Un finanziamento europeo di 290 mila euro per un progetto che consente la fruizione dei musei genovesi anche a chi non riesce a leggere la parola scritta o a comprendere i suoni. L’iniziativa ha come capofila la Cooperativa Solidarietà e Lavoro, impresa sociale attiva dal 1989 nel campo culturale e turistico, e coinvolge 7 partner da 6 Paesi europei: Italia, Grecia, Polonia, Portogallo, Romania e Spagna.
L’utilizzo della Comunicazione alternativa aumentativa permette l’espressione in simboli ed è accessibile a chi ha deficit comunicativi e di apprendimento, oltre che a minori di recente immigrazione e bambini in età prescolare.
Il progetto inizia oggi è a durata di 24 mesi.
«Lavorare nella cultura mai come quest’anno significa dare benessere ed educazione alle persone − afferma Michela Gaudiano, responsabile di servizio ui musei savonesi − fare crescita e ci siamo resi conto che restano escluse persone che ne avrebbero più bisogno. Da esperimenti fatti in precedenza avevamo trovato nella comunicazione aumentativa un valido modo per entrare in contatto con queste persone. Un conto è l’accessibilità, un conto è la fruizione. Dovevamo creare una rete e un sistema e l’Europa ci ha permesso di fare questo salto. Noi dobbiamo immaginarci che queste persone entrano in luoghi di cultura come se fosse un paese straniero ostile, vogliamo togliere motivi di ansia per visita, collaborando con le scuole che sono coinvolte, in modo da creare una base in modo che i musei possano essere sempre più inclusivi. Sono strumenti applicabili all’infinito. Faremo sperimentazioni, abbiamo collaborazioni ampie, l’intenzione è creare una sorta di possibilità anche per biblioteche, teatri, parchi archeologici».
Stefano Dagnino, presidente della Cooperativa Solidarietà e Lavoro, commenta: «In questo modo possiamo aumentare la fruibilità del nostro patrimonio artistico facilitandosene la comprensione. La nostra Cooperativa da 30 anni sviluppa percorsi di inserimento lavorativo connettendo due mondi quello del disagio e difficoltà lavorativa con la cultura e siamo stati motori dello sviluppo che Genova ha avuto in ambito turistico e culturale. Oggi mettiamo in campo una nuova risorsa».
L’assessore comunale alla Cultura Barbara Grosso aggiunge: «Nei musei sono già attivi da anni progetti legati al superamento delle barriere architettoniche e alla creazione di percorsi dedicati a persone con disabilità fisica, come percorsi tattili, zone morbide, aperture in orari dedicati, ora compiamo un ulteriore passo in avanti. In Italia l’88,5% delle persone con disabilità gravi non va mai al museo, cerchiamo di ridurre questa percentuale».