Saranno 12 i produttori in presenza e 52 le aziende liguri coinvolte nella partecipazione alla 54° edizione di Vinitaly, il salone internazionale dedicato al mondo dell’enologia e del gusto che avrà luogo a Verona tra il 10 e il 13 aprile. Allo stand della regione Liguria, saranno esposte 84 etichette in mescita al banco assaggi. La Liguria espone una produzione che, sebbene limitata nei numeri con circa 1700 ettari di superficie vitata, può vantare vini di qualità elevatissima e riconosciuta sul piano internazionale.
Lo stand della Liguria a Vinitaly, realizzato grazie alla collaborazione tra Regione Liguria, Camera di Commercio di Genova, Camera di Commercio delle Riviere e l’associazione temporanea di imprese “Promozione Vini di Liguria”, è situato all’ingresso principale delle fiera, sarà ampio: oltre 200 metri quadrati e punterà tutto sul claim Emozioni di Liguria. I visitatori troveranno un grande ledwall che racconterà per immagini cosa significhi produrre vino in una terra complessa, aspra e suggestiva come la Liguria, uno spazio dedicato agli assaggi e uno agli incontri B2B. La Liguria, a causa della conformazione territoriale, ha solo 1700 ettari di superficie vitata, ma di qualità elevatissima e riconosciuta in tutto il mondo. «La Liguria si è ritagliata una sua fetta del mercato, in particolare per la qualità e la sicurezza dei prodotti – afferma Alessandro Piana, vicepresidente della Regione Liguria e assessore all’Agricoltura – nell’ultimo anno, il mercato dell’export dei vini liguri è cresciuto del 27%. Più del doppio della media nazionale, che comunque supera il 12% e ci fa vincere il “derby” coi francesi sul piano nazionale». Sono circa 1500 le imprese liguri che operano nel settore tra produttori, aziende agricole e imbottigliatori.
Otto Denominazioni di Origine Controllata (Rossese di Dolceacqua, Ormeasco di Pornassio, Riviera Ligure di Ponente, Valpolcevera, Golfo del Tigullio, Colline di Levanto, Cinque Terre, Colli di Luni) e quattro Indicazioni Geografiche Tipiche (Colline Savonesi, Liguria di Levante, Colline del Genovesato, Terrazze dell’Imperiese).
«Il premio “Viticoltore Etico” verrà consegnato a Davide Zoppi per la riscoperta del Ruzzese – continua Piana – Si tratta di un vino autoctono del Levante ligure scomparso ai primi del ‘900, come tanti altri colpiti dalla Phylloxera e riportato alla vita attraverso un vitigno madre riscoperto 10 anni fa, e reso nuovamente vitale in modo analogo al Moscatello di Taggia».
«L’idea è di recuperare vitigni rari, prephilloxerici, da tutta Italia – racconta Davide Zoppi, artefice della rinascite del Ruzzese e proprietario della cantina Cà du Ferrà – Il Ruzzese è un passito originario della zona di Bonassola, e veniva spedito al Papa. Da 77 barbatelle, abbiamo ora recuperato un prodotto validissimo, un vino che sa tenere il tempo».
«La storia del Moscatello è molto simile a quella del Ruzzese – dice Marco Risso, capo d’impresa di Terre del Moscatello – Una ventina d’anni fa, è stata prodotta una tesi sul Moscatello in Italia. Il giovane che la scrisse ha trovato tanta documentazione, ma nessuna pianta viva. Venuta alla luce la storia, alcuni viticoltori si sono incuriositi e applicati alla ricerca: infine, è stato trovato un vitigno di circa 200 anni, ancora vitale, dalla cui discendenza vengono prodotte oggi fino a 15.000 bottiglie».
«Oltre agli stand dedicati alla produzione vinicola, verranno rappresentati anche il basilico Dop e l’olio di Taggiasca – spiega Paolo Corsiglia, delegato all’Agricoltura della giunta della Camera di Commercio di Genova – L’opera di promozione del tessuto agroalimentare ligure proseguirà con Euroflora, che non mancherà di rappresentare i nostri prodotti Dop».
«Il sistema camerale ha coagulato i fattori e ha reso possibile la nostra presenza a Vinitaly – aggiunge Enrico Lupi, presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria – Continueremo a promuovere il vino con Liguria da Bere con l’obiettivo, nell’arco dell’anno, di trovare tutte le occasioni varie per la promozione dei nostri validi prodotti agricoli».
Ampio il palinsesto degli eventi allo stand ligure da domenica 10 a mercoledì 13 aprile: si parte domenica alle 11 con la presentazione degli eventi “Mare e Mosto” e “Liguria da bere”, mentre alle 16 è in programma, nell’auditorium di Vinitaly, la premiazione del produttore ligure insignito del Premio Cangrande.
Lunedì 11 aprile alle 11 presentazione del Consorzio per la tutela dei Vini Dop e Igp Colli di Luni, Cinque Terre, Colline di Levanto e Liguria di Levante, alle 14 spazio alle celebrazioni dei 50 anni del Rossese, in collaborazione con il Comune di Dolceacqua, e alle 16 Regione Liguria conferisce il premio “Viticoltore etico”. Martedì 12 alle 11 e alle 16 appuntamento con Assaggia la Liguria: al mattino con il laboratorio sensoriale sull’olio extra vergine di oliva a cura del Consorzio del Basilico Genovese dop e del Consorzio dell’Olio dop Riviere di Liguria, al pomeriggio laboratorio sensoriale sul basilico genovese dop e il suo pesto, a cura del Consorzio del Basilico Genovese dop e del Consorzio dell’Olio dop Riviere di Liguria. Mercoledì alle 11 si chiude con la presentazione dei progetti agroalimentari in Liguria e delle iniziative di internazionalizzazione.
A Vinitaly sarà presente Daniele Parma, che nella sua tenuta de La Ricolla produce vino 100% crudo, con certificazione biodinamica e affinamento esclusivamente in terracotta. «Mi rendo conto del potenziale di questa regione. La produzione biodinamica è una agricoltura essenziale e di fatica: il gioco è occupare gli spazi prima che lo faccia la natura. Con l’utilizzo dei nostri prodotti riduciamo l’impiego di rame e zolfo. I nostri raw wines non utilizzano solfiti. L’affinamento in terracotta è quello originariamente impiegato nella produzione vinicola. Secondo me, la Liguria ha un potenziale vinicolo senza paragoni».