Si è svolto questa mattina un incontro presso la prefettura di Genova per discutere del futuro di Piaggio Aerospace che, in Liguria, impiega 900 lavoratori.
Uilm Genova, in una nota, spiega di aver evidenziato che è necessario scongiurare la dispersione del patrimonio tecnologico industriale, importante per il sistema paese e per il territorio, e contestualmente sostenere i carichi di lavoro il mantenimento della professionalità che sanno esprimere i lavoratori di Piaggio. Inoltre ha illustrato al prefetto l’impellente necessita di avere per Piaggio un acquirente serio che presenti un progetto industriale valido con garanzie occupazionali, investimenti e il mantenimento dell’unitarietà aziendale. «Allo stato attuale − dice il segretario Antonio Apa − i possibili acquirenti non hanno prodotto una vera offerta ma vincoli a mio giudizio, incomprensibili».
Secondo Apa occorre una proposta economica che rispetti il valore dell’azienda e un progetto industriale fattibile che contenga la salvaguardia occupazionale e la coesione aziendale.
«Nel corso dell’incontro il prefetto di Genova Franceschelli si è dimostrato sensibile alle richieste sindacali e a sostenere l’industria genovese e l’occupazione attraverso un formale colloquio con il Mise».
«Abbiamo ribadito al Prefetto l’urgenza di definire il futuro di Piaggio – dichiara anche Stefano Bonazzi, segretario generale Fiom Cgil Genova – è necessario che nel futuro del Gruppo resti la centralità del sito produttivo genovese, venga salvaguardata l’occupazione e si investa nella produzione per rilanciare e consolidare l’azienda».
Per il segretario generale Fim Cisl Liguria Christian Venzano e il segretario regionale della Fim Cisl Liguria Fabio Carbonaro, «oggi c’è una calma apparente su Piaggio Aero perché l’azienda sta bene, ci sono commesse e una prospettiva a medio termine con commesse soprattutto pubbliche. Ma ci aspettiamo velocemente dal Mise chiarezza e certezze: ci sono ancora punti interrogativi come il drone P1HH che manca ancora all’appello. C’è un soggetto interessato all’acquisto, ma vogliamo capire anche le reali intenzioni sul piano industriale visto che l’occupazione e la centralità dei siti di Genova e Villanova d’Albenga non devono essere messi in discussione».