Un nuova Casa di comunità di Ventimiglia, per offrire ai cittadini in un’unica sede una serie di servizi sanitari legati alla specialistica, alla diagnostica, alle prenotazioni Cup, alle vaccinazioni, agli screening oltre ai servizi sociali, ai servizi per la salute mentale e le dipendenze, agli ambulatori di pediatri e medici di medicina generale. La Casa troverà spazio nell’ex capannone delle Officine delle Ferrovie dello Stato “Eiffel”, nell’area del parco ferroviario, in via San Secondo.
Il protocollo d’intesa per la sua realizzazione è stato siglato questa mattina, da Regione Liguria, Rfi, il Comune e Asl1.
«È un momento molto importante per Ventimiglia – spiega il presidente della Regione Giovanni Toti – oggi poniamo i presupposti per iniziare il cantiere di un presidio sanitario importante di questa area del Ponente, che fa parte di quel gigantesco piano di riforma e ammodernamento del nostro sistema sanitario regionale che, in provincia di Imperia e più in generale nel Ponente, vede numerosi interventi: c’è questa Casa di comunità, poi ci auguriamo, nonostante il lutto che ha colpito il gruppo che ha vinto la gara, si arrivi presto alla firma per quanto riguarda la consegna dell’ospedale di Bordighera, con tutte le operazioni coerenti e annesse a quel contratto, e quindi all’apertura anche del pronto soccorso. Si continua poi a lavorare per l’ospedale unico di Taggia, che sarà il grande presidio sanitario per tutto questo territorio. Stiamo marciando nella direzione giusta, nella consapevolezza che i prossimi tre o quattro anni saranno molto impegnativi sia sul fronte dei lavori che della programmazione sanitaria».
L’edificio, realizzato nel 1850, con una superficie di circa 670 metri quadrati, verrà per questo ristrutturato. La struttura è dotata di un’area esterna adatta alla realizzazione di parcheggi. La Casa di Comunità di Ventimiglia sarà realizzata su due livelli, con la costruzione di un soppalco che porterà la superficie totale a circa 1.200 metri quadrati.
Al piano terra troveranno posto il Cup con locali annessi, la zona di attesa primaria, 3 box prelievi, ambulatori, i servizi igienici, gli spogliatoi, i depositi e il locale tecnico. Al livello superiore ci saranno altri spazi destinati agli ambulatori e la zona di attesa secondaria.
Rfi, proprietaria dell’immobile, si impegna a concederlo alla Asl 1 in comodato d’uso gratuito per almeno 30 anni, mentre la Asl1 si impegna a realizzare la Casa di Comunità, come previsto dal Piano Operativo Regionale del Pnrr (Missione 6 Salute), grazie al finanziamento di 4,5 milioni di euro stanziato da Regione Liguria.
Il Comune di Ventimiglia si impegna a garantire alla Asl1 la disponibilità futura della struttura, subentrando nel contratto di Comodato d’uso gratuito in seguito all’acquisizione da Rfi prevista entro il 2027, in attuazione del contratto preliminare di compravendita già sottoscritto e finalizzato a dare attuazione al piano di sviluppo urbanistico del Parco Roja.
Le Case di comunità costituiscono un riferimento continuativo per la popolazione, in grado di garantire capillarità assistenziale sul territorio, costituendo un punto unico di accesso a diversi servizi sanitari e sociali. All’interno delle Case di Comunità opererà un’equipe multiprofessionale composta da medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali, infermieri di comunità e altri professionisti della salute.
Le Case di comunità in Asl1 saranno cinque: oltre a quella di Ventimiglia, per il Distretto 1, ci sono quelle del Nuovo Palasalute di Sanremo e quella della nuova stazione ferroviaria di Arma di Taggia per il Distretto 2, il Palasalute di Imperia e l’ex Caserma Manfredi di Pieve di Teco per il Distretto 3.
Il Pnrr prevede la realizzazione di una Casa di comunità ogni 40/50mila abitanti, per un totale di 33 strutture di questo tipo a livello regionale, oltre a 11 Ospedali di Comunità, 16 Centrali Operative Territoriali.
«La futura casa di comunità di Ventimiglia, oltre che essere di grande rilievo architettonico, rappresenta il segnale che la strada del potenziamento territoriale è l’unica che il servizio sanitario ha a disposizione per erogare cure di qualità – spiega l’assessore alla Salute Angelo Gratarola − Il recente successo dei ‘Flu Point’ nel periodo natalizio, luoghi al di fuori degli ospedali che hanno risposto alle patologie di bassa e media complessità, è l’indicazione che il percorso intrapreso che esce dalla logica ‘ospedale centrica’ è quello giusto, quello cioè di un territorio che deve rispondere per tutte le patologie croniche e di media bassa complessità. La somma delle centrali operative territoriali, delle case di comunità e degli ospedali di comunità, insieme a quel tessuto sanitario che si è manifestato dal Covid in poi con i medici di famiglia, i pediatri di libera scelta, le farmacie dei servizi e non solo, permetterà agli ospedali di tornare ad essere luoghi capaci di gestire le grandi patologie emergenti e di confermarsi come realtà in grado di fornire prestazioni di alta qualità con tecnologie che necessitano di assolute centralizzazioni».
L’immobile di Ventimiglia fa parte dello storico deposito locomotive ferroviarie realizzato dalle ferrovie francesi alla fine del 1800 su prototipo di Gustave Eiffel. La funzione principale era quella di ricovero e di officina per le locomotive provenienti dalla Francia. La struttura venne realizzata a seguito del completamento dei lavori per la linea ferroviaria Nizza-Monaco-Mentone-Ventimiglia che a partire dal 1872, con la realizzazione dell’ultimo tratto della linea ligure, ha permesso la connessione della rete ferroviaria italiana a quella francese tra Genova e Marsiglia.