Carige può tornare il Borsa. La terza tranche dell’aumento di capitale – 85 milioni riservati agli azionisti – si è conclusa con il superamento del 10% del flottante, condizione richiesta da Borsa Italiana perché la banca ligure potesse tornare alle negoziazioni.
«Con riferimento all’operazione di Aumento di Capitale da €700 milioni – si legge in una nota dell’istituto -. Banca Carige informa che in data odierna si è concluso il Periodo di Offerta della Terza Tranche (da €85 milioni destinata agli attuali azionisti) iniziato il 4 dicembre 2019. Durante tale periodo sono pervenute richieste di sottoscrizione per circa 16,8 miliardi di Nuove Azioni ordinarie, pari al 19,7% circa della Terza Tranche dell’Aumento, per un controvalore complessivo di circa €16,8 milioni. Ricordando che il FITD ha prestato garanzia sulle azioni della Terza Tranche non sottoscritte dagli ttuali azionisti, si informa che a valere sulla stessa risultano pervenute richieste di prelazione il cui ammontare non è disponibile. Pur non conteggiando le richieste in prelazione come sopra precisato, considerati i 10 miliardi di azioni gratuite che verranno assegnate dallo SVI agli attuali azionisti aventi diritto e i citati 16,8 miliardi di azioni oggetto di richiesta di sottoscrizione (pari al 2,2% del capitale sociale post esecuzione integrale dell’Aumento), si rende noto che risulta già superato il 10% del flottante così come definito da Borsa Italiana S.p.A., soglia identificata come necessaria ai fini della riammissione alle negoziazioni».
Il titolo di Carige era sospeso dalle negoziazioni dal 2 gennaio 2019. In Borsa era presente dal 17 gennaio 1995. La sospensione era avvenuta in seguito alla commissariamento della banca deciso dalla Bce.