Dopo un’accesa contestazione e interventi fortemente critici dei consiglieri di minoranza, che hanno abbandonato l’aula prima del voto, il Consiglio regionale nella seduta di ieri, 26 luglio, ha approvato un emendamento che consente di ridurre la distanza di costruzione dagli alvei dei fiumi, agevolando così la realizzazione dello Skymetro in Valbisagno.
L’emendamento ammette strutture lineari strategiche di trasporto pubblico, situate in grandi centri urbani e finalizzate al miglioramento della mobilità urbana, anche nel caso in cui ricadano nelle fasce di tutela dei corsi d’acqua o in aree del demanio idrico, purché nel rispetto della pianificazione di bacino e delle condizioni di sicurezza idraulica. L’emendamento è stato illustrato dal presidente della giunta Giovanni Toti, il quale ha fatto rifermento al progetto dello Skymetro in Valbisagno, a Genova.
«Tenuto conto delle peculiarità del territorio ligure e in considerazione dei vincoli di urbanizzazione presenti e delle condizioni di criticità del traffico urbano che caratterizzano i grandi centri urbani, risulta prioritaria la realizzazione di infrastrutture lineari strategiche di trasporto pubblico», ha dichiarato Toti.
«Lo Skymetro – aggiunge il presidente – è un’infrastruttura strategica di trasporto pubblico fondamentale per il territorio, che rispetterà il vincolo della massima esondabilità del torrente Bisagno estendendo una norma già esistente per le infrastrutture di interesse publico. Lo prevede infatti il regolamento regionale 3/2011, e successiva modifica, relativo alle disposizioni in materia di tutela delle aree di pertinenza dei corsi d’acqua. Quello di oggi è un intervento normativo propedeutico all’avanzamento dei lavori: l’ammissibilità di questa opera sarà subordinata a una serie di valutazioni di sicurezza e di accertamento sul corretto deflusso del corso d’acqua, nel rispetto della pianificazione di bacino e delle condizioni di sicurezza idraulica. In sintesi, l’approvazione di questa norma in Consiglio regionale permetterà alla Val Bisagno di vedere completata un’opera attesa da troppi anni, assolutamente conforme al regolamento regionale in materia».
Compatte le opposizioni – Pd, Movimento 5 Stelle, Lista Sansa e Linea Condivisa – che hanno diffuso un comunicato congiunto. “Tutto quanto negli anni è stato fatto sulla ridefinizione del Piano di bacino, per garantire una messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico, viene smentito in un mese da Toti: prima con l’autorizzazione a costruite in aree esondabili, ora azzerando il limite di dieci metri per la costruzione vicino ai fiumi per permettere al sindaco di Genova di costruire lo Skymetro sul Bisagno. Per la realizzazione di un’opera retrograda e fortemente impattante sul territorio, Toti abiura se stesso, e dopo che a dicembre del 2015 (dopo l’alluvione del 2014), insieme alla sua Giunta aveva affermato: ‘Mai più costruzioni in deroga alla distanza minima di 10 metri da fiumi e torrenti’, modificando il regolamento regionale del 2011 che prevedeva la possibilità di costruire a tre metri dai fiumi, oggi dice che era tutto uno scherzo, e che la distanza dei dieci metri non vale per il Bisagno e per lo Skymetro: lì si potrà costruire sopra gli argini e avere tutte le deroghe necessarie”.
“Una scelta completamente inaccettabile e insensata – continua il comunicato -, che dimostra chiaramente quali siano gli interessi di questa Giunta e sicuramente non sono quelli dei cittadini, e del territorio. La giustificazione che le infrastrutture strategiche sono ammissibili anche se ricadenti nelle fasce di tutela dei corsi d’acqua, è inaccettabile. Forse Toti ha dimenticato le vittime e le immagini di Genova sott’acqua proprio a causa dell’esondazione del Bisagno. Il rischio zero a Genova non ci sarà mai, neanche dopo la costruzione dello scolmatore del Bisagno. Aggiungere cemento, in una zona già fortemente cementificata, è una scelta pericolosa che mette a rischio la sicurezza delle persone e che va contro ogni scelta di sostenibilità ambientale. Ma Toti forse vive su un altro pianeta”.
Oggi sono arrivate anche le osservazioni di Legambiente Liguria che attraverso il suo presidente, Santo Grammatico, ha dichiarato: «Ieri la Giunta regionale è riuscita a dare un’altra prova della sua insipienza e mancanza di rispetto per il territorio e le generazioni future. Il paradosso è evidente: la mobilità insostenibile dello Skymetro imbellettata di sostenibilità che attira un emendamento nella legge di bilancio regionale che se ne infischia della sicurezza idrogeologica».
«Lo Skymetro non diminuirà il traffico privato (lo fanno sollevato apposta per non disturbarlo) e le emissioni che ridurrà sono ridicole – conclude Grammatico – Questa Giunta e il Comune di Genova stravolgono qualunque senso di pianificazione e progettazione, non consentono la partecipazione, presentano progetti assurdi e sono costretti poi, con i soliti emendamenti estivi, a fare leggi che giustificano le opere. Nel pieno della emergenza climatica ancora un esempio di gestione ideologica dei fondi pubblici dedicati alla mobilità sostenibile».
È si stamattina la dichiarazione dell’assessore comunale alla mobilità integrata e trasporti Matteo Campora che ringrazia la Regione: «Lo Skymetro è un’opera fondamentale per la mobilità della Val Bisagno e di tutta la nostra città, finanziata nel 2022 dall’allora ministro del Mims Enrico Giovannini con uno stanziamento di quasi 400 milioni di euro. Fondi che la nostra Amministrazione è stata capace di aggiudicarsi grazie a una proposta esaminata scrupolosamente dagli uffici tecnici del Ministero, che ne hanno bollinato la bontà tecnica e funzionale. Ringrazio, quindi, il presidente Toti e Regione Liguria per avere considerato lo Skymetro un’opera strategica, aiutandoci così a imprimere un’accelerazione importante al processo autorizzativo e di messa a terra di questa infrastruttura che vogliamo realizzare al più presto per dare alla Val Bisagno, e a tutta la città, un mezzo di trasporto pubblico efficiente e sostenibile: un servizio che i residenti attendevano da anni e che rappresenta un chiaro esempio della volontà di questa Amministrazione di portare Genova nel futuro».
Toti replica: «Lo Skymetro non mette a rischio la sicurezza di nessuno, tantomeno quella di chi abita vicino agli argini del torrente Bisagno. Le amministrazioni di sinistra hanno bloccato la questa regione per trent’anni, e continuano a rappresentare il fronte del no: questa parte politica è stata sconfitta dalle elezioni e dalla storia, quindi per bloccare le opere si rivolge ai tribunali, in cerca di un giudice che dia loro ragione. Capisco che vedere Comune di Genova, Regione Liguria e Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale lavorare insieme per modernizzare il territorio turbi la sensibilità delle opposizioni, ma è necessario che si rassegnino: questa è la volontà dei cittadini liguri. Oltre a questo, si tratta di un progetto già approvato dal governo Draghi, e l’unico rischio è che, per colpa dell’ostinazione di chi è in grado di pronunciare solo dei “no” per mascherare la propria mediocrità, i cittadini della Val Bisagno debbano rinunciare a un mezzo di trasporto così utile».