Mobilitazione per il 2019 a sostegno dei lavoratori di Alfa, l’ente regionale che si occupa di politiche del lavoro, della formazione professionale e di diritto allo studio: la annunciano le segreterie regionali Fp Cgil Uil Fp.
«Lo scorso 27 dicembre – si legge in una nota stampa delle organizzazioni sindacali – si è svolta in Regione una riunione tra amministrazione e organizzazioni sindacali in merito al rinnovo del contratto integrativo per i dipendenti di Alfa. L’agenzia Alfa a seguito alla legge di riordino delle province, ha ereditato alcune nuove funzioni quali la gestione della Formazione Professionale e dei Centri per l’Impiego. Quello che, secondo la Regione non può ereditare, è l’adeguamento salariale».
«Si tratta – prosegue il comunicato – di un fatto grave in sé e ancor più pesante se si pensa che solo pochi giorni fa, il sindacato aveva contrattato e firmato il contratto integrativo per 230 lavoratori delle province trasferiti alla Regione: in questo caso l’accordo riconosce lo stesso trattamento economico che già avevano i loro colleghi “nativi” regionali (euro 9.124 annui lordi); questo ragionamento invece, secondo la Regione, non vale per i 242 ex provinciali acquisiti da Alfa ai quale viene operata una parificazione al ribasso».
Secondo Fp Cgil Uil Fp «Il fondo del salario accessorio resta infatti quello costituito il 31 ottobre scorso, con il risultato che i lavoratori già dipendenti dell’agenzia vedranno il loro salario significativamente ridotto (circa 3 mila euro annui) per far media con i livelli più bassi dei nuovi arrivati ed arrivare a circa 5 mila euro, ben inferiore alle aspettative consentite dalla Legge. In queste condizioni Cgil e Uil non hanno firmato l’integrativo 2018, anche per non avallare una sostanziale rapina tra lavoratori».
«Quanto accaduto – conclude la nota – è molto grave e non dà seguito alle rassicurazioni date dalla giunta regionale ai lavoratori che hanno presidiato il consiglio il 19 novembre scorso. In quale clima lavorativo potrà essere gestita l’agenzia nel prossimo futuro? Alfa avrebbe dovuto accorpare i servizi di lavoro, formazione e diritto allo studio ma nelle condizioni in cui è costretta ad operare non riesce a produrre alcun miglioramento rispetto alla gestione delle ex province, né nei confronti dell’utenza né a favore di chi ci lavora. Tale valutazione negativa ha già tolto ad Alfa l’area del Diritto allo studio (Aliseo) e da aprile confluiranno in Regione anche le Politiche del Lavoro. A questo punto ci domandiamo se ha senso mantenere l’agenzia o sia più produttivo riportare in Regione anche le restanti funzioni. Per continuare a sostenere le giuste rivendicazioni dei lavoratori la mobilitazione continua nel 2019».