È stato approvato oggi dal consiglio regionale il Piano regionale integrato della mobilità, delle infrastrutture e dei trasporti (Priimt), lo strumento strategico di indirizzo e coordinamento regionale per l’assetto delle infrastrutture, lo sviluppo sostenibile della mobilità e l’efficientamento del sistema del trasporto pubblico regionale e locale.
Il piano prevede due scenari, uno per le azioni che si andranno a realizzare entro il 2030 e un secondo per quelle previste oltre il 2030, per un totale di 147 interventi infrastrutturali per un valore complessivo di circa 34,5 miliardi di euro (di cui 19,6 per quanto riguarda quelle con orizzonte al 2030).
Tra queste, sono 68 le opere cosiddette invarianti, che cioè o sono già state integralmente finanziate, sono previste nel Pnrr o per le quali sono stati nominati i commissari straordinari.
L’obiettivo del piano è potenziare il sistema delle infrastrutture liguri, in particolare per quanto riguarda le situazioni di criticità, realizzare una rete integrata ed efficiente di infrastrutture e servizi per la mobilità sostenibile di persone e di merci e rendere più efficiente l’impegno economico del trasporto pubblico regionale e locale.
«Il Piano regionale è il grande affresco per le infrastrutture, materiali e immateriali, per la Liguria dei futuro – spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – grandi opere che hanno come obiettivo rendere il movimento di merci e persone, in una terra complessa e delicata come la Liguria, sempre più efficiente: un traguardo di alto profilo per una regione che di movimento deve vivere sempre più, vista l’importanza che la logistica, i collegamenti e il turismo hanno già oggi per l’economia del nostro territorio, e che avranno sempre più in futuro. Un progetto frutto di un confronto lungo e dettagliato con i territori, che mira a una integrazione sempre più stretta ed efficiente, con una attenzione particolare all’incentivazione del trasporto pubblico».
Tra le opere più significative presenti nel Piano il raddoppio ferroviario tra Andora e Finale Ligure, il nodo ferroviario di Genova, i prolungamenti della metropolitana di Genova, la ciclovia tirrenica, la Gronda di Ponente, il nuovo svincolo autostradale di Vado Ligure- Bossarino, il tunnel subportuale di Genova, gli interventi viari e ferroviari collegati ai principali porti della Liguria, la nuova diga di Genova, interventi di elettrificazione di moli e banchine, il sistema delle cosiddette Aurelie bis.
«Finalmente, dopo 30 anni – commenta l’assessore alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone – la Liguria si dota di una pianificazione definita e coerente per il proprio sviluppo infrastrutturale Si tratta di uno strumento fondamentale anche per accedere a finanziamenti nazionali ed europei per le grandi opere: ogni singolo intervento presente nel piano è stato inserito dopo una approfondita analisi della domanda di mobilità del sistema, delle previsioni, delle prospettive, dei risultati attesi e quindi della oggettiva necessità dell’opera. Il Priimt è un piano integrato che risponde a tutte le necessità del territorio ed è costruito concentrandosi sul sistema nel suo complesso, analizzando e tenendo conto delle esigenze e delle prospettive del trasporto pubblico e privato, di quello su gomma come di quello su ferro».
«Il piano prevede una serie di importanti interventi alla rete ferroviaria – spiega l’assessore ai Trasporti Augusto Sartori – con realizzazione di nuove opere e ammodernamento delle linee esistenti, e allo stesso tempo, prevede l’applicazione del servizio cadenzato previsto dal Piano di Bacino del trasporto pubblico locale ferroviario regionale: entro il 2030 si prevede un incremento dell’utilizzo dei mezzi ferroviari pari a ben il 61% rispetto a oggi e le opere previste nel piano porteranno, secondo le stime, a incremento della velocità di viaggio del 23%, e a una conseguente riduzione dei tempi di viaggio del 25%, per una mobilità sempre più funzionale alle esigenze di pendolari e turisti».
Stefano Mai, capogruppo della Lega in Regione Liguria, aggiunge: «Con un documento collegato al Piano regionale integrato delle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti, approvato dall’assemblea della Liguria, ho chiesto la possibilità di effettuare uno studio per il tracciato “Orco Feglino – Carcare”, in sostituzione della tratta “Borghetto S. Spirito – Carcare”. Considero, infatti, tale alternativa meno impattante sui centri abitati, più breve ed economicamente meno onerosa. Si partirebbe all’altezza dell’ ex barriera di Orco Feglino per raggiungere Carcare e poi collegarsi a Predosa. Un tracciato che risulterebbe più corto di almeno 30 km, che si svilupperebbe per la maggior parte in galleria, e che quindi non avrebbe alcun impatto sui centri abitati. Questa inoltre, potrebbe essere una buona occasione per creare sia un’entrata che un’uscita da e per Ventimiglia, visto che attualmente esiste solo un casello in entrata e in uscita da e per Genova».
«Abbiamo presentato richiesta per inserire nel Piano regionale mobilità e trasporti la variante alla mobilità metropolitana di fondovalle tra i comuni di Busalla e Ronco Scrivia con un parcheggio di interscambio nella stazione FS di Busalla – dichiara il consigliere regionale del Partito democratico Armando Sanna dopo l’approvazione del suo ordine del giorno -. Si tratta di un intervento che viene incontro allo spostamento di persone e mezzi che partano dalla Valle Scrivia o dal casello autostradale di Busalla e viceversa, evitando di dover passare dal centro abitato e riducendo gli impatti ambientali sul nucleo storico di Busalla. Un progetto importante per la Valle Scrivia che si deve spostare verso Ronco Scrivia e Busalla e ci fa piacere che il consiglio, all’unanimità, abbia accolto la nostra proposta di inserire nel primo aggiornamento del Priimt anche questo progetto. In questo modo si viene incontro alle richieste del sindaco di Busalla e Ronco Scrivia presentate nella recente riunione del Cal» .