Stamattina, nella Casa della Salute di Sarzana, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dello stato dell’arte dell’attuazione del Pnrr dell’ospedale San Bartolomeo di Sarzana.
«È una delle prime realtà liguri in cui si parte con la progettualità prevista dal Pnrr – ha dichiarato l’assessore alla Sanità della Regione Liguria Angelo Gratarola,– . Potenziare il territorio con l’Ospedale di Comunità, la Casa di Comunità e la Centrale Operativa Territoriale significa generare medicina di prossimità, avvicinare quindi al paziente la media e bassa complessità e liberare gli ospedali di attività talvolta improprie. È l’integrazione territorio-ospedale che diventa realtà anche nell’area sarzanese”.
«Un’integrazione socio-sanitaria – ha aggiunto l’assessore alle Politiche Sociali di Regione Liguria Giacomo Raul Giampedrone – che trova compimento attraverso una presa in carico dei bisogni complessi della persona che non sono solo sanitari ma anche sociali consentendo altresì l’individuazione precoce delle fragilità. La riforma, voluta dal Pnrr, individua nella Casa di Comunità l’elemento centrale che, insieme all’Ospedale di Comunità, rappresenta la sede privilegiata nella quale si realizza questa integrazione attraverso la progettazione e l’erogazione di interventi anche con i servizi sociali del Comune».
Il Pnrr lascia poco spazio a deroghe, pertanto, i cronoprogrammi sono dettati dai limiti imposti dal piano stesso e dalle timeline europee. Entro la fine dell’anno verrà conclusa la procedura di gara che consentirà di individuare l’operatore economico e i lavori dovranno concludersi entro la fine di marzo 2026.
L’investimento complessivo pari a 2.265.000,00 euro, prevede l’adeguamento e il completamento del piano terra del fabbricato (originariamente adibito a Rsa), per una superficie di circa 2.600 mq, e il completamento e la sistemazione delle aree esterne, per circa 6.000 mq.
La progettazione è stata resa possibile grazie a una stretta collaborazione con la direzione del Distretto 19, che ha saputo definire con precisione gli spazi necessari di questo nuovo servizio integrando le prescrizioni del Decreto 77/2020 che indica le dotazioni minime dell’Ospedale di Comunità.
L’ospedale di comunità conterà 20 posti letto a bassa intensità di cura tutti dotati di accesso diretto al bagno e poltrona confort per il famigliare e/o per la mobilizzazione del paziente. Vi sarà una sala polifunzionale, una palestra riabilitativa, una sala da pranzo comune, studi medici (sia per coordinatori medici che per servizi a rotazione come assistente sociale, psicologo, dietista etc.), un ambulatorio medico. Questi spazi necessitano di ristrutturazione impiantistica ed edilizia limitata, in quanto oggetto di precedenti appalti.
L’intervento più rilevante riguarda , la struttura in cui sarà realizzato il Punto Unico di Accesso che consentirà di indirizzare gli utenti ai vari servizi, servendo non solo l’ospedale di comunità, ma anche la casa di comunità e il presidio ospedaliero. L’ingresso del Punto Unico di Accesso avverrà dal piazzale antistante l’accesso al nosocomio e sarà costituito da una sala di attesa di circa 76 posti, punto informazioni e servizi al pubblico, che sarà qui accolto e indirizzato verso i servizi territoriali (ambulatori, centro prelievi, studi medici, ambulatori etc.).
La casa di comunità prevede un investimento complessivo di 2.250.000,00 proveniente da due diverse linee di finanziamento: per €1.000.000,00 da fondi Pnrr e per 1.250.000,00 euroda fondi ex art. 20. Verrà recuperata e rifunzionalizzata una superficie lorda di circa 1400 mq situata nell’area a sud est del complesso che costituisce una porzione del piano terra del San Bartolomeo.
Attualmente una parte è sede del servizio di fisiatria riabilitativa e necessita di una ristrutturazione leggera, con modifiche alla distribuzione interna e ammodernamento degli impianti esistenti. La zona “ex piscina”, che ospitava appunto la piscina del Don Gnocchi, invece, sarà interessata da lavori di ristrutturazione più significativi poiché si tratta di uno spazio inutilizzato in quanto sede di cantiere durante i lavori di rinforzo strutturale del centro Dialisi sito al piano superiore.
Anche in questo caso la progettazione ha seguito le prescrizioni contenute nel decreto 77/2020 che fissa il quadro delle esigenze per le Case di Comunità e sulla base delle indicazioni della direzione di distretto in sinergia con la direzione aziendale.
Queste le strutture che verranno attivate:
3 ambulatori specialistici a rotazione (cardiologia, reumatologia, dermatologia, neurologia, fisiatria, ortopedia)
2 ambulatori specialistici dedicati all’odontoiatria e otorinolaringoiatria
1 ambulatorio pedriatrico/medicina generale
2 ambulatori di continuità assistenziale 24/24 h, 7/7 g
2 ambulatori per servizi cdcd e psicologo
1 ambulatorio migranti (sai servizio accoglienza immigrati)
3 ambulatori con infermieri di comunità e di famiglia
1 ambulatorio di telemedicina
sale d’attesa, spazi accessori, locali tecnici
area esterna per lo sport all’aperto