Le cifre da Cristiana Pagni, presidente di Italia Blue Growth che organizza Seafuture, rendono l’idea di una manifestazione che è in continua crescita e che si propone come evento importante non solo per la Liguria e La Spezia, ma anche per il sistema Paese: «Già i numeri erano all’inizio abbastanza promettenti, con 35 mila mq di esposizione, oltre 310 aziende con stand, di cui 78 internazionali, che hanno portato le loro competenze e i loro prodotti, 70 le delegazioni presenti da tutto mondo».
Si tratta di una dimostrazione di fiducia nei confronti della fiera internazionale della blue economy e dell’innovazione tecnologica legata al settore difesa, che si concluderà l’8 giugno. «Hanno preso uno spazio qui − dice Pagni − perché credono che questo sia una piattaforma sul Mediterraneo, noi ci abbiamo creduto da sempre e diciamo da sempre che l’Italia debba avere un ruolo più importante sul Mediterraneo, proprio dovuto alla posizione geopolitica, strategica di cui non è ancora pienamente consapevole, ma è anche da questi eventi che sono qualificati e qualificanti che si possono lanciare dei messaggi sia istituzionali sia industriali per affermare che l’Italia c’è, che è un Paese importante e ha una filiera importante: ci sono grandi aziende, ma anche le pmi. L’Italia ha tecnologie e competenze e può avere un ruolo fondamentale sul Mediterraneo».
Quella di quest’anno è l’ottava edizione, ma è solo dal 2014 (la kermesse è biennale) che si svolge all’interno dell’arsenale marittimo della Marina Militare della Spezia. «Seafuture è nata come una piccola manifestazione sulla nautica − aggiunge Pagni − oggi siamo all’edizione migliore fra quelle organizzate, quella con più consapevolezza che avere spazi di incontro e momenti di confronto di aggregazione sui temi blue economy a 360 gradi sia una ricchezza per tutti, per gli stakeholder, per i visitatori, per le istituzioni in modo da crescere su questi temi».
Per La Spezia è un’occasione di crescita: «Abbiamo fatto soldout su alberghi e ristoranti, è una manifestazione importantissima per la città, ma anche per la Liguria e per il sistema paese. Si parla tanto di passaparola, noi con Seafuture stiamo facendo marketing territoriale, e se La Spezia vuole continuare a ospitare una manifestazione del genere dovrà crescere con investimenti come stiamo facendo anche noi, credo che l’amministrazione ne sia consapevole e voglia andare verso questa strada».