Apertura debole per le principali Borse europee, con Milano che parte negativa (-0,28% l’indice Ftse Mib a 18.434 punti), ma poi recupera portandosi sul +0,34% alle 9,35. Francoforte apre in calo dello 0,74%, Parigi dello 0,34%.
Sotto pressione le Borse asiatiche, sulla scia del “panic selling” di Wall Street, con il Dow Jones che ha azzerato i guadagni da inizio anno, mentre il Nasdaq è entrato in fase di correzione per la prima volta da febbraio 2016: Tokyo chiude in calo del 3,72%, con i titoli del comparto dell’elettronica in pesante rosso.
Tornando a Piazza Affari, in evidenza i titoli bancari, con Mediobanca che alle 9,39 spicca con un +2,08%, seguita dalla Popolare Emilia Romagna (+1,81%), Unicredit (+1,78%) e Intesa Sanpaolo (+1,76%). Tra le migliori cinque performance anche Ferragamo (+1,72%). In ribasso St Microelectronics (-2,43%), Mediaset (-1,73%), A2A (-1,65%). Giù anche Tenaris (-1,61%) e Saipem (-1,39%).
Lo spread BTp/Bund apre a 320, poi si restringe portandosi a 317,3 (alle 9,41).
I cambi: in avvio di giornata la moneta unica sale dello 0,19% a 1,1414 dollari mentre in Asia lo yen, visto come bene rifugio a fronte del calo generalizzato dei mercati azionari, cresce dello 0,27% a 111,96.
Il ribasso dei listini mondiali, dall’Europa, agli Stati Uniti e fino all’Asia, colpisce anche il prezzo del petrolio, con gli investitori che temono un generale rallentamento dell’economia globale e quindi della domanda. Il greggio Wti del Texas lascia sul terreno lo 0,9% a 66,23 dollari mentre il Brent perde l’1% a 75,42 dollari.