La motonave bulk carrier Venture Ocean, 39.000 Dwt, è stata ufficialmente acquisita da Pimlico Ltd, società controllata da parte del Gruppo Fratelli Cosulich.
L’operazione è la risultante della collaborazione con Banca Popolare di Sondrio, la International Law Firm Watson Farley & Williams, lo Studio Legale Turci (nelle figure dell’avvocato Furio Samela e dell’avvocato Marco Turci) per la redazione dei contratti e la società Banchero & Costa per la ricerca del bene e nel noleggio a time charter.
Venture Ocean diventa ora la quindicesima nave della flotta del Gruppo Fratelli Cosulich. La nave prenderà il nome “Saturnia”, un omaggio alla storica unità della flotta Cosulich dei primi del Novecento. La nave verrà data a time-charter alla società Lauritzen Bulkers.
L’attività di shipowning, rimasta in sordina per molti decenni nel secolo scorso, sembra essersi risvegliata con l’inizio del nuovo millennio e ha visto una forte accelerata negli ultimi 5 anni, facendo raggiungere al Gruppo Cosulich, con quest’ultima acquisizione, il numero di 15 navi.
Nella nota a firma di Stefano Abate, cfo board member del gruppo Fratelli Cosulich, ceo di Vulcania srl e ceo di Pimlico ltd, si legge: “Il fatturato consolidato record del 2022 di oltre 2 miliardi di euro, in costante crescita negli ultimi 5 anni, insieme a un ebitda consolidato previsto di 60 milioni di euro e un utile netto consolidato che sfiorerà i 40 milioni di euro, sono il frutto delle numerose attività peculiari del Gruppo Cosulich, ove l’attività di shipowning si affianca alle nostre altre 13 business units (tra cui agenzia marittima, Marine Fuel Trading and Supply, catering di bordo, fornitura equipaggi, logistica, trading industriale, yachting) dando un suo importante contributo alla formazione del reddito finale”.
Secondo Fratelli Cosulich questo è il frutto di una strategia di crescita basata sulle acquisizioni, e nella ricerca delle sinergie incrociate tra le varie attività (sono proprietari di più di 115 aziende in 27 paesi del mondo), puntando al raggiungimento dell’equilibrio tra l’attività dei servizi resi alla clientela e la solidità degli assets.
“Questo si traduce in una patrimonializzazione del Gruppo di oltre 250 milioni di euro riferiti al Net Equity. La grande autonomia data a ciascuno degli oltre 2.000 dipendenti e il continuo stimolo al miglioramento da parte della Famiglia hanno fatto sì che si creasse un unico grande team, equamente gratificato per tutti gli obiettivi raggiunti”.
L’attività armatoriale del Gruppo Cosulich si sviluppa in tre diversi settori di attività: il primo nasce a Singapore alla fine del secolo scorso e si concentra sull’attività di trasporto di carburante, ove la Società dispone di 6 navi di proprietà date tutte a Time Charter alle major oil company. Le unità vengono utilizzate per il trasporto e il rifornimento di olio combustibile per le navi che transitano da Singapore, il più grande hub mondiale che movimenta 50 milioni di tonnellate all’anno e dove il gruppo Cosulich rappresenta circa il 10% dei volumi movimentati.
La seconda attività, neonata, riguarda il gas naturale liquefatto, lng, che vede il Gruppo armatore di due unità da 8.200 metri cubi che verranno consegnate nel corso di quest’anno. Con tutta probabilità la prima unità sarà date a Time charter, mentre per la seconda il Gruppo intende valutare quale sarà l’efficienza di utilizzo rispetto alle opportunità di mercato. “Inoltre, la nostra Fratelli Cosulich Bunkers Singapore, con l’obiettivo di svolgere un ruolo pionieristico nel settore teso a supportare il processo di decarbonizzazione, ha recentemente firmato un protocollo d’intesa per la progettazione di una nave cisterna per il rifornimento di ammoniaca”.
La terza attività è il settore dry bulk carriers di piccole e medie dimensioni che vanno dalle 5.000 alle 82.000 tons di dwt. Le attività sono veicolate attraverso la società appositamente creata Vulcania srl, nel 2015 in Italia. Inizia la sua avventura con l’acquisto di una Kamsarmax da 82.000 tons di dwt oggi opportunamente noleggiata a time charter.
“Subito dopo − sottolinea la nota di Abate − vista la crescente domanda del mercato, in un periodo nel quale i prezzi di acquisto risultavano comunque molto favorevoli, abbiamo incrementato la nostra flotta con l’acquisto di 4 navi da armatori. Queste unità sono state utilizzate principalmente per il trasporto di semilavorati di prodotti siderurgici dai siti produttivi a caldo verso i laminatoi a freddo dislocati in tutta Europa. In questa seconda fase abbiamo ritenuto opportuno chiudere contratti di Bare Boat, scafo nudo, a lungo termine per assicurarci una stabilità nei ricavi diminuendo il fattore di rischio dovuto all’instabilità del mercato dei noli, generando un cash flow garantito che ci consentisse di programmare gli investimenti futuri che si sono realizzati successivamente”.
L’anno seguente visti i rapporti commerciali con Metinvest e altri player dell’acciaio, il Gruppo ha acquistato due navi gemelle da 26.000 mt, Metallica e Stellina (la prima venduta poi a fine 2022, data l’opportunità della notevole plusvalenza).
“Ovviamente in tutte queste operazioni siamo sempre stati appoggiati dagli istituti di credito con i quali lavoriamo abitualmente che hanno partecipato ai nostri investimenti. La formula vincente potrebbe essere proprio questa: comperare quando la curva del mercato è distante dal punto di massimo, per un impiego ben definito sinergico alle nostre attività, con un indebitamento ridotto, e già affiancato ad un contratto a coté di 1 o 2 anni con società investment grade”.