Chiudono in positivo le principali piazze di Borsa europee nonostante la partenza debole di Wall Street (Dow Jones -0,08% a 24.084,14 punti, Nasdaq +0,04% a 7.131,45 punti, S&P 500 -0,04% a 2.652,74 punti) che attende le decisioni Fed. In scia alla buona performance del settore tecnologico trascinato dai dati Apple e al rinvio della decisione sui dazi Usa, Ftse 100 a Londra segna + 0,3%, il Cac 40 a Parigi +0,29%, il Dax a Francoforte +1,59%. Milano termina le contrattazioni con Ftse Italia All-Share a 26.574,93 punti (+1,22%) e Ftse Mib a 24.265,61 punti (+1,19%).
La giornata ha fornito numerosi dati macroeconomici, tra cui quelli, in linea con le attese sul pil dell’Eurozona (+0,4% su base congiunturale e +2,5% annuo nel primo trimestre 2018), e la stima Adp sul mercato del lavoro americano (204 mila nuovi impieghi rispetto ai 198 mila previsti dagli analisti e ai 228 mila di marzo). Per l’Eurozona il tasso di disoccupazione di marzo è risultato stabile all’8,5% e il Pmi manifatturiero di aprile ai minimi degli ultimi 13 mesi. In Italia il pil è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,4% in termini tendenziali, la disoccupazione è rimasta invariata all’11% e l’attività manifatturiera ha rallentato.
A Piazza Affari brillante performance di Brembo (+5,6%), grazie anche dalla decisione di Trump di estendere l’esenzione dei dazi all’Ue su acciaio e alluminio fino all’1 giugno. Bene anche Stm (+4,6%) spinta dai risultati oltre le attese di Apple, Recordati (+4%), Ferrari (+3,6%), Tenaris (+3,5%) su cui Kepler Cheuvreux ha rivisto il target price a 13,5 euro da 13 euro confermando il giudizio ‘hold’. Acquisti su Fca (+2,5%) dopo l’aumento a sorpresa delle vendite statunitensi ad aprile e su Telecom Italia (+2,3%). Contrastate le utilities.
Sul Forex il cambio euro/dollaro è in calo frazionale a 1,197 e il dollaro/yen a 109,9.
Tra le materie prime l’oro torna a 1.307 dollari l’oncia e le quotazioni del petrolio rimangono poco mosse con Wti e Brent rispettivamente a 67,3 e 72,9 dollari al barile dopo l’aumento oltre le attese delle scorte americane evidenziato dai dati settimanali Eia.
Sull’obbligazionario, lo spread tra Btp e Bund chiude stabile a 120 punti base, con un rendimento del decennale italiano all’1,78%.