È stata presentata in consiglio regionale dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti la manovra di bilancio 2023-2025 che aggiorna le previsioni già approvate a luglio, tenendo conto della nota di aggiornamento al Def. La nuova manovra delinea gli obiettivi delle politiche regionali in armonia con il programma di legislatura e detta le linee guida e gli indirizzi a società partecipate regionali, enti strumentali e agenzie regionali.
«La nostra regione, come tutte le altre, è inserita in un quadro economico globale incerto e complesso – spiega il presidente di Regione Liguria e assessore al Bilancio Giovanni Toti – una situazione difficile a livello internazionale, non priva però per la Liguria di elementi anche molto positivi, come dimostrano gli ottimi risultati fatti registrare quest’anno dalla nostra regione in termini di crescita dell’occupazione, aumento dei flussi turistici ed espansione massiccia del settore edilizio e immobiliare. Senza dimenticare gli importantissimi passi in avanti registrati sul fronte delle grandi opere, come Diga di Genova, Terzo Valico e Gronda, fondamentali per far uscire la Liguria dall’isolamento, stimolando al contempo una crescita sostenibile del territorio. Con questa manovra daremo nuovo impulso agli investimenti pubblici, sosterremo famiglie e imprese con misure di alleggerimento fiscale, favoriremo l’occupazione e metteremo nuove risorse per la gestione e l’organizzazione del servizio sanitario regionale e delle politiche sociali a esso collegate, sfruttando al meglio le risorse contenute nel Pnrr».
Sono tre le priorità individuate dalla manovra: sostegno all’economia e alle famiglie liguri, attraverso il proseguimento della politica di rilancio degli investimenti pubblici; riduzione della pressione fiscale per i contribuenti; esenzione dell’Irap per le imprese giovanili.
Per quanto riguarda l’anno finanziario 2023, le risorse effettive iscritte nel bilancio di previsione ammontano a 6 miliardi e 289 milioni di euro.
Con questo bilancio la giunta regionale intende anche dare avvio al nuovo Programma di sviluppo rurale, proseguire la Programmazione dei fondi Fse e Por Fesr 2021-2027, continuare nell’attuazione del Pnrr che per il triennio 2023-2025 vale 223 milioni di euro (di cui 90 milioni nel 2023, 78,7 milioni nel 2024 e 55,3 milioni nel 2025) e andare avanti sul sentiero dell’alleggerimento fiscale. Va tenuto presente infatti che oltre alla manovra Irpef per famiglie e contribuenti è stata prevista una misura agevolativa Irap per le nuove imprese giovanili che nasceranno nel 2023.
Anche per gli anni 2023-2025 continua l’impegno sugli investimenti per garantire la crescita, in aiuto agli enti Locali. Sono stati stanziati 55 milioni di euro per il Fondo strategico regionale con il ricorso al debito per finanziare gli investimenti pubblici e, in particolare, effettuare interventi nel campo della difesa del suolo, dell’edilizia scolastica, della cultura, dello sport e della protezione dell’ambiente per venire incontro alle molteplici esigenze del territorio.
Ecco le principali voci di spesa: Irap, 1,6 milioni di euro di esenzione per le nuove imprese giovanili; Irpef, 5 milioni di euro per la riduzione della pressione fiscale a favore dei contribuenti liguri; Salute, 4 miliardi e 130 milioni di euro; Diritto allo studio, 57,6 milioni di euro per borse di studio e sostegno alle famiglie e alle fasce deboli; Protezione Civile, 14,7 milioni di euro compreso il sistema meteo-idrologico; Tutela del territorio, 53,8 milioni di euro per la difesa del suolo e il servizio idrico; Cultura, 22,9 milioni di euro; Trasporti, 268 milioni di euro compreso il contratto di servizio con Trenitalia; Urbanistica, Edilizia abitativa ed Assetto del territorio, 52,3 milioni di euro; Servizi socio-sanitari e gravi disabilità, 144 milioni di euro; Ambiente, 32,7 milioni di euro; Lavoro e formazione professionale, 184 milioni di euro; co-finanziamento fondi europei (Fesr, Fse, Psr), 77 milioni di euro; Politiche per il turismo, 6,6 milioni di euro; Sviluppo economico e competitività, oltre 256 milioni; Diversificazione fonti energetiche, 69 milioni di euro; Sport, impiantistica sportiva e tempo libero, 1,6 milioni di euro; Cooperazione e relazioni internazionali, 32 milioni.
Riguardo ai fondi del Pnrr, si registra un impegno di spesa di 223 milioni di euro nel triennio 2023-2025 di cui 65 milioni per il progetto bandiera dell’Ospedale degli Erzelli (a ciò si aggiungono i 180 milioni di euro già impegnati per il 2022, per le Case della Salute e per l’Ospedale Felettino). Sempre sul Pnrr, per l’anno 2023, sono previsti 3,5 milioni di euro in digitalizzazione, 6 milioni nel rinnovo delle flotte dei trasporti, 15 milioni per la protezione dell’architettura rurale, 21 milioni per la garanzia dell’occupabilità dei lavoratori, 6 milioni per la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica, 10,8 milioni per il social housing, circa 10 milioni per interventi in ambito sanitario (fascicolo sanitario e potenziamento della ricerca biomedica).
Critico il Pd. Il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno e relatore di minoranza Luca Garibaldi commenta: «Di fronte a liste d’attesa che non riescono a essere smaltite, a causa del totale fallimento del Piano Restart, con un piano socio sanitario non ancora rinnovato, Toti presenta il bilancio senza affrontare il tema della Sanità e non destina un euro in più al sistema sanitario ligure, che invece avrebbe avuto bisogno di grandi risorse aggiuntive, mentre prevede 4 milioni al capitolo comunicazione. Nonostante la situazione drammatica della sanità ligure, non c’è una misura netta, né sul personale, né sui pronto soccorso, né sul recupero delle liste d’attesa, né sul supporto al personale sanitario, né sul rafforzamento della medicina territoriale, guardia medica e medici di base, soprattutto nelle aree interne. Risorse in più per nuovi progetti: zero. Nessuna volontà politica di invertire la rotta».
Secondo Garibaldi non ci sono misure a sostegno dei giovani per formazione e lavoro. «Si pensa invece solo a tagliare, adeguandosi a un trend nazionale, che invece di puntare sull’istruzione pensa ad accorpare istituti e chiudere plessi scolastici. Mentre in una Regione come la nostra, dove ogni due anni si perdono 30 mila giovani, servono azioni straordinarie per assicurare loro un futuro dignitoso e un progetto di vita, invece pensare di agevolare i giovani prevedendo la cancellazione dell’Irap ad aziende under 35 è una goccia nel mare rispetto alle reali necessità».