«Abbiamo cominciato a fare piccoli investimenti sul territorio ligure perché crediamo che abbia buone opportunità di sviluppo. E per piccoli investimenti intendo cifre che, in base ai nostri standard, partono dai 200 milioni di euro». A parlare è Gianluca Petrera, direttore Italia del fondo di investimenti Reuben Brothers, presente oggi alla tavola rotonda dedicata alle infrastrutture materiali, a Palazzo Ducale, in occasione degli Stati generali dell’economia di Genova (era atteso, al suo posto, Mehmet Saydam, capo degli investimenti, trattenuto per impegni di lavoro).
Petrera sottolinea che tra le attività principali della Reuben Brothers, che un anno fa ha acquisito una quota di Portosole dal Gruppo Cozzi Parodi, «c’è il turismo, in particolare quello di fascia alta», e afferma che il fondo britannico «sta valutando nuove opportunità in regione e che sta cercando di concretizzarle». Non si sbilancia e non scende nei particolari, preferendo invece sottolineare quanto sia importante migliorare la percezione dell’investitore da parte del territorio che lo ospita: «Gli interessi del fondo e del territorio sono allineati – dice – per questo l’investitore non deve essere visto come una figura negativa: se il territorio, grazie all’investimento fatto, cresce e migliora in qualità, migliora anche il nostro investimento. L’interesse e il guadagno sono reciproci».
D’accordo con Petrera è Filippo Delle Piane, presidente di Ance Genova, che sottolinea: «La liquidità c’è e finalmente sta cominciando a guardare oltre Milano. Ma per attrarre investitori a Genova occorre far sapere quello che la città ha da offrire, bisogna comunicare di più cosa facciamo e cosa vogliamo fare: dircelo tra di noi serve a nulla».
Durante il confronto si è discusso anche di mobilità e di avanzamento dei lavori nei vari nodi infrastrutturali genovesi. In particolare Marco Beltrami, amministratore unico di Amt, ha sottolineato, nell’ottica di attrarre business nell’area metropolitana, l’importanza di «sviluppare una mobilità sempre più vantaggiosa per il cliente, in grado di scoraggiare l’utilizzo dell’auto», oltre al fatto di lavorare su una visione di lungo periodo, cercando di vedere «il cliente tra un tot di anni».
Di Venuta (Rfi): «Sono in atto investimenti sulle direttrici Genova-Milano e Genova-Torino. In particolare, sulla seconda, ci sono 65 milioni di risorse per il potenziamento tecnologico e il miglioramento del controllo della circolazione finalizzato a una diminuzione dei tempi di percorrenza».
Calogero Di Venuta di Rfi ha invece fatto il punto sul potenziamento del nodo ferroviario genovese, spiegando che «la conclusione del quadruplicamento della linea Voltri-Sampierdarena e del sestuplicamento della linea Principe-Brignole dovrebbe essere completata entro il 2021, per essere già pronta, l’anno successivo, in occasione dell’apertura del Terzo Valico». Marco Rettighieri del Cociv ha confermato i finanziamenti destinati proprio al quinto e sesto lotto del Terzo Valico, spiegando inoltre che «i lavori sono al 22%, sono state assegnate gare per 930 milioni di euro, ne rimangono ancora altrettanti da assegnare entro marzo». Alberto Selleri di Autostrade per l’Italia ha parlato della Gronda: «Le gare per i 10 lotti partiranno a fine 2018, abbiamo una tempistica di 10 anni, il ministero ci ha chiesto di accelerare per il tratto Genova Ovest-Genova Est».
Presente alla tavola rotonda anche Anna Bottasso, del dipartimento di Economia dell’Università di Genova, che ha sottolineato l’importanza di favorire lo sviluppo delle tecnologie e delle infrastrutture immateriali.