Il blu, il giallo e il rosso, i colori della bandiera romena, al calar della sera, oggi, Festa Nazionale della Romania, e domani, illumineranno a Genova la fontana di piazza De Ferrari.
Domani, sabato 2 dicembre, dalle 19.30, nel Salone del Maggior Consiglio del Palazzo Ducale, si terrà un concerto di canti natalizi e patriottici sostenuto dal famoso Coro “Ciprian Porumbescu” di Suceava (la città di Suceava è capoluogo dell’omonimo Distretto, luogo da dove provengono moltissimi cittadini romeni residenti in Liguria, sito nella parte di nord est della Romania). Il Coro Ciprian Porumbescu quest’anno ha ottenuto due medaglie d’oro al World Choir Games, nella Corea del Sud, il più importante concorso mondiale di musica corale. E sulla facciata del palazzo della Regione Liguria in piazza De Ferrari oltre ai colori della bandiera romena sarà proiettato l’invito a tutti i genovesi a partecipare all’evento.
Lo spettacolo, gratuito, e gli altri eventi celebrativi, sono stati organizzati dalla Chiesa Ortodossa Romena di Genova, con il supporto del Dipartimento per i Romeni all’Estero e con il patrocinio del Consolato Generale di Romania a Torino e il Consolato Onorario di Romania a Genova, per far conoscere non soltanto La Festa della Grande Unione-Festa Nazionale, ma anche aspetti della cultura e tradizione romena e la fratellanza delle nazioni romena e italiana costruita intorno alla comune origine latina.
In apertura del concerto, presso le Cisterne dello stesso Palazzo Ducale, i rappresentanti istituzionali del Governo della Romania incontreranno, nell’ambito di un ricevimento ufficiale, i rappresentanti delle autorità locali, provinciali e regionali genovesi, e i rappresentanti del mondo imprenditoriale, delle forze dell’ordine e delle comunità romene presenti sul territorio ligure.
I romeni in provincia di Genova sono l’11,6% dei quasi 60 mila cittadini provenienti da diversi paesi del mondo, oltre il 10% della popolazione residente residente. Una presenza importante sul piano sociale, culturale ed economico. Nel luglio scorso la Romania ha nominato Eugenio Puddu, senior partner in Deloitte, come proprio console onorario a Genova con giurisprudenza sulla Liguria.
«Il rafforzamento del dialogo e dei legami con le comunità rumene e italiane sul territorio costruisce l’azione prioritaria della diplomazia romena, a pari passo con la promozione delle relazioni economiche e commerciali, con la cooperazione accademica per l’innovazione, insieme alla promozione della comune eredità latina, della storia e della cultura rumena in Italia» – afferma Cosmin Dumitrescu, Console Generale di Romania a Torino, con competenza per le regioni Piemonte, Liguria e valle d’Aosta, che ha scelto di iniziare il proprio mandato accanto ai partner italiani e i connazionali residenti in Liguria. «Al di là dei programmi e delle azioni a livello istituzionale – aggiunge il diplomatico – i membri delle diverse comunità cittadine italo-romene contribuiscono alla realizzazione di questi obiettivi tramite le azioni che organizzano nelle località dove vivono e svolgono le proprie attività imprenditoriali e di lavoro».
Il console parla di “comunità italo-romene” perché in Liguria l’integrazione degli immigrati dal paese danubiano, iniziata in misura rilevante agli inizi del Duemila, può dirsi compiuta.
Un ruolo importante in questo processo è stato svolto dalla Chiesa ortodossa romena in Liguria. «La Chiesa ortodossa – dichiara a Liguria Business Journal il pope Constantin Sorin Filip, responsabile della parrocchia di Sestri Ponente in piazza Aprosio – è un punto di riferimento importante per la comunità romena, in gran parte costituita da cristiani ortodossi. In Liguria abbiamo cinque parrocchie, a Genova, Savona, Sanremo, Chiavari, La Spezia. A Sestri Ponente gestiamo una chiesa della curia genovese. Era stato il cardinale Bertone ad assegnarcela, ci è stato molto vicino, come lo sono stati i suoi successori, Bagnasco e Tasca. La chiesa è stata arricchita nel tempo con le icone preparate dai monaci in Romania. I primi anni per i romeni trapiantati qui sono stati difficili, come è comprensibile, ma l’integrazione è avvenuta velocemente, i romeni sono diventati anche italiani. La maggior parte ha doppia cittadinanza, e i matrimoni tra italiani e romeni sono stati e sono frequenti. Credo che l’integrazione sia stata favorita dal fatto che i romeni stabiliti in Liguria hanno mantenuto la loro cultura, la consapevolezza delle loro radici. Lo sradicamento produce malessere sociale. Le donne lavorano prevalentemente nell’assistenza, gli uomini hanno trovato lavoro soprattutto nell’edilizia ma ormai nella seconda generazione sono molti i laureati, in tutte le discipline. Sono numerosi, per esempio, i medici e gli infermieri romeni».
La presenza migratoria romena nella città della Lanterna offre ricchezza culturale e opportunità di continua evoluzione dal punto di vista sociale, e la costituzione del consolato onorario sta contribuendo non solo allo sviluppo economico ma a una crescente intesa sul piano umano e culturale tra due popoli. L’ottobre scorso l’Ambasciata di Romania in Italia, il Consolato Generale a Torino e il Consolato Onorario a Genova, con la collaborazione delle istituzioni culturali romene e del Comune di Genova, hanno voluto riproporre al Castello D’Albertis di Genova, dopo l’esposizione all’Accademia di Romania a Roma, la mostra di etnografia romena “Cămașa maramureșeană, măiestrIE și simbol” / “Sulle scIE delle tradizioni popolari del Maramureș: la simbolistica della camicetta femminile”.
Gli ultimi 10 anni hanno portato scambi commerciali bilaterali tra Italia e Romania (che fa parte di Ue e Nato) quasi raddoppiati, al pari degli investimenti italiani in Romania e investimenti romeni in Italia Oggi l’Italia è il 2° partner commerciale esterno della Romania, il 2° mercato di destinazione delle esportazioni rumene, il 2° mercato di origine delle importazioni in Romania e il 5° (quinto) investitore estero in Romania.
Sempre più intensi sono i rapporti economici tra la Liguria e la Romania, confermati dall’apertura del Consolato Onorario a Genova. Secondo l’analisi dei dati sul commercio estero di beni Liguria-Romania anno 2022 di Liguria Ricerche, la Liguria ha esportato verso la Romania beni per un valore di oltre 76 milioni di euro (1,6% Export ligure in Europa) e ha importato beni per un valore di oltre 317 milioni di euro (5,4% dell’import ligure dall’Europa). Per quanto riguarda i romeni residenti in Liguria, stiamo parlando di una comunità di cittadini europei di circa 20.000 unità 43% dei quali risiedono nel capoluogo della Regione. Una percentuale in leggero aumento rispetto agli anni passati e circa il 13% degli stranieri in Liguria.
Energia, comunicazione e manifatturiero rappresentano gli assi portanti di una economia romena in crescita che apre nuove prospettive di sinergie con la Liguria, anche alla luce della collaborazione con il porto di Costanza, il più grande e profondo del Mar Nero, di accresciuta importanza strategica in seguito alla guerra tra Russia e Ucraina. La Romania inoltre ha uno dei regimi fiscali d’Europa più favorevoli allo sviluppo del business.
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