Sono oltre 1.200.000, il 22,5% del totale nazionale, le aziende italiane che lo scorso anno hanno ricevuto aiuti di Stato, per un totale di circa 103 miliardi di euro (il 78% sono “Aiuti sotto forma di garanzie statali sui prestiti per garantire l’accesso alla liquidità delle imprese”): è quanto emerge dal primo Osservatorio sugli Aiuti di Stato realizzato da Cribis, società del gruppo Crif specializzata nella business information.
La Liguria risulta al quattordicesimo posto con 31.016 aziende, il 21,2% rispetto al totale delle imprese della regione.
L’Osservatorio ha incrociato i dati del Registro Nazionale degli Aiuti di Stato con quelli della banca dati di Cribis, analizzando la tipologia, le dimensioni e i settori delle imprese che, nel periodo gennaio 2020 – gennaio 2021, hanno usufruito del sostegno pubblico per fronteggiare la crisi dovuta all’emergenza Covid-19.
Lontanissime le liguri dalla top ten delle province con la più alta percentuale di imprese che hanno ottenuto aiuti di Stato. In testa Aosta (51,6%) che precede Gorizia (42,5%, 3.878 imprese), Udine (40,2%, 18.029), Trieste (39,8%, 6.084) e Pordenone (38,8%, 9.354). La prima è La Spezia al 39esimo posto e il 24,6% delle imprese sul totale ad aver ricevuto aiuti di Stato. La più indietro è Imperia con il 18,3% all’85esimo posto.
«In una fase economica complessa e in costante cambiamento come quella attuale, è fondamentale valutare in modo preciso ed efficace la solidità finanziaria di clienti e partner commerciali – dichiara Marco Preti, amministratore delegato di Cribis – sapere se i propri clienti hanno ricevuto gli aiuti finanziari messi in campo dal governo per fronteggiare la crisi del Covid-19 è un’informazione di grande importanza per conoscere lo stato della liquidità aziendale».
In base all’analisi dell’Osservatorio, a livello nazionale il settore che ha fatto maggiormente ricorso agli aiuti di Stato è quello del commercio al dettaglio (che da solo ha assorbito il 16,3% del totale degli aiuti concessi), seguito dai servizi di ristorazione (12,1%), dal commercio all’ingrosso (9,3%) e dai lavori di costruzione specializzati (9,2%).
A fare la parte del leone, per quanto riguarda la dimensione aziendale, sono le microimprese, che hanno assorbito il 91,9% del totale degli aiuti, a fronte del 7% delle piccole, l’1% delle medie e lo 0,1% delle grandi, mentre, relativamente al fatturato, sono le aziende con un giro d’affari inferiore al milione di euro (89,4%).
Gestiti attraverso il ministero dello Sviluppo Economico, gli aiuti di Stato sono di varie tipologie: aiuti di importo limitato (sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali e di pagamento o altre forme); garanzie statali sui prestiti per garantire l’accesso alla liquidità delle imprese; tassi di interesse agevolati per i prestiti pubblici e garanzie e prestiti veicolati tramite banche; assicurazione del credito all’esportazione a breve termine da parte dello Stato; aiuti per la ricerca e sviluppo e per gli investimenti per la produzione di prodotti connessi al Covid-19; differimento delle imposte e/o dei contributi previdenziali; sovvenzioni per il pagamento dei salari; sostegno per i costi fissi non coperti dalle imprese e per la ricapitalizzazione a favore delle imprese.