La val Bisagno è la priorità numero uno del Comune di Genova nell’ambito del Pums, il Piano urbano di mobilità sostenibile, che attende prima dell’estate l’approvazione definitiva da parte di Città metropolitana. Un piano che delinea il futuro del trasporto pubblico della città, basato sulla cosiddetta rete Move (Mobilità veloce elettrica), che comprende quattro interventi infrastrutturali, presentati oggi a Palazzo Tursi.
La punta di diamante è lo Skytram della val Bisagno, una monorotaia elettrica sopraelevata che collegherà la stazione Brignole a Prato in circa 15 minuti, con 8 o 9 fermate intermedie. «Abbiamo preferito questa soluzione al tram − spiega il sindaco Marco Bucci − perché in fase di cantiere non creerebbe disagi al traffico della val Bisagno, che altrimenti sarebbe completamente bloccato». I piloni a sostegno della monorotaia poggerebbero dunque nell’alveo del Bisagno e ciò eviterebbe di aprire cantieri in strada. «E poi ricordiamoci che nel mondo si sta andando verso direzioni molto diverse dal ferro, questa è la mobilità del futuro», ricorda il sindaco.
Il Comune punta anche a potenziare il collegamento tra Aeroporto ed Erzelli, con un impianto di risalita che partirebbe dalla futura stazione FS fino al Parco tecnologico. Tra gli interventi previsti, anche 51 km di linea filoviaria, che si snoderebbe su quattro direttrici: Levante, Centro, Bisagno e Ponente. Il primo lotto funzionale, l’asse Centro, partirebbe già nel 2021.
Infine, l’avanzamento della metropolitana: già finanziata l’estensione fino a Canepari e Martinez, la cui apertura è messa in calendario nel 2024, si prevede anche il completamento della stazione di Corvetto. Le ulteriori estensioni a Pallavicini, in val Polcevera, e a Terralba in San Fruttuoso sono invece previste per il 2025. «Più indietro, perché ancora in corso di valutazione − dice Enrico Musso, direttore del Cieli, Centro italiano di eccellenza sulla logistica, trasporti e infrastrutture − su ciò che riguarda la diramazione della metro verso Sampierdarena, con quattro stazioni di collegamento fino alla Fiumara».
Il tutto si integrerà con il sistema di mobilità dolce, che comprende piste ciclabili, aree pedonali e zone a traffico limitato. «E non dimentichiamoci del nostro sistema di ascensori, fondamentale in una città come la nostra, ma spesso poco conosciuto anche dagli stessi genovesi», ricorda Bucci.
Il Pums non si occupa invece del nodo ferroviario, ma è in qualche modo collegato al suo risultato: «Stiamo lavorando con ferrovie e i costruttori che anche in questo momento stanno lavorando a Genova per avere un veloce recupero sull’avanzamento dei lavori», dice Bucci.
Capitolo finanziamenti: già nelle casse del Comune ci sono i 152 milioni di euro ministeriali per le tratte metropolitane Brin-Canepari e Brignole-Martinez. In corso di valutazione, invece, il costo per la rimanente parte: si punta a richiedere il finanziamento al ministero dei Trasporti nella prossima call, in programma il 30 settembre di quest’anno (il progetto sulla diramazione di Sampierdarena sarà invece più avanti, nella call del 2020).
Per ciò che riguarda la linea filoviaria, il Comune ha richiesto al Mit il finanziamento del 100% dei costi preventivati, pari a circa 547 milioni di euro, mentre sul collegamento monorotaia Erzelli-Aeroporto la somma ammonta a 113 milioni di euro e anche in questo caso il Mit ha già ricevuto la richiesta di finanziamento.
Il costo complessivo dello Skytram della val Bisagno si aggira sui 350 milioni di euro tra progettazione, realizzazione civile e impianti e materiale rotabile. Anche in questo caso la richiesta di finanziamento sarà presentata al Mit nella call del 30 settembre.
