Dal Forte di Santa Tecla, a Sanremo, che da oggi a domenica 10 marzo ospita l’omaggio ai Padri della Floricoltura non solo ligure ma nazionale e mondiale, parte un lungo filo che unisce questa manifestazione, “Sanremo in Fiore 2019”, con la superba Villa Ormond e la collaudatissima “Floranga” – organizzata dai Giovani di Confagricoltura – fino ad arrivare a “Carri Fioriti” che nel weekend porterà decine di migliaia di turisti fin nel centro di Sanremo.
Il tutto sotto la regia di Confagricoltura Imperia: “Un filo unico, coloratissimo – si legge nella nota dell’associazione – che lega insieme il passato e il futuro di questo comparto unico al mondo. Gli ibridatori che da qui sono partiti e che tutto il mondo ci invidia vedono il loro giusto tributo negli splendidi allestimenti della manifestazione al Forte. Ed è splendido che il loro sapere tramandato di generazione in generazione sia ben visibile nelle composizioni di Villa Ormond in fiore, nei concorsi di Floranga e negli splendidi carri fioriti che portano questo sapere, queste produzioni, questo valore alla visione di tutti”.
“Sanremo capitale dei fiori – prosegue Confagricoltura – a giusto e pieno titolo, per un settore che vale oltre l’80% della produzione lorda vendibile dell’agricoltura ligure. Ma la floricoltura deve essere considerata patrimonio unico di questo Paese non solo a San Valentino, in occasione del Festival di Sanremo o per la Festa dell’8 marzo. Un patrimonio di cultura, economico e di territorio”.
Il valore delle produzioni florovivaistiche italiane rappresenta oltre il 5% (in contrazione in seguito alla crisi economica) della produzione agricola totale e deriva per il 50% dai comparti fiori e piante in vaso mentre, il restante 50% da piante, alberi e arbusti destinati al vivaismo.
Secondo i dati dell’ultimo censimento Istat, sono circa 14 mila le aziende di produzione che si dedicano ai fiori e piante in vaso e quasi 1.000 quelle attive nella produzione di rose; la dimensione media è decisamente più elevata nel caso del vivaismo (2,1 ettari contro 0,9 ettari di quella di fiori e piante in vaso). La superficie agricola destinata complessivamente al settore, quasi 29 mila ettari, è investita, per almeno il 70%, a piante in vaso e vivaismo.
Un settore che vale complessivamente oltre 2,5 miliardi di euro e con 100 mila addetti in 27 mila aziende.
A completamento del quadro statistico del settore, si evidenzia il dato degli addetti operanti nel comparto florovivaistico nazionale, ammontante a circa 120 mila unità, di cui circa 37 mila appartenenti alla cura e manutenzione del paesaggio.
In Italia, secondo le ultime stime Ismea, si sono prodotte nel 2017 ben 3.154 milioni di steli di fiori e che valgono, in termini di produzione 1.202 milioni di euro, generando un export di 133 milioni di euro per i fiori e il fogliame. La spesa annua delle famiglie italiane è di 2.035 milioni pari a 42,9 euro pro capite.
Il tutto distribuito da 16.665 negozi di fiori e piante, per 27.575 addetti, un vero comparto economico, fiore all’occhiello del nostro Paese.
Nel triennio 2014/2017, in Liguria, crescono i fiori recisi in serra (+4,73%), cui corrisponde un calo vistoso dei fiori recisi in piena aria (-31,32 %). A Imperia è concentrata l’84,11% della produzione di fiori recisi in serra e il 93,40% dei fiori recisi prodotti in piena aria. Le sole aziende floricole liguri hanno generato, nel 2017, una produzione pari all’1,7% del totale italiano. In Liguria sono stati prodotti, nel solo 2016, secondo l’annuario statistico di Unioncamere 5.756.968 fiori recisi.