L’apertura di un centro di ricerca in risonanza magnetica all’ospedale San Martino di Genova (qui il servizio), non è l’unica buona notizia legata a questa novità che potrebbe fare la differenza per comprendere meglio come agisce la malattia e come reagisce ai farmaci.

Matilde Inglese, specializzata in Neurologia a Genova, dopo anni negli Stati Uniti, è tornata proprio grazie a questo centro. «A Genova ci sono delle realtà di eccellenza come il centro di cura per la sclerosi multipla dell’Università e la sede nazionale di Fism e Aism, è una sfida interessante poter mettere al servizio l’esperienza fatta oltreoceano».
Inglese da sempre si è occupata di ricerca clinica, usando come principale strumento le macchine di risonanza magnetica e quindi le neuroimmagini: «Ho lavorato nel centro della New York University su neuroimaging ad alto e altissimo campo, con risonanze da 3 e 7 tesla e poi nel 2011 alla Mount Sinai school of medicine».
Nel frattempo però ha sempre continuato a lavorare con i colleghi genovesi della clinica neurologica e con l’Aism, «faccio parte del loro comitato scientifico, così qualche anno fa, abbiamo cominciato a delineare i contorni di un sogno ed eccoci qui».
Inglese spiega perché un centro del genere sia così importante: «Ci dà possibilità di portare la ricerca locale a un livello di visibilità europea e internazionale, entriamo a far parte di una piattaforma usata da centri americani ed europei, inoltre possiamo aspirare a ottenere dei fondi europei, oltre che a collaborare con colleghi di tutto il mondo».