«Ci aspettiamo che questi finanziamenti arrivino a Genova, possiamo dire che il ministero li ha confermati in via ufficiosa − precisa Bucci − E ce ne aspettiamo anche altri, ci sarà un’altra gara il 30 settembre e mi aspetto quindi un ulteriore finanziamento. Questo ci darà la possibilità di lavorare anche con le aziende in project financing: il Comune mette i fondi del governo in una certa percentuale, e le imprese coprono la parte mancante. Il cosiddetto partenariato pubblico-privato secondo me è un bel modo di lavorare. A Milano ha avuto un grande successo, per esempio proprio per la costruzione delle nuove linee metropolitana. Ci stiamo lavorando».
Il dettaglio degli interventi
La linea filoviaria
51 km e 145 mezzi elettrici: questa la rete filoviaria che si snoderà su quattro direttrici: Levante, Centro, val Bisagno e Ponente. Un intervento che comprende opere civili, impiantistiche, materiale rotabile, realizzazione di poli manutentivi e parcheggi di interscambio. Sono in corso le attività di progettazione, i cantieri potrebbero partire nel 2021 con l’avvio del primo lotto funzionale (asse Centro) già a dicembre di quell’anno. Il costo preventivato, con finanziamento al 100% già chiesto al Mit, è di 547 milioni di euro.
Monorotaia Erzelli
Si tratta dell’impianto di risalita dalla futura stazione Fs Genova Erzelli/Aeroporto fino al Parco tecnologico. Con una capacità di trasporto di 4000 persone all’ora, una frequenza di 4 minuti e altrettanto il tempo di percorrenza, la monorotaia si basa su un sistema completamente automatizzato senza interferenze con la viabilità ordinaria. 113 milioni di euro il costo stimato, risorse già richieste al ministero dei Trasporti. I cantieri potrebbero partire nel 2021, con l’avvio dell’esercizio stimato nel 2024.
Skytram val Bisagno
Un innovativo sistema di trasporto rapido di massa che dal 2023 potrebbe collegare la stazione Brignole a Molassana. «Un’infrastruttura sopraelevata − spiega Musso − con tempi di realizzazione inferiori rispetto al tram ordinario e molto meno invasiva, sia dal punto di vista dei cantieri, sia in termini di occupazione di spazio. Garantirebbe un collegamento più rapido rispetto al tram e rispetto alla linea filoviaria, comunque prevista su entrambe le sponde del Bisagno, quella destra fino a Prato e quella sinistra fino a Marassi». I piloni su cui poggerebbe la monorotaia sarebbero eretti nell’alveo del Bisagno, evitando così disagi al traffico in fase di cantiere. Se ciò non fosse possibile, ricorda Musso, «sorgerebbero a bordo carreggiata, sul marciapiede, e comporterebbero eventualmente qualche piccola deviazione della pista ciclabile che correrebbe sul lungofiume».
Anche in questo caso, la monorotaia non avrebbe interferenze con la viabilità ordinaria. Percorrerebbe 6,5 km, con 8 o 9 fermate intermedie, a una distanza di circa 800 metri l’una dall’altra. 15 minuti il tempo di percorrenza. La richiesta di finanziamento, circa 350 milioni di euro, sarà presentata nella prossima call del Mit. «Per noi la val Bisagno è la priorità numero uno, per troppo tempo nella storia di questa città è stata trascurata in termini di investimenti in trasporto pubblico», sottolinea il sindaco.
Completamento metropolitana
L’estensione è già finanziata per le tratte Brin-Canepari e Brignole-Martinez con 152 milioni di euro: l’apertura delle stazioni è prevista nel 2024. Il completamento anche delle tratte sino a Pallavicini e Terralba è previsto nel 2025. L’intervento sulla metro prevede anche il completamento della stazione di Corvetto, con un’eventuale uscita in via San Vincenzo, «anche per aumentare il flusso degli utenti del metro», ricorda il vicesindaco Stefano Balleari. La vera innovazione, come ha sottolineato il sindaco, è la diramazione che collegherebbe Sampierdarena con la linea di esercizio, sfruttando la predisposizione già esistente nella stazione di Dinegro: si tratta di 2,5 km di tracciato con 4 fermate (Wtc/Matitone, Scassi, Montano, Fiumara). Un intervento sul quale però si dovrà attendere un bel po’: «la valutazione, anche dei costi, è ancora in corso», precisa Musso. La presentazione della richiesta di finanziamento è prevista nelle successive call del Mit, nel 2020.