Genova getta le basi per diventare uno dei più importanti e strategici porti digitali mondiali grazie a GN1, l’hub che Equinix, azienda leader globale di infrastrutture digitali con 220 data center in 26 Paesi e 10 mila clienti (tra cui Google, Amazon, Netflix) costruirà in collaborazione con Vodafone. Il data center è stato presentato questa mattina, a Palazzo Tursi.
GN1, che avrà sede nei locali di una ex fabbrica in via Lungobisagno, sarà il principale centro europeo di attracco per cavi sottomarini e servirà come punto di interconnessione strategico per il sistema 2Africa, uno dei progetti sottomarini più importanti al mondo: «Parliamo di 37 mila chilometri di cavo − spiega Emmanuel Becker, managing director di Equinix − che da Genova raggiungerà 23 Paesi diversi e darà accesso a due mercati fondamentali: il Medio Oriente, porta di scambio per il Far East, e l’Africa, il continente più promettente dal punto di vista della richiesta digitale nei prossimi cinque anni. Genova sarà il centro di questi collegamenti. E non è tutto: il cavo collegherà anche la Francia e la Spagna, da cui proseguire poi per il Nord Europa. Ricordo che oggi il 90% dei dati passa attraverso cavi sottomarini».
GN1 sarà anche collegato a ML5, il nuovo data center flagship di Equinix a Milano, permettendo così alle aziende di espandere la propria reach in nuovi mercati in Europa, Medio Oriente e Africa. Una vera e propria porta digitale, di ingresso e di uscita di dati, per l’intera Europa, «che porta l’Italia al centro della digital transformation globale».
L’investimento è notevole, così come le ricadute sul territorio: «21 milioni di euro − precisa Becker − E faremo lavorare imprese locali e nazionali. Equinix e i membri del consorzio dovranno assumere localmente per la gestione del cavo. Una gestione complessa: basti pensare che nella nostra azienda ci sono circa 50 figure professionali diverse. Oltre a ciò, intorno al nuovo hub si creerà un vero e proprio ecosistema, così come avviene ogni volta in cui Equinix investe in un determinato territorio: GN1 avrà visibilità mondiale e attirerà aziende, sia quelle che lavorano nel campo della tecnologia, e che quindi avranno bisogno del cavo per fornire i servizi ai loro clienti, ma anche a chi fa business con l’Africa e il Medio Oriente».
La presenza dell’hub e il passaggio del cavo, spiega Becker, dovrebbero avere un primo impatto economico a partire dall’anno prossimo, con un’accelerazione costante nei prossimi 20 anni. Una sorta di “effetto Singapore”: «In qualsiasi Paese un investimento di Equinix ha sempre portato ulteriori investimenti di lunga durata, con nuove aziende e nuovi posti di lavoro ogni anno. A Singapore, per esempio, i cavi sottomarini sono arrivati 20 anni fa, oggi è un Paese strategico a livello di scambi economici e commerciali. È quello che vorremmo fare con Genova».
Genova porto digitale, dunque, e non solo perché da qui si trasporteranno anche i dati, oltre alle merci e alle persone. Ma anche perché l’attracco dei cavi sottomarini consentirebbe di rendere più digitale anche la gestione del porto: «Il passaggio dei cavi sarà un’opportunità in più − osserva il sindaco di Genova Marco Bucci − La gestione completamente digitale del porto sarà strategica per la città».
Il sindaco ha ricordato che la presenza dei cavi, quello di Equinix, ma anche il Blue Med, sarà strategica per Genova anche in altri due ambiti, quello della cyber security e della sicurezza idrogeologica del territorio, «per i quali abbiamo presentato un piano da oltre un miliardo di euro per il Recovery Fund».