Pubblicata ieri la terza “Indagine nazionale sullo stato di attuazione delle reti tempo-dipendenti” dell’Agenas – Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Per reti tempo-dipendenti si intendono le strutture all’interno degli ospedali che devono prendere in carico con tempistiche e protocolli precisi i pazienti. Le quattro principali reti tempo-dipendenti sono quelle cardiologiche, ictus, trauma, emergenza-urgenza.
L’indagine si basa su un questionario compilato dalle Regioni e sulla valutazione di una serie di indicatori: dalla proporzione di infarti trattati con angioplastica entro 90′ minuti dal ricovero alla mortalità a 30 giorni, dal totale di ricoveri e tempo di permanenza in pronto soccorso alla percentuale di abbandono di tali reparti.
Per quanto riguarda la rete cardiologica, buoni i risultati della Liguria, promossa insieme a Lazio e Marche. Male, però, la nostra regione per percentuale di infarti trattati con angioplastica coronarica entro 90 minuti dal ricovero: gli interventi in questo lasso di tempo sono solo il 39,41%, peggio di noi solo la Basilicata (34,48%). “La proporzione di infarto del miocardio acuto stemi trattati entro 90’ – si legge nel report – appare nettamente sotto lo standard, specialmente per l’area di Imperia, l’area di Sanremo è risultata ultima Asl in Italia per un noto problema amministrativo, la Regione tuttavia deve migliorare. L’invio a programma riabilitativo è ottimo e coinvolge quasi la totalità dei pazienti”.
Bene la performance della Liguria anche per la rete ictus, tra le migliori insieme a Emilia Romagna, Lazio e Marche. La più alta mortalità a 30 giorni per ictus si registra in Basilicata (16,20%), la minore in Umbria (7,63%), in Liguria 11,22.
“In relazione alla mortalità a 30gg la Regione si pone in linea con la media nazionale. Per la procedura di trombolisi, la media regionale è buona perché sopra il 15%, le aree di chiavarese e Imperia sono da potenziare. Per quanto riguarda la gestione dell’emorragia subaracnoidea appare buona. In relazione alla riabilitazione post acuzie, l’accesso alle cure è omogeneo tra le varie asl, appare utile comunque potenziare la presa in carico territoriale”.
Meno positiva la situazione della rete di emergenza-urgenza (pronto soccorso). “Appare elevato il tempo di permanenza in PS indipendentemente dal codice triage e a fronte di un’alta percentuale di ricoveri sul totale degli accessi al PS in particolare per i codici gialli. La percentuale totale di ricoveri da PS sul totale dei ricoveri appare nettamente superiore alla media nazionale e dunque con più bassa percentuale di abbandono del PS”.