Era chiuso da settembre 2021 e avrebbe dovuto riaprire in primavera il Museo d’arte orientale Edoardo Chiossone di Genova, ma altri intoppi nei lavori di adeguamento impiantistico e strutturale hanno ritardato sino a oggi la restituzione al pubblico della collezione di arte giapponese dell’incisore nato ad Arenzano nel 1833 e chiamato a dirigere l’Officina carte e valori del ministero delle finanze nipponico. Per 23 anni Chiossone lavorò e visse nel Paese del Sol Levante, sino alla morte a Tokyo nel 1898. Durante quel periodo collezionò circa 15 mila opere, oggi ospitate nell’edificio di Villetta Di Negro ideato dall’architetto razionalista Mario Labò.
Grazie al contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo (oltre 500 mila euro), è stato possibile adeguare l’edificio dal punto di vista della sicurezza, rinnovare senza snaturare l’allestimento e rendere nuovamente accessibile la terrazza dove verranno anche realizzati eventi.
«Un momento di festa per la nostra città – commenta l’assessore al Marketing territoriale Francesca Corso – si inaugura con una mostra dedicata all’acqua nella cultura giapponese che oggi è aperta gratuitamente e resterà aperta sino al 24 settembre. Senza l’aiuto di Compagnia di San Paolo non ci sarebbe stata questa inaugurazione su quello che è a tutti gli effetti un unicum nazionale e un ulteriore volano turistico». È intenzione del Comune promuovere il Museo, che da sempre ha vissuto un po’ in ombra rispetto a quelli più gettonati e centrali: «Vogliamo inserirlo nei pacchetti turistici già presenti nel nostro territorio – conferma Corso – questo museo è forse poco conosciuto da turisti e genovesi, vogliamo far sapere a più gente possibile che questo museo esiste».
In realtà il Museo Chiossone in Giappone è parecchio noto, non è un caso che il consolato generale del Giappone a Milano abbia patrocinato sia l’evento di riapertura sia la mostra La Grande onda. L’importanza dell’acqua nella cultura giapponese, realizzata proprio in occasione dell’arrivo di Ocean Race, curata dalla direttrice Aurora Canepari e sponsorizzata da Iren.
Aurora Canepari, che è conservatore responsabile del Museo, aggiunge: «Abbiamo potuto riordinare il museo, che ha un valore storico importante. Edoardo Chiossone è una figura di cui essere fieri, un italiano all’estero che ha saputo rappresentare l’ingegno e il talento italiano in Giappone, dove il museo è molto conosciuto. Si tratta della più importante collezione di arte giapponese in Italia, una delle prime ad aprire in Europa nel 1905 e poi trasferita nella sede attuale nel 1971. Con la terrazza, che rappresenta un bellissimo affaccio sulla città, intendiamo proporre eventi e attività culturali coinvolgendo tutte le realtà che a livello professionale si occupano di Giappone a Genova». Oltre all’apertura serale straordinaria dalle 20 alle 23 di stasera a ingresso gratuito, domani a partire dalle 10:30 e sino alle 17:30 quattro eventi nell’ambito della festa Natsu Matsuri di inizio estate: una performance di Setsuko (pre 10:30), il concerto del Duo Cagno flauto e pianoforte (ore 11:30), una visita per famiglie indossando i tradizionali abiti estivi giapponesi alle 15:30 (contributo di 5 euro, obbligatorio prenotare) e alle 17:30 dimostrazione di karate.
«Il percorso museale permanente avrà poi due gallerie temporanee che consentiranno di esporre a rotazione le opere che sono conservate in deposito», chiarisce Canepari.
«La Compagnia di San Paolo, storicamente al fianco della città di Genova, continua a sostenerne la valorizzazione storica e lo sviluppo verso il futuro, promuovendo progetti innovativi e di grande valore culturale sociale ed economico – dichiara Nicoletta Viziano membro del comitato di gestione della Fondazione Compagnia di San Paolo – il sostegno all’intervento di recupero e restauro del museo Chiossone di inserisce proprio in questa linea di intervento e consentirà di garantire la completa fruizione del museo e di ampliarne l’offerta culturale attraverso l’organizzazione di eventi e mostre temporanee in spazi precedentemente inaccessibili».
Il Giappone, circondato dal mare su tutti i lati e con un clima umido e abbondanti precipitazioni, ha sviluppato un rapporto forte e ambivalente con l’acqua: presenza familiare e vivifica quando irriga le risaie e dona una pesca fruttuosa, ma anche terribile minaccia, quando si manifesta con la forza dell’Oceano o delle alluvioni. Nell’arte l’acqua è stata raffigurata in una varietà di soggetti fin dall’antichità, inclusi luoghi famosi, paesaggi e motivi decorativi nelle arti applicate. Soprattutto nella stampa xilografica di fine Ottocento, l’acqua è stata la protagonista di un’ampia gamma di opere in cui poter utilizzare e trasmettere il vibrante blu del pigmento Blu di Prussia, di tendenza all’epoca.
L’esempio più famoso è la Grande Onda di Hokusai, opera che ha superato qualsiasi altra immagine esistente per numero di riproduzioni e iconicità. Proprio attorno a questa celebre stampa, di cui il Museo Chiossone conserva un magnifico esemplare, si articola il percorso dell’esposizione temporanea. Dai paesaggi con mari, laghi, fiumi e cascate ai significati simbolici nel buddhismo e nello Shinto, nella cultura giapponese il tema dell’acqua si ritrova in molteplici forme e con diversi esiti. In mostra, oltre 60 stampe ukiyoe a tema acquatico della collezione Chiossone, tra cui i celebri paesaggi di Hokusai e Hiroshige, le scene di vita di città di Kunisada e Yoshitoshi e i soggetti fantastici di Kuniyoshi.
In dialogo coi capolavori dei grandi maestri di periodo Edo (1603-1868), saranno esposte due opere di arte contemporanea dell’artista giapponese Oki Izumi che, confrontandosi con la collezione genovese, si è interrogata sui significati dell’acqua e vi ha donato forma nelle sue sculture in vetro.
Il percorso permanente, ora rinnovato ma fedele all’ordinamento storico, propone una selezione delle categorie artistiche collezionate da Chiossone: nel salone a piano terra si trovano grandi sculture buddhiste in bronzo, mentre nelle gallerie sono esposte armi e armature da samurai, rari reperti archeologici, maschere teatrali, assieme a porcellane, smalti, lacche, sculture in legno e piccoli bronzi, tutti di elevato valore artistico e di grande interesse culturale.
Gli eccezionali dipinti e le famosissime stampe xilografiche ukiyoe sono visibili durante mostre temporanee, organizzate per consentire la rotazione di queste delicate opere, che per preservare al meglio la loro integrità vengono conservate nei depositi.