Questa mattina sono stati accreditati 337,5 milioni sui conti del Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato, unico soggetto abilitato – per legge – a pagare la cassa integrazione a lavoratrici e lavoratori del comparto sospesi dal lavoro, anche a causa del Covid.
Ai lavoratori dipendenti del comparto artigiano in Liguria sono destinati 4.437.703 euro. Il Fondo ha iniziato con l’erogazione della prestazione spettante per i mesi di gennaio, febbraio, marzo e una piccola parte di aprile.
Piero Billò, che della bilateralità ligure è vice presidente di espressione sindacale, commenta: «Lavorando con impegno, per questa sera Fsba conta di terminare le operazioni. Ben altri tempi rispetto all’attesa che è durata 150 giorni fra firme di ministri, passaggi dalla Corte dei Conti, procedure e decreti. Tempi lunghi che hanno preoccupato lavoratrici e lavoratori, esacerbato gli animi, raccolto rabbia e proteste, spesso dirette proprio a Fsba o all’Ente bilaterale ligure Eblig che, per la verità, non hanno alcuna colpa in merito, né alcuna competenza nel definire tempi e modi operativi e burocratici».
Nel frattempo il settore dell’artigianato ha appreso da fonti ministeriali che è già stata avviata la procedura di attribuzione degli altri 450 milioni destinati dalla legge di stabilità al Fondo artigiani e a Formatemp, fondo che invece si occupa del settore somministrazione. Dovrebbero arrivare altri 337,5 milioni con cui pagare le sospensioni di aprile e mesi seguenti fino alla copertura delle prime 12 settimane di cassa integrazione di quest’anno. Ha preso avvio anche l’analoga operazione di attribuzione, fra i due diversi soggetti, dell’ulteriore dotazione finanziaria stabilita con il primo decreto sostegni: 1,1 miliardi. A Fsba dovrebbero andare 825 milioni. Con queste risorse si potrà far fronte al fabbisogno di imprese/lavoratori per le 28 settimane di sospensione previste una volta esaurita la prima mandata.
In questo modo, il sistema artigianato può contare per quest’anno su un miliardo e mezzo di euro per pagare la cassa integrazione per i periodi di sospensione dal lavoro a causa del Covid.
Lo scorso anno il Fondo ha erogato prestazioni per 2,2 miliardi (fra erogazioni dirette e versamenti/accantonamenti per l’Inps della contribuzione correlata), quindi sono stati sostenuti 750 mila lavoratrici e lavoratori, mentre sono state 212 mila le aziende interessate. Anche qui il dato della Liguria: 17.056 addetti, più di un terzo donne, hanno ricevuto la cassa integrazione, dipendenti da 5.368 aziende, delle quali più di 1.700 mai avevano versato al Fondo.
«Questa disgraziata stagione del Covid ha avuto uno strano effetto sull’artigianato ligure: ha fatto conoscere i servizi e la protezione che la bilateralità è in grado di fornire alle imprese ed ai dipendenti – commenta Billò – oggi è la cassa integrazione, ma ci sono anche gli aiuti per l’innovazione tecnologica o sussidi per i lavoratori, una sanità integrativa e una specifica attenzione per la sicurezza sul lavoro. Molte aziende di piccole o medie dimensioni, per troppo tempo, sono rimaste fuori da questo sistema, magari anche evadendo precisi obblighi di legge, come è il caso del Fondo per gli ammortizzatori sociali, o norme contrattuali, come nel caso dell’Eblig».
Oggi, anche grazie al rinnovato impegno delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e delle associazioni datoriali Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai anche in Liguria l’artigianato potrà contare su nuovi e rinnovati strumenti per proteggere il lavoro, per promuovere l’occupazione, per aiutare un settore strategico per l’economia.