Giornata fortemente negativa già all’apertura per la Borsa di Milano. L’indice Ftse Mib cede l’1,47% a 25.305 punti. Pesano i timori legati al rialzo del prezzo del greggio e sul cattivo segnale arrivato dagli Usa col rinvio del maxi piano per le infrastrutture voluto dal presidente Biden. La peggiore è Cnh Industrial (-3,47%), seguita da Stellantis (-3,06%) ed Exor (-2,17%). In rialzo Terna (+1,6%)
In deciso ribasso anche le Borse europee: Parigi -1,52%, Francoforte -1,44% mentre Londra -1,27%.
Non è andata meglio sui mercati asiatici: a Tokyo il listino è in caduta del 2,31%.
In giornata dagli Stati Uniti sono attesi alcuni indicatori macro, in primis l’Ism manifatturiero.
Le quotazioni del petrolio restano vicine ai massimi raggiunti nei giorni scorsi ma arrestano la corsa in vista della riunione dell’Opec+ prevista per lunedì che dovrà decidere se incrementare o meno le quote di produzione. Il greggio Wti passa così di mano a 73 dollari al barile (75,03 ieri sera a New York). Il prezzo del Brent è a 78,35 dollari al barile (+0,08%)
Nei cambi euro in lieve rialzo in avvio di giornata sui mercati valutari: passa di mano a 1,1586 dollari in lieve rialzo (+0,5%) rispetto alla chiusura di ieri. Lo yen è quota 128,6.
Lo spread tra Btp decennale italiano e corrispondente Bund tedesco ha aperto a 105 punti base, in aumento rispetto a ieri. Il rendimento è a +0,85%.