«I fondi non saranno sufficienti, non c’è dubbio, quindi dovranno essere implementati, soprattutto per la portualità. Ma finalmente il decreto c’è e speriamo di avere anche il commissario alla ricostruzione, non si può più aspettare». Lo ha detto questa mattina Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, a margine del convegno “Welfare, sistema sociale, dignità e rispetto della persona”, organizzato oggi a Genova dalla Fnp Cisl.
Commentando i contenuti del decreto Genova, al vaglio del Quirinale, Furlan ha affermato che «sarà necessario garantire la cassa in deroga a tutti i lavoratori che stanno perdendo il posto, a tutte le piccole e medie imprese, all’artigianato, che sono entrate fortemente in crisi: Genova ha bisogno di ripartire e di farlo velocemente: è un diritto dei cittadini riavere una viabilità che sia rispettosa delle dignità delle persone. Il porto genovese, se si allungano i tempi, rischia una crisi importante insieme a tutte le sue imprese. Questo per noi non è ammissibile».
Rimanendo in tema di fondi, la segretaria generale ha commentato anche l’assenza di risorse per il sesto lotto del Terzo Valico nel dl Genova: «È assolutamente necessario che vengano reintegrati i fondi per il Terzo Valico: è un’opera che interessa non solo Genova e la Liguria, ma tutto il Paese, il Nord Ovest in particolare. Il tema delle infrastrutture deve uscire dalla dialettica politica speculativa e ideologica e deve diventare un elemento importante per la crescita del nostro Paese».
Riguardo all’estromissione dalla ricostruzione del ponte di Autostrade per l’Italia, Furlan sostiene: «Mi sembra che le responsabilità che stanno emergendo per Autostrade siano davvero pesanti: è per questo che è importante che ci sia subito il commissario e che abbia poteri straordinari per poter passare finalmente a una fase di ricostruzione».
Rispetto alla programmazione del rapporto deficiti/pil al 2,4%, Furlan ha commentato: «lo spread è ripartito e lo spread lo pagano gli italiani. Ma il tema importante è che pochi decimali in più o in meno servono se fanno ripartire il Pil e cioè la crescita e, di conseguenza, l’ occupazione nel nostro Paese. Oltre ai temi che ha scelto il governo come priorità, già nell’accordo tra i due partiti, sarà importante che ci sia tanta determinazione a investire sulla crescita e sostegno alle imprese che investono».