Il crollo dei prezzi del petrolio ha interrotto la serie positiva delle borse europee, spinte nei giorni scorsi dalla prospettiva di un allentamento della stretta sui tassi decisa dalla Fed. Il petrolio è calato bruscamente a causa dell’aumento delle scorte statunitensi e delle preoccupazioni sulla domanda cinese: i future sul Wti dicembre perdono il 4,2% a 73,4 dollari al barile, quelli del Brent gennaio il 3,9% a 78 dollari, mentre sono poco mossi i prezzi del gas naturale scambiato ad Amsterdam: i future dicembre calano dello 2,63% a 45,8 euro al megawattora. Milano segna -0,71% , Londra -1,01%, Madrid +0,28%, Parigi -0,57%, Francoforte +0,24%. Spread Btp/Bund sui 173 punti (variazione -3,26%, rendimento Btp 10 anni +4,32%, rendimento Bund 10 anni +2,59%).
Come accade in genere in queste fasi di incertezza, spiccano le utility (con il sottoindice Stoxx 600 di settore che segna +1,1%); penalizzati l’energia (-2,6%), la vendita al dettaglio (-1,8%) e i viaggi (-1,7%).
A Piazza Affari in testa al listini principale troviamo le utility, con A2A (+2,55%), Hera (+1,36%) e Erg (+1,36%), Enel (+0,85%). in coda i petroliferi Saipem (-4,36%), Tenaris (-4%) e Eni (-2,17%).
L’euro si rafforza e torna sopra 1,08 dollari, passando di mano a 1,085 (da 1,0724 alla chiusura precedente) e vale 163,47 yen (da 162,67) e il cross dollaro/yen è a 150,49 (da 150,63).