi pare difficile che possa proseguire una esperienza di governo così fortemente colpita e questo a prescindere dalle responsabilità strettamente penali. È evidente che c’è stato un modo di procedere opaco che rischia di essere in contrasto con le esigenze della maggior parte delle imprese liguri che operano secondo le regole e dei lavoratori. In più penso che incombe una questione che spero sia chiarita, e questo è un tema fondamentale prima ancora che in sede processuale e che riguarda la possibilità di rapporti con la criminalità organizzata. Per questo spero che dalla regione venga una parola chiara per escludere almeno questo profilo».
La senatrice Enza Rando, responsabile Legalità e lotta alle mafie del Partito Democratico commenta, come riporta Dire: «La richiesta degli atti delle indagini è un atto dovuto. Rappresenta solo il primo passo per fare luce sulle pesanti ombre e accuse che si affacciano sul governatore di centrodestra e sui rapporti di corruzione che hanno portato all’ordinanza di custodia cautelare. Emerge ancora una volta la necessità di rafforzare i percorsi di legalità ed etica politica, messi in discussione dalle notizie che emergono in queste ore. Una classe dirigente trasparente si costruisce a partire dalla questione morale».