«I risultati economici-finanziari di Fincantieri approvati ieri, con ricavi in crescita di oltre il 28% ed Ebitda in crescita di oltre il 65%, confermano una volta ancora quanto vado ripetendo da anni: lo sviluppo di un’azienda non può essere disgiunto dalla visione lungimirante del suo management». Lo dichiara Antonio Apa, segretario generale della Uilm di Genova.
Il segretario Uilm specifica che il gruppo Fincantieri ha un carico di lavoro di 36 miliardi di euro, dei quali 2,3 acquisiti nel solo periodo in oggetto, con ricavi pari a oltre 4 miliardi, che generano un aumento di oltre il 28% sui volumi di produzione nei cantieri italiani che sono ancora a livelli record (12,3 milioni di ore lavorate, +34% rispetto ai primi nove mesi 2020), superando i livelli ante Covid-19, per un carico di lavoro complessivo pari a 36 miliardi di euro, circa 6,9 volte i ricavi del 2020.
«Parliamo dell’ultimo grande gruppo manifatturiero in Italia che ha 92 navi in portafoglio e un soft backlog di circa 9,4 miliardi. Un gruppo in grado di consegnare nei primi nove mesi del 2021 ben 13 navi da 10 stabilimenti», prosegue Apa.
E la Liguria e i lavoratori genovesi e liguri sono al centro di questo sviluppo. «Continua quindi la crescita del Gruppo garantita dal carico di lavoro esistente, frutto della lungimirante politica di mantenimento degli ordini anche nel periodo di crisi indotto dalla pandemia”, aggiunge Apa riprendendo le parole dell’AD Bono. Fincantieri ha messo in campo ingenti investimenti in tutti i siti, ed è l’unica realtà nazionale a mio avviso che può dare una prospettiva vera a Oto Melara e Wass, stante le sue capacità progettuali e organizzative tra le migliori al mondo e una visione industriale che non può certo essere delegata a competitor stranieri».