Una lettera al ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio in cui si chiede l’attivazione di un tavolo nazionale per il fallimento di Qui! Group.
L’ha inviata l’assessore regionale al Lavoro Gianni Berrino, una volta chiuso l’incontro di oggi con i sindacati.
«Ho spiegato oggi ai delegati – dice Berrino – di aver chiesto al ministro Di Maio l’attivazione di un tavolo nazionale perché sono coinvolte quattro diverse regioni, e perché la vicenda investirà tutto il tessuto economico che girava intorno alla Qui! Group, che da domani si troverà in una situazione di grande incertezza. Confidiamo che il ministero accolga subito la nostra richiesta. Contestualmente ho richiesto anche un incontro con i curatori fallimentari per portare le istanze del tavolo di oggi, riuscire a salvare le altre aziende satelliti e capire da loro quali sono le possibilità di cessione del marchio, dell’azienda e dei lavoratori coinvolti».
Il fallimento della società dei buoni pasto mette a rischio 600 dipendenti in Liguria, Piemonte, Lombardia, Campania e Lazio, di cui 313 a Genova.
Lo comunicano i sindacalisti Nicola Poli (Filcams Cgil), Silvia Avanzino (Fisascat Cisl) e Cristina D’Ambrosio (Uiltucs) oggi pomeriggio a Genova al termine di un incontro con l’assessore regionale al Lavoro Gianni Berrino.
Davanti alla sede della Regione Liguria un presidio di un centinaio di lavoratori in sciopero.
Il tribunale ha decretato il fallimento dopo aver appurato che la società ha accumulato 325 milioni di debiti. Gli stipendi sono stati pagati fino ad agosto, ma con l’intervento dei curatori fallimentari in atto, per i sindacati il rischio dell’invio delle lettere di licenziamento è concreto.
I consiglieri regionali del Pd Giovanni Lunardon e Pippo Rossetti invitano le istituzioni a pensare ad ammortizzatori sociali da mettere in campo, prevedendo anche ammortizzatori in deroga da inserire nel decreto Salva Genova. “Le istituzioni – scrivono i consiglieri in una nota – devono anche dare sollievo ai tanti esercenti danneggiati da questa vicenda. Oltre alla solidarietà di rito la Regione Liguria sommi le garanzie regionali a quelle dei confidi per assicurare una garanzia fino all’80% dei finanziamenti che verranno richiesti alle banche e negozi con esse finanziamenti a tassi agevolati e con rate sostenibili”.
.