In una giornata priva di dati macroeconomici significativi a determinare l’umore dei mercati è rimasto il rincaro delle materie prime, in atto da tempo. Le Borse europee hanno chiuso così in ordine sparso. Il Ftse 100 di Londra segna +0,72%, il Cac 40 di Parigi +0,16%, il Dax 40 di Francoforte -0,05%, l’Ibex 35 di Madrid -0,63%, il Ftse Mib di Milano -0,46%. Lo spread Btp/Bund si attesta sui 108 punti (+0,80%).
A Piazza Affari sono state penalizzate le banche, nei giorni scorsi spinte dalle ipotesi di riassetti del settore. La peggiore è Mediobanca (-3,19%), retrocedono anche Banco Bpm (-2,3% ) e Unicredit (-0,8%) in attesa che si sblocchi la vicenda Mps (-1,3%). Giù anche Enel (-2,47%) mentre il rincaro del greggio spinge i titoli del comparto come Tenaris (+2,38%) ed Eni (+1,25%).
Sul fronte valutario, il cambio euro/dollaro è poco mosso a 1,1574 (da 1,1564 venerdì in chiusura). L’euro scambia a 131,15 yen (129,72), mentre il dollaro sale a 113,31 yen (112,71).
Prosegue la salita del petrolio con il Wti di novembre che balza a 81,2 dollari (+2,3%), livelli che non si vedevano dall’autunno del 2014, mentre il Brent di dicembre vale 84 dollari (+1,9 per cento).