Utile netto consolidato del semestre pari a 704,6 milioni di euro (-49,1% rispetto allo stesso periodo del 2022, finito l’effetto dell’avviamento Carige), ricavi “core” a 2.540,6 milioni, +49, 5% rispetto al primo semestre 2022, crescita del margine di interesse a 1.545,0 milioni, + 96,7% rispetto al primo semestre 2022, grazie in particolare all’incremento dello spread commerciale conseguente al favorevole andamento dei tassi di interesse; commissioni nette pari a 995,6 milioni, cost income ratio pari al 51,3%, inferiore sia rispetto al 64,3% di giugno 2022 che al dato relativo all’intero 2022 (65,5%), confermata la qualità del credito con npe ratio pari al 2,7% lordo e 1,1% netto (vs. 3,2% e 1,4% di fine 2022.
È quanto emerge dai risultati consolidati al 30 giugno 2023 di Bper Banca, approvati oggi dal cda.
La copertura complessiva degli npe è in miglioramento al 59,6% vs. 57,1% di fine 2022, la posizione di capitale è in aumento con un Cet1 ratio proforma pari al 14,0% ben oltre il requisito Srep (8,5%), il profilo di liquidità elevato è con lcr al 157,1% e nsfr pari al 126,1%.
L’amministratore delegato Piero Luigi Montani ha commentato: «Il semestre appena concluso registra un quadro macroeconomico caratterizzato da un’attività economica tornata a crescere nel primo trimestre e sostanzialmente stabile nel secondo e da un’inflazione in calo che però si è mantenuta su livelli elevati. In tale contesto, i risultati del primo semestre, che registrano un utile netto di periodo pari a 704,6 milioni, sono motivo di particolare soddisfazione per la banca: lo sforzo commerciale e organizzativo messo in campo, infatti, ha consentito di ottenere una positiva dinamica dei risultati operativi e un’eccellente redditività. I proventi operativi pari a 2.652,3 milioni hanno fatto rilevare un’ottima performance con una crescita del 48,4% rispetto al primo semestre del 2022, in particolare grazie a una forte accelerazione del margine di interesse e a una solida performance commissionale. Migliora – ha precisato Montani – la qualità del credito che presenta tassi di default ancora molto contenuti e un npe ratio che si è attestato al 2,7% lordo (1,1% netto) in calo rispetto a fine 2022 e al grado di copertura dei crediti deteriorati pari a circa il 60%. È proseguito il trend positivo relativo al processo di derisking della banca grazie a due operazioni di cessione di due portafogli di crediti utp concluse nel mese di aprile e di maggio per un valore esigibile complessivo pari a circa 900 milioni consentendo così un’ulteriore contrazione dei crediti non performing. Ai risultati finanziari si affiancano ottimi livelli di patrimonializzazione: i profili di capitale e liquidità della Banca rimangono infatti elevati grazie a una generazione organica di capitale che permette al Cet1 ratio proforma4 di raggiungere il 14,0%, valore ampiamente superiore all’attuale requisito minimo Srep dell’8,5%; anche la posizione di liquidità presenta indici regolamentari ben oltre le soglie minime previste. Il miglioramento delle prospettive macroeconomiche e dei tassi d’interesse rispetto alle attese nonché l’ottimo andamento del business ci consentono di aumentare la guidance per il 2023 sulle principali metriche prevedendo di poter raggiungere un utile netto ordinario di circa 1,1 miliardi».
«Consapevoli delle incertezze di un complesso quadro macroeconomico, affrontiamo il resto dell’anno in corso con fiducia ha concluso l’ad di Bper Banca – convinti che riusciremo a consolidare i livelli di redditività finora ottenuti a beneficio di tutti gli stakeholders grazie ai progressi compiuti sul fronte della generazione dei ricavi, uniti alla robusta posizione patrimoniale e di liquidità e alla solida qualità del credito».