Applicazioni digitali e domotiche, adeguamenti ambientali e strategie riabilitative possono cambiare la vita quotidiana delle persone anziane con disabilità visiva o vista fragile, rendendole autonome e indipendenti. Lo confermano i risultati del progetto Ad’agio, avviato dalla rete di imprese Penelope (costituita da Teseo e Fondazione David Chiossone in collaborazione con il Dipartimento Architettura e Design dell’Università degli Studi di Genova e Humana Vox) e finanziato dal Comune di Genova con il progetto Zip – Zena Innovative People.
Nel corso dell’evento “Ad’agio: ambiente e tecnologia a supporto dell’autonomia domiciliare”, che si svolgerà venerdì 29 settembre, a partire dalle 10.30 nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi a Genova sarà possibile ascoltare le testimonianze degli stakeholder e le prospettive di sviluppo del modello di intervento. Gli esiti della sperimentazione che ha visto coinvolti con successo 29 volontari, hanno dato evidenza del valore della di un intervento congiunto su tre fronti: ambientale, digitale e riabilitativo, dove la multidisciplinarietà rappresenta l’elemento più innovativo del progetto.
Dalla valutazione delle abitazioni delle persone con fragilità, per proporre gli opportuni adeguamenti ambientali per la sicurezza e l’usabilità di spazi e arredi e le relative strategie riabilitative di adattamento personale, all’impiego dell’assistente domiciliare Penny, che unisce in un unico strumento, interoperabile con sintesi vocale, le principali funzioni tecnologiche richieste dalle persone con disabilità visiva. Ad’agio ha dimostrato di poter offrire una soluzione completa per supportare efficacemente la persona anziana che vive sola e affronta le fragilità tipiche della terza età e della disabilità visiva. La rete Penelope è già al lavoro per trasformare questo modello in un prodotto-servizio per il mercato.
Una risposta concreta ai bisogni del territorio, considerando che sul territorio genovese ci sono circa 35 mila anziani over 75 che vivono soli, l’8,7% dei quali si stima siano già ipovedenti. Lo confermeranno gli interventi istituzionali di Lorenzo Bertorello di Regione Liguria, Reference Site per l’invecchiamento sano e attivo, e di Paolo Tanganelli, Garante dei diritti degli anziani del Comune di Genova, così come le testimonianze di associazioni quali R.P. Liguria Odv Associazione per la Retinite Pigmentosa e altre Malattie della Retina, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Genova e Comitato Macula.
«La rete d’imprese Penelope si è rivolta ad un target tanto numeroso quanto poco ascoltato; l’anziano solo che affronta una disabilità visiva deve essere supportato da adeguati servizi e da soluzioni su misura che ne sostengano le autonomie − commenta Simone Torretta, direttore della Fondazione David Chiossone e presidente della rete di imprese Penelope − con il progetto Ad’agio abbiamo sperimentato un approccio interdisciplinare che pone al centro i bisogni specifici delle persone fragili che abitano il territorio; ci impegneremo per coltivare e far crescere i risultati di questo lavoro, in collaborazione con gli altri enti».
«Per la realizzazione di questo progetto − dichiara Renato Zaccaria, ceo di Teseo, − sono state messe in campo tecnologie avanzate nell’ambito dell’intelligenza artificiale, applicata all’analisi comportamentale e nell’assistenza vocale, e nei dispositivi indossabili e domotici di sicurezza. L’attività di ricerca svolta da Teseo ha consentito di sviluppare un sistema in grado non solo di rilevare le cadute, ma anche di valutare il rischio di caduta nel tempo, al momento un unicum nel panorama dei dispositivi indossabili a livello internazionale, e altri comportamenti anomali che possono necessitare un intervento esterno. Teseo è spin-off dell’Università di Genova con cui ha dalla sua fondazione una proficua collaborazione e un processo continuo di trasferimento tecnologico che consente di sviluppare soluzioni e tecnologie allo stato dell’arte e oltre».
«Abbiamo cercato di sviluppare un sistema interattivo, che abbiamo soprannominato “protocollo di valutazione dell’accessibilità ambientale” a supporto dei terapisti che si recano a domicilio delle persone anziane con disabilità visiva e/o vista fragile − spiega Niccolò Casiddu, direttore del Dipartimento Architettura e Design di Genova − grazie a questo strumento, sviluppato in team multidisciplinare con architetti esperti di accessibilità, designer, terapisti e psicologi, è possibile affrontare le fragilità tipiche della terza età e della disabilità visiva, offrendo soluzioni concrete per la gestione della casa, la sicurezza e la salute personale».
«Con il bando Zip, un nome che già richiama l’intenzione di fungere da vera e propria cerniera e da incastro di competenze e peculiarità di mondi diversi e fonderli in un unico soggetto − sostiene l’assessore allo Sviluppo economico Mario Mascia − si è cercato di coniugare due necessità fondamentali per Genova: da un lato, l’attivazione di nuove realtà imprenditoriali, dall’altro, il tema dell’occupazione e della valorizzazione delle competenze. Zip è dunque uno strumento di potenziamento delle competenze delle realtà del territorio, che ha sviluppato idee progettuali, sperimentando un modello di intervento basato sulla creazione di reti, costituite da start-up/PMI innovative e imprese sociali, e abilitando processi di innovazione e integrazione. Il bando, che parte dalle necessità del territorio, ma che le declina in un’ottica di crescita e sostenibilità, è il risultato di un ampio lavoro realizzatosi attraverso il coinvolgimento e l’ascolto degli attori interessati. Ne sono scaturite nove idee di impresa che genereranno sicuramente un impatto positivo sull’economia locale».
Il progetto Ad’agio, finanziato dal Comune di Genova con il progetto Zip – Zena Innovative People nell’ambito della risposta dell’Unione Europea alla pandemia di Covid-19, è cofinanziato dall’Unione Europea | Fondi Strutturali di Investimento Europei | Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020.