Ancora una fumata nera dall’assemblea dei soci di Acciaierie d’Italia, che si era riunita nel pomeriggio di ieri, 6 dicembre, per decidere come affrontare la crisi finanziaria. Una nuova assemblea è stata riconvocata per il prossimo 11 dicembre, mentre nello stabilimento siderurgico di Taranto è stato proclamato uno sciopero di 48 ore dei lavoratori degli altoforni.
Nell’incontro di ieri i due soci, il socio privato Arcelor Mittal e quello pubblico Invitalia, erano chiamati a intervenire per trovare le risorse necessarie a mandare avanti il polo di Taranto, circa 300 milioni di euro per le spese correnti, tra cui la fornitura di gas che alimenta gli impianti. Le preoccupazioni ricadono a cascata anche sui lavoratori dello stabilimento di Cornigliano, che dipende direttamente dalla produzione siderurgica pugliese.
“Si è appena conclusa con l’ennesimo nulla di fatto l’assemblea dei soci di Acciaierie d’Italia. Oggi doveva essere la giornata della liberazione invece continua a essere una vicenda tragica che rasenta l’inverosimile – scrive Teleborsa riportando le parole di Rocco Palombella, segretario generale Uilm – Come è possibile che il Governo continui a tenere in piedi un’assemblea che ormai è sotto ricatto da parte di un socio di maggioranza da mesi e che continua a fermare gli impianti e si permette di presentare il conto, anziché prendere atto della sua gestione fallimentare? L’abbiamo capito da tempo che l’obiettivo è fermare gli stabilimenti e richiedere il risarcimento danni, dopo che sono stati artefici di una gestione che ha provocato solo fermate di impianti, cassa integrazione per migliaia di lavoratori e bruciato oltre un miliardo di risorse pubbliche. Riteniamo inaccettabile concedere ulteriore tempo a chi continua a tenere sotto scacco gli stabilimenti, bloccando la produzione e sbeffeggiando i lavoratori e le organizzazioni sindacali, anche con comunicati farneticanti. Dal Governo ci aspettiamo scelte radicali e definitive, si è perso già troppo tempo. Ci aspettiamo una convocazione urgente da parte di Palazzo Chigi, altrimenti ci autoconvocheremo. La situazione sta per esplodere ma si continua a non prendere le necessarie decisioni”.
“Le notizie che trapelano dall’assemblea dei soci di Acciaierie d’Italia, in merito all’ennesimo rinvio, sono inaccettabili. È chiaro ormai l’intento di Arcelor Mittal di minare l’ex Ilva non dando avvio alla ricapitalizzazione e impedendo gli investimenti necessari per garantire il presente ed il futuro del gruppo siderurgico”, commenta in una nota Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil.