«Credo che la medicina territoriale abbia dimostrato, da nord a sud, grande debolezza durante il periodo della pandemia. Per questo ci sono gli investimenti del Pnrr». Lo ha detto, secondo quanto riporta l’agenzia Dire, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo alla quarantesima edizione dell’Assemblea annuale dell’Anci in corso a Genova.
«I Comuni hanno un ruolo strategico e importante in questo ambito e nella prevenzione – ha proseguito Schillaci – perché qualunque cittadino ha nel proprio Comune un punto di riferimento». La medicina territoriale è il grande capitolo su cui stiamo lavorando e ci sono i fondi del Pnrr. Voglio ribadire che sulla costruzione di case e di edifici di comunità non è stato tagliato un euro. Con i fondi a disposizione, essendo aumentati i prezzi dei materiali, potrà essere realizzato un numero inferiore di case e di ospedali di comunità rispetto a quelli previsti. Ma noi abbiamo intenzione di realizzare tutte le strutture previste andando prendere i fondi da altre parti, come quelli ex articolo 20».
«In questa Finanziaria – ha poi informato il ministro della Salute – ci sono finalmente soldi per i protagonisti delle case di comunità, perché è inutile realizzare bellissime infrastrutture se poi non vi sono medici e operatori sanitari. Ci sono 250 milioni per assumere personale per le case di comunità nel 2025 e 350 milioni per assumere personale nel 2026″.
«Fino a ora – ha tenuto a precisare Schillaci – abbiamo rispettato tutti i target del Pnrr e continueremo a farlo».
Strategica la telemedicina. «È lo strumento per superare le tante, troppe e inaccettabili disuguaglianze che ancora oggi ci sono nell’offerta di salute nella nostra Nazione, non solo tra nord e sud ma anche tra piccoli e grandi comuni. La telemedicina, dunque, per migliorare l’accesso a tutti: ci stiamo lavorando e finalmente abbiamo sbloccato il complesso problema del Fascicolo sanitario nazionale».
Schillaci ha concluso sul coinvolgimento dei medici di medicina generale. «Sono stati per anni le persone più vicine ai cittadini e devono continuare a esserlo, soprattutto agli anziani. Stiamo lavorando affinché possano avere un corso di formazione più moderno, più appagante e più attrattivo per i giovani, ma ai medici di medicina generale chiediamo un impegno che daranno sicuramente all’interno delle strutture territoriali. Abbiamo aumentato il compenso per i medici e per tutti gli operatori sanitari che vogliono fare orario aggiuntivo su base volontaria, perché nessuno vuole che i medici lavorino tutto il giorno. I medici e tutti gli altri operatori sanitari hanno dimostrato grande senso di responsabilità durante il Covid. Gli aumenti sono significativi, dato che per gli operatori sanitari c’è il raddoppio della tariffa oraria dell’extra time, per i medici siamo arrivati a 100 euro. I medici e gli operatori sanitari non si tireranno indietro, soprattutto se si renderanno conto che sono coinvolti in un processo che deve essere a favore di tutti i cittadini italiani, da nord a sud, ma soprattutto se troveranno gli strumenti organizzativi per poter lavorare di più e meglio».