Dismettere le locazioni passive, passando dai 3,5 milioni all’anno spesi a inizio mandato del rettore dell’Università di Genova Paolo Comanducci, a 1,5 milioni entro fine 2018. Contemporaneamente riqualificare il patrimonio di proprietà (di cui abbiamo creato una mappa interattiva inserita in fondo all’articolo) e rendere più funzionali gli edifici anche dal punto di vista didattico, convertendo le biblioteche tradizionali in aule studio dove sia possibile parlare e ricaricare i propri device mobili.
Circa tremila dipendenti (di cui circa la metà è personale non docente), 35 mila gli studenti iscritti. L’Università di Genova è una delle “aziende” più grandi della Liguria.
L’offerta formativa prevede 168 corsi in 11 ambiti e 9 città.
«Per quanto riguarda i locali dove eravamo in affitto – dice il rettore Paolo Comanducci a Liguria Business Journal – abbiamo restituito quello di via Rodi 1, dove operava il Diten, in zona Albaro, ma anche la metà delle vecchie segreterie studenti in via Bensa 1 – risparmiando altri 200 mila euro – abbiamo in programma altre opzioni in zona Balbi». I vecchi laboratori di ingegneria chimica sono stati rifatti in edificio di proprietà, più piccoli, moderni e funzionali, con un investimento di circa un milione. Considerando che sono oltre 400 mila gli euro risparmiati grazie al fatto di aver lasciato la palazzina alla Fiera di Genova dal primo gennaio 2018, la strada sembra quella giusta. Tra gli spazi dismessi anche un magazzino in via Passaggi e il Museo Nazionale dell’Antartide.
Il nuovo sarà Erzelli ovviamente, ma se n’è parlato sin troppo, forse dimenticando il resto. Sul piano triennale delle opere pubbliche 2018-2020 la disponibilità finanziaria totale è di 44,1 milioni, in gran parte allocata nell’anno 2020, con i 32,4 milioni dedicati alla riqualificazione dell’edificio ex Saiwa, il polo didattico medicine e scienze, non solo: «Porteremo a compimento il restauro di Palazzo Belimbau in piazza della Nunziata, che è di nostra proprietà, quello del piano nobile con gli affreschi è finanziato dal Mibact, mentre la rifunzionalizzazione del piano uffici sarà fatta con fondi nostri». Inoltre a breve partiranno i lavori sulle facciate del Palazzo delle Scienze (corso Europa 26), oltre che il completamento di una riqualificazione interna entro la fine del 2018. Previsti lavori anche sull’edificio storico in via delle Fontane.
Investimenti previsti anche nel miglioramento delle attrezzature didattiche: «Oggi gli studenti hanno esigenze diverse – spiega il rettore – non chiedono più aule informatiche, ma una semplice presa elettrica per ricaricare. Non si trovano più bene nelle vecchie biblioteche, hanno bisogno di spazi studio per ripetere ad alta voce». Dove verranno date queste risposte? «Inaugureremo presto il restyling delle biblioteche di Valletta Puggia, uno dei poli della scuola di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali: prima le tre biblioteche erano separate e di tipo tradizionale, ora gli studenti avranno a disposizione due spazi studio individuali e per piccoli gruppi. Replicheremo questo modello anche nel polo via Balbi e stiamo facendo un ragionamento anche su Medicina».
Le sedi fuori Genova
Sono tre i campus fuori Genova. Attualmente è in corso un intervento (non con fondi dell’Università) per la ristrutturazione dell’ex ospedale militare, che sarà sede del polo spezzino. Un investimento di 10 milioni di euro da parte di Regione Liguria, attraverso i fondi Fas per 7,5 milioni di euro e del Comune della Spezia, proprietario dell’immobile (1,5 milioni). Su Imperia non sono in programma lavori, mentre a Savona è stato appena inaugurato l’edificio sostenibile al Campus, di cui Bj Liguria ha parlato ampiamente qui.
Immobili in vendita
Sarà molto complicato vendere alcuni immobili di grande volume. Comanducci è consapevole degli insuccessi della procedura per vendere l’ex Magistero, oggi occupato dal Laboratorio Sociale Buridda: «Ci sono strumenti di valorizzazione che passano da Invitalia e anche dal Comune di Genova, noi non lasceremo nessuna strada intentata». Tra gli edifici di pregio c’è anche una villa a Santa Margherita Ligure, vecchia sede del Distar (dipartimento di Scienze della terra, dell’ambiente e delle risorse). In vendita anche appartamenti frutto di lasciti e donazioni. Qui tutti gli avvisi di immobili in vendita.
L’azienda “Unige” deve gestire un patrimonio immobiliare notevole, spesso difficile (da diverse fonti ci arriva l’eco dell’Albergo dei Poveri come un “massacro” dal punto di vista economico e gestionale), visto che il 30-35% degli edifici hanno un vincolo della soprintendenza.
L’organigramma
Oltre al rettore e ai suoi delegati, gli organi di governo sono il cda (operativo) e il Senato accademico (politico). L’Università ha anche un direttore generale e 11 dirigenti articolati sugli uffici
In totale sono 386.741 i metri quadrati di superficie netta chiusa a disposizione dell’Università tra le cinque Scuole, l’amministrazione, i centri e gli spazi comuni e altri edifici. Nel grafico la suddivisione percentuale di questi spazi

Manutenzioni, messe a norma e risparmio energetico
Ogni anno l’Ateneo impiega oltre 3 milioni per le manutenzioni ordinarie, ma anche le manutenzioni straordinarie, la messa a norma e le riqualificazioni costano all’anno altri 2-3 milioni. Per gli edifici vincolati le procedure si allungano rispetto all’ordinario. Gli altri bisogni delle singole Scuole vengono gestiti non a livello centrale, ma fatti in autonomia.
Complicato anche risparmiare dal punto di vista energetico: aule con soffitti altissimi da riscaldare, finestre di edifici storici che non isolano a sufficienza. Massimo Di Spigno, dirigente dell’area Conservazione edilizia dell’Università elenca le spese per la riqualificazione e l’efficientamento delle centrali termiche: Palazzo Gio Francesco Balbi (via Balbi 2), Palazzo Balbi Senarega Piovera (via Balbi 4), Palazzo dell’Università (via Balbi 5), quello che ospita Architettura, ma anche la struttura di Valletta Puggia dove trovano spazio i dipartimenti di Chimica, Fisica e Matematica. A Ventimiglia l’efficientamento energetico ha riguardato Villa Hambury. Il totale speso è stato di 1,1 milione di euro.
Altri interventi di riqualificazione ed efficientamento per 875 mila euro riguardano l’installazione delle valvole termostatiche nel polo Alberti, ma anche le centrali di refrigerazione dell’avancorpo del Dimi, il dipartimento di Medicina interna, le facoltà di Chimica, Fisica, Matematica, l’ex chimica industriale e il padiglione 1 dell’Ospedale San Martino.
Nella mappa interattiva, che può essere filtrata per tipologia di vincolo, compaiono anche le verifiche con esito negativo, ecco cosa significa: tutte le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle Regioni, agli altri enti pubblici territoriali nonché ad ogni altro ente e istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fini di lucro, che siano opera di autore non più vivente o la cui esecuzione risalga ad almeno 70 anni, sono sottoposte ai disposti di tutela dettati del Codice dei Beni culturali fino a quando non sia stata effettuata la verifica dell’interesse culturale. Nel caso di verifica con esito negativo le cose medesime sono escluse dall’applicazione delle disposizioni di tutela e possono essere liberamente alienate.
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