“Etica cristiana e libertà economica” di Wilhelm Röpke (IBL Libri) è costituito da tre brevi saggi in cui Röpke illustra gli argomenti con i quali il liberalismo classico contesta dirigismo e pianificazione e difende il valore umano e morale della proprietà privata e della libertà economica.
Röpke (1899-1966) è considerato uno egli ispiratori dell’Ordoliberalismo tedesco, il movimento di pensiero che disegnò il quadro concettuale e giuridico della Costituzione della Repubblica Federale Tedesca tra il 1945 e il 1947, ponendo le basi per la rinascita economica della Germania.
Il nome Ordoliberalismo viene dalla rivista “Ordo” fondata nel 1936 da Walter Eucken (1891-1950), professore di economia politica a Friburgo. Ordo fu punto di riferimento di studiosi che durante la Repubblica di Weimar si opposero alle teorie di John Maynard Keynes e durante il Terzo Reich alla politica economica di Hjalmar Schact. Le teorie sviluppate da Ordo ispirarono il pensiero e le scelte politiche del padre del “miracolo economico” tedesco Ludwig Erhard (1897-1977), il deputato cristiano-democratico dal 1951 ministro dell’Economia e dal 1963 al 19666 cancelliere della Repubblica Federale. Nella commissione scientifica riunita da Erhard una delle figure più importante fu appunto Röpke (1899-1966). Röpke e gli altri studiosi riuniti attorno a “Ordo” e consiglieri di Erhard svilupparono i concetti principali che non solo hanno ispirato la costituzione della Repubblica Federale Tedesca e poi l’attività politica di Ehrard ma hanno contribuito a delineare il quadro giuridico dell’Unione Europea (Nel trattato di Lisbona, l’Ue mira con l’Art. 1-3 a “un economia sociale di mercato competitiva”.)
L’ordoliberalismo prese posizione contro Keynes e contro Schacht, contro le politiche roosveltiane e poi quelle laburiste, contro quelle della Germania nazista e dell’Unione sovietica. Perché secondo gli ordoliberalisti la distinzione fondamentale è tra regimi che rispettano la libertà economica e quelli a economia protetta, pianificata, assistenziale. Nazismo e comunismo sono casi estremi di erosione degli spazi di libertà individuale a cui porta l’aumento del potere e dell’azione statale nell’economia e nella società.
D’altra parte gli ordoliberalisti, diversamente da altre correnti del pensiero liberale, ritengono determinante l’intervento dello Stato. Il mercato non si forma in modo spontaneo. Lo Stato svolge un ruolo indispensabile nel renderne possibile l’esistenza, fornendo un quadro giuridico che impedisca la formazione di monopoli e stabilendo regole che diano agli attori economici, liberi nelle loro scelte, la certezza del diritto e la difesa dall’inflazione. Ma per evitare l’inflazione, e quindi ottenere la stabilità dei prezzi, lo Stato non deve fissarli, come non deve sostenere settori di mercato e creare artificialmente posti di lavoro. Suoi strumenti fondamentali sono la determinazione del tasso di sconto e la fiscalità, che deve essere moderata per lasciare risorse all’iniziativa individuale. Tutto questo deve avvenire su un solido fondamento etico – libertà presuppone responsabilità – e nell’attenzione alla giustizia sociale, con lo Stato in veste di regolatore. Secondo Wolfgang Schäuble, presidente del Bundestag tedesco e uno dei principali artefici della ripresa economica tedesca come ministro delle Finanze dal 2009 al 2017, sostenitore dell’Economia Sociale di Mercato, «Noi abbiamo bisogno della religione per riempire il nostro ordine con la vita e la nostra vita con un significato. «Lo stato libero e democratico vive di presupposti che esso stesso non si può dare. Un ordinamento improntato alla libertà presuppone infatti che che i suoi cittadini plasmino la libertà stessa con senso di responsabilità. Per questo c’è la necessità di valori etici fondamentali e di orientamenti. La responsabilità ha origine dal riconoscimento dei limiti della propria libertà e il riferirsi a Dio è una importante motivazione per accettare tali limiti»
Questa concezione del rapporto tra Stato e società è vicina alla quella espressa nell’enciclica di Papa Pio XI “Quadragesimo Anno” promulgata il 15 maggio 1931 da papa Pio XI che riafferma la validità della dottrina sociale della Chiesa cattolica secondo le linee della Rerum Novarum (15 maggio 1891) di Leone XIII.
Gli ordoliberalisti hanno saputo proporre valide risposte alla crisi seguita alla seconda guerra mondiale fornendo nuove soluzioni istituzionali e giuridiche per permettere il funzionamento dei meccanismi del mercato e garantire un certo grado di tutela dei più deboli. Il successo della Repubblica Federale lo dimostra. E sia in Germania sia, con minore successo, nella comunità europea, gli eredi del pensiero di Röpke si sono scontrati con i sostenitori di principi dirigisti e assistenzialisti (vedi qui).
Recessione economica, pandemia, guerra, rincaro energetico e inflazione hanno esasperato e stanno esasperando le istanze di dirigismo e assistenzialismo e richiedono nuove regole e nuove forme di intervento in un contesto di interdipendenza globale da parte delle istituzioni nazionali ed europee ma resta sempre valido il monito di Röpke per cui «solo un’economia libera è compatibile con la libertà dell’uomo» e che fuori di tale sistema economico non c’è «speranza alcuna perché possa continuare a esistere l’uomo come è stato ideato in seno alla tradizione religiosa e filosofica dell’Occidente».
(Foto di apertura della Konrad Adenauer Stiftung)