Emigrazione, immigrazione e pendolarismo. Tre fenomeni che Istat ha racchiuso in un report geo-statistico che consente di mettere a confronto regioni, province e comuni in Italia. Trasferimenti di residenza e pendolarismo abituale manifestano una forte attinenza rispetto alle dinamiche del mercato del lavoro e di quello immobiliare: un aspetto, questo, che sta acquistando una crescente interesse anche in relazione alle trasformazioni digitali nel mondo del lavoro. La Liguria mostra un saldo migratorio positivo più di altre regioni nel 2021 e una forte tendenza al pendolarismo nel comune di residenza per lavoro (dati 2019), probabilmente legati alla conformazione territoriale del comune capoluogo. Altra curiosità: scarsa la mobilità intra-regionale tra diverse province.
Pendolarismo
Per quanto riguarda gli spostamenti totali per studio o lavoro per 100 abitanti (sulla popolazione totale 2019) la Liguria è sotto la media nazionale (50,7%) con 49,5%, pari a 754.595 abitanti. Un dato che vale il dodicesimo posto tra le regioni. Gli spostamenti fuori dal comune di residenza sono al 15,6% (238.352 abitanti). Gli spostamenti interni al comune di residenza sono al 33,9% (516.243 persone), una percentuale che vale il secondo posto.
Dall’altro lato la Liguria è in fondo alla classifica per gli spostamenti per studio: è diciottesima con 14,1% pari a 214.479 persone, è diciannovesima con il 3,4% per gli spostamenti fuori dal comune di residenza e undicesima per spostamenti interni al comune di residenza con il 10,7% (163.301 persone).
Isolando solo gli spostamenti per lavoro è decima con il 35,4% sugli spostamenti per lavoro e quindicesima per gli spostamenti fuori dal comune di residenza (12,3%, 187.174 abitanti), seconda per gli spostamenti interni al comune (23,1%) pari a 352.942 abitanti.
Emigrazione
La Liguria è nona per tasso di emigrazione totale per 1000 abitanti sulla popolazione nel 2021 (tutti i cancellati dalla popolazione di riferimento, comprese le cancellazioni per altri motivi) con 27,2 abitanti ogni mille (40.979 persone), contro i 26,8 italiani. Stessa posizione per quella interna con 24,7 per mille abitanti, poco sopra la media nazionale (37.231 persone).
Sull’emigrazione verso l’estero scende al 14° posto con 2,5 per mille abitanti (3.748 persone).
I liguri preferiscono, per lasciare casa, le altre regioni piuttosto che cambiare provincia: quinto posto nella graduatoria di emigrazione extraregionale con 7,8 (11.774 persone) e un basso tasso di immigrazione intra-regionale a 1,9 per mille abitanti (2.855 persone sono state cancellate all’anagrafe con iscrizione in altri comuni delle altre province). Più facile lo spostamento in comuni della stessa provincia: ottavo posto con 15 per mille abitanti (22.602 persone).
I capoluoghi di provincia restano comunque abbastanza attrattivi in proporzione con altre regioni: la Liguria è seconda per tasso di emigrazione verso di essi con 3,1 per mille abitanti (4.662 persone).
Immigrazione
Sull’immigrazione il tasso per mille abitanti vede l’Italia a 29,5 per mille abitanti, la Liguria all’ottavo posto con 33,1 per mille pari a 49.936 persone.
La regione è seconda solo al Friuli-Venezia Giulia (7) per il tasso di immigrazione dall’estero per 1000 abitanti con 6,8, pari a 10.265 persone.
Secondo posto, dietro la Valle d’Aosta anche per il tasso di immigrazione extra regionale per mille abitanti: 9,4 (pari a 14.214 persone).
Pochi invece i movimenti intra-regionali, con la Liguria tredicesima (1,9 per mille).
Saldi migratori
Il saldo migratorio (costituito dal rapporto tra la differenza iscritti – cancellati in anagrafe
nell’anno e la popolazione di riferimento al 31 dicembre dello stesso anno, moltiplicato per 1.000) è comunque positivo per la Liguria, che è seconda in Italia con 5,9 per mille abitanti (8.957 persone) e addirittura prima per saldo migratorio con l’estero per 1000 abitanti: 4,3 (pari a 6.517 persone) contro la media italiana di 2,7 per mille.
La Liguria è nei primi posti anche per saldo migratorio interno per mille abitanti: terzo posto con 1,6, pari a 2.440 persone. Stessa cifra per il saldo migratorio extra-regionale, che vale il terzo posto.
Pochissima differenza tra i movimenti in entrata e in uscita guardando i capoluoghi di provincia rispetto ad altri comuni: 0,2 per mille abitanti il saldo (256 persone).
Il saldo demografico invece è negativo: -6,1 per mille abitanti: -9.268 abitanti.