L’intelligenza artificiale non sostituisce le persone, le stimola a evolversi. Per le imprese liguri è arrivato il momento di trasformare questa sfida in opportunità concreta, seguendo una ricetta pratica in quattro passaggi.
Prima di partire: conoscere il proprio terreno
La Liguria ha un tessuto imprenditoriale unico: 166.538 imprese, prevalentemente pmi nei servizi (59,5%). Solo il 46,4% ha raggiunto una digitalizzazione di base, sotto la media nazionale del 61,3%. Ma questo apparente svantaggio nasconde un’opportunità: chi parte ora può imparare dagli errori altrui e seguire percorsi già validati.
I settori trainanti liguri – porto, nautica, turismo, manifatturiero – sono tutti maturi per l’Ai. Lo dimostrano i casi di successo già operativi: Aitek al terminal Psa Genova Pra’ gestisce 150 telecamere con Ai per la sicurezza, riducendo drasticamente i tempi di intervento. Circle spa ha creato un digital twin del porto che ottimizza i flussi logistici. Liguria Digitale usa l’Ai per personalizzare l’esperienza turistica nell’app LaMiaLiguria.
Step 1: identificare il punto dolente che vale oro
Ogni azienda ha processi ripetitivi che drenano tempo e risorse. La chiave è identificare quello con il maggior impatto economico. Nel manifatturiero potrebbe essere il controllo qualità visivo, nella logistica l’ottimizzazione dei percorsi, nel turismo la gestione delle prenotazioni.
Come azione concreta, mappate i processi che richiedono più di 20 ore/settimana di lavoro ripetitivo. Calcolate quanto vi costano in termini di tempo e errori. Quello con il costo più alto è il vostro primo candidato per l’Ai.
Step 2: partire piccoli per vincere grandi
L’errore fatale è voler rivoluzionare tutto subito. Le aziende di successo seguono la regola del 70-20-10: 70% dell’investimento su formazione del personale e ridisegno dei processi, 20% su tecnologia e dati, solo 10% sugli algoritmi A’.
Come azione concreta, scegliete una soluzione entry-level testabile in 3 settimane. Per il customer service, un chatbot costa 90-150 euro/mese. Per l’analisi delle vendite, 200-400 euro/mese. Per la gestione documenti, 100-250 euro/mese. Testate, misurate i risultati, poi espandete.
Step 3: costruire il team misto uomo-macchina
L’Ai non sostituisce i vostri dipendenti, li potenzia. Ma serve formazione. Il vero salto di qualità avviene quando il magazziniere capisce come l’Ai predice i picchi di domanda, o quando l’addetto vendite usa l’Ai per personalizzare le offerte.
Come azione concreta, create un team di progetto con 3 figure: un responsabile di processo che conosce il lavoro quotidiano, un giovane “nativo digitale” come facilitatore tecnologico, un fornitore esterno specializzato. Dedicate 4 ore/settimana alla formazione continua.
Step 4: sfruttare l’ecosistema ligure
La Liguria ha asset unici: l’Iit per la robotica avanzata, l’ecosistema Raise con 120 milioni di euro Pnrr, il competence center Start 4.0 per l’industria. Inoltre, la Regione ha stanziato 28,3 milioni per la digitalizzazione delle pmi.
Come azione concreta, contattate il Digital Innovation Hub di Confindustria Liguria per un assessment gratuito della vostra maturità digitale. Verificate i bandi aperti su Filse.it. Partecipate agli eventi di Raise per trovare partner tecnologici validati.
Il segreto del successo: la gradualità ossessiva
Le aziende liguri che hanno implementato con successo l’Ai condividono un approccio: hanno iniziato con progetti pilota mirati, hanno misurato ossessivamente i risultati, hanno coinvolto il personale fin dall’inizio. Non hanno cercato la perfezione, ma il miglioramento continuo.
Leonardo Business Unit Automation di Genova automatizza intere navi, ma è partita automatizzando singole funzioni. Happyminds gestisce l’intero ecosistema turistico digitale ligure, ma è partita con un semplice sistema di raccomandazioni personalizzate.
L’Ai come personal trainer aziendale
Pensate all’Ai come a un personal trainer: non corre al posto vostro, ma vi spinge a correre meglio. Vi mostra dove state sprecando energia, vi suggerisce nuove tecniche, misura i vostri progressi. L’obiettivo non è delegare all’Ai, ma usarla per diventare la versione migliore della vostra azienda.
Il momento di partire è ora. Non perché l’Ai sia una moda, ma perché chi non evolve rischia di essere superato da competitor che hanno già iniziato il percorso. Con investimenti contenuti, approccio graduale e supporto dell’ecosistema ligure, ogni pmi può iniziare la propria trasformazione.
La domanda non è se implementare l’Ai, ma quanto velocemente riuscirete a farla diventare parte del vostro vantaggio competitivo.
Articolo in collaborazione con TechMakers