Un nuovo ufficio di circa 600 metri quadri a Porto Antico, almeno 50 nuove assunzioni nel solo capoluogo ligure nei prossimi tre anni. Dedalus, il principale fornitore europeo di software sanitari e diagnostici in Europa, si consolida e investe su Genova.
Già presente in città dal 2010 con 95 dipendenti (di cui 35 impegnati in ricerca e sviluppo), ieri il Gruppo ha inaugurato la nuova sede all’edificio Millo di Calata Cattaneo, alla presenza del sindaco di Genova Marco Bucci.
La sede di Genova ospiterà attività di ricerca e sviluppo nell’ambito della gestione del percorso chirurgico, un innovativo Test & Demo Center dove condividere con i clienti le strategie di sviluppo prodotto e costruire soluzioni progettuali che soddisfino le rinnovate esigenze della trasformazione digitale in ambito sanitario.
Genova sarà anche area di formazione per gli specialisti Dedalus e per il personale tecnico e sanitario dei clienti. Nel corso dell’inaugurazione, i vertici di Dedalus hanno accettato la proposta della prorettrice vicaria dell’Università di Genova Nicoletta Dacrema di firmare un accordo quadro proprio nell’ottica di una sempre più stretta collaborazione. Il focus verterà sulla ricerca, la formazione e su tutte le opportunità di incontro e reciproca sinergia tra il mondo accademico e quello di un’azienda in grande espansione.
«Scegliere di investire su Genova è strategico per chi, come Dedalus, lavora nel settore della sanità digitale – spiega Massimo Angileri, amministratore delegato di Dedalus Italia e genovese – perché offre la possibilità di collaborare con le rinomate Università e le prestigiose strutture di ricerca del territorio e di attrarre talenti. In tale contesto, si inseriscono anche le numerose start-up informatiche locali e altre prestigiose aziende del settore Healthcare che hanno sede in Liguria. Il tutto in un unico ecosistema che faciliterà ulteriori sinergie, con l’obiettivo di incrementare il valore aggiunto per le aziende sanitarie ed i clienti storici del territorio. La nuova sede, oltre ad essere inserita nel contesto meraviglioso del Porto Antico di fronte al mare e nel cuore della città, renderà unica l’esperienza dei numerosi ospiti e collaboratori che si confronteranno in un ambiente di competenza, professionalità e passione».
Dedalus in Italia è presente in circa 1000 strutture sanitarie e 600 tra laboratori e centri diagnostici dislocati sul territorio, dove lavorano più di 1700 specialisti del settore Healthcare It (di cui 415 in ricerca e sviluppo) per oltre 160 milioni di ricavi. Ogni anno supporta il 40% dei ricoveri, il 45% degli interventi chirurgici, il 75% dei referti diagnostici di laboratorio e anatomia, il 30% degli accessi al pronto soccorso, il 20% dei cittadini italiani per screening e il 50% dei medici di medicina generale.
Fondato a Firenze nel 1982 dall’attuale presidente Giorgio Moretti, il Gruppo Dedalus è il principale fornitore di software sanitari e diagnostici in Europa e uno dei maggiori nel mondo. La struttura azionaria garantisce stabilità e capacità finanziaria grazie alla presenza di Ardian, il più grande fondo di private equity in Europa e il quarto nel mondo. A partire dal 2016, Dedalus ha accelerato la sua strategia di espansione puntando su una crescente domanda di soluzioni Ict e di “Clinical Transformation and Innovation” nell’ecosistema sanitario complessivo. Presente in oltre 40 paesi, oggi Dedalus ha una forte presenza in Germania, Italia, Francia, Regno Unito e Irlanda, Nord Europa, Austria, Svizzera, Spagna, Cina, Brasile, Australia, Nuova Zelanda e diverse sedi in America Latina, Medio Oriente e Africa.
Il Gruppo ha tecnologie attive sulle tre fasi della cura: territorio (prevenzione, rilevazione precoce), ospedale (diagnosi, cura) e oltre l’ospedale (riabilitazione, follow up e fine vita).
Sul sistema territoriale dopo l’esperienza partita nell’Area Metropolitana di Bologna, nella Regione Lazio, in Puglia e in Umbria, gli ultimi contratti sono stati effettuati con La P.A. Alto Adige, la Regione Sardegna e l’Asl di Cagliari.
Sul mercato mondiale Dedalus è secondo solo ai colossi statunitensi Cerner ed Epic, mentre è il primo in Europa.
«Avere a Genova il terzo operatore del settore al mondo ci riempie di gioia e di fiducia per il futuro – commenta il sindaco di Genova, Marco Bucci – perché aziende ad alti fatturati significano più lavoro, e più lavoro significa più occasioni per i giovani. Anche per quelli che magari sono andati a fare esperienze di studio e professionali all’estero, e ora sono pronti a tornare qui, a Genova, dove si vive bene e più a lungo che nelle altre città italiane».
«Nel 2022 i ricavi consolidati del Gruppo Dedalus nel mondo si sono attestati intorno a 730 milioni di euro – dichiara il ceo Andrea Fiumicelli, anche lui ligure – attraverso i propri servizi, il gruppo copre l’intero spettro delle esigenze dei professionisti sanitari, pazienti e cittadini, supportando la trasformazione digitale di 6.700 strutture in tutto il mondo, avendo impatto su oltre 540 milioni di persone. Con oltre 7.700 risorse altamente qualificate, Dedalus vanta il più grande team di ricerca e sviluppo del settore in Europa».
«Oggi più che mai – sottolinea Massimo Angileri – la salute della popolazione dipende dalla collaborazione di più discipline e diversi attori dell’ecosistema sociosanitario, operando nel contesto One Health che punta a garantire il benessere di persone, animali e ambiente. Per Dedalus è imperativo fornire soluzioni ad ampio impatto nel contesto sanitario che abilitino la continuità delle cure in un quadro di sostenibilità dell’assistenza sanitaria».
Anche Enrico Castanini, amministratore unico Liguria Digitale, ha accolto positivamente gli annunciati investimenti dell’azienda: «Il consolidamento di Dedalus sul territorio è un’ottima notizia, perché il sistema informativo ospedaliero di cui dispongono Genova e la Liguria è tale da rappresentare, ne siamo certi, un test bed di altissimo livello per la ricerca e sviluppo del gruppo. Il tutto all’interno dell’ecosistema florido e virtuoso costituito dalle nostre aziende, dall’Università e dagli istituti di ricerca di eccellenza a cominciare, naturalmente, dall’Iit».