Am InvestCo annuncia alle parti coinvolte nella vicenda Ilva un piano di rilancio del gruppo siderurgico che prevede 10 mila assunzioni e quattromila esuberi, giudicato inaccettabile da Regione Liguria, Comune di Genova e sindacati.
In base al piano sarebbero assunti ex novo circa 10.000 lavoratori (tra i quali 7.600 a Taranto, 900 a Genova, 700 a Novi Ligure e 160 a Milano) che l’azienda selezionerà previa accettazione delle condizioni imposte, con sottoscrizione di verbale di conciliazione tombale. I quattromila esuberi verrebbero distribuiti in tutti i siti.
Nella lettera, Am Investco conferma il piano investimenti da 2,4 miliardi, di cui 1,13 miliardi per il piano ambientale e 1,25 miliardi per quello industriale (più 10 milioni per la ricerca e lo sviluppo). L’impegno è quello di “assicurare tutte le risorse necessarie per portare Am InvestCo a raggiungere e superare gli obiettivi previsti” mediante l’implementazione del piano ambientale proposto e approvato dal Governo; investimenti per il rapido recupero, il miglioramento degli impianti e l’aumento della produzione di acciaio liquido dagli attuali livelli a 6 milioni di tonnellate per anno entro il 2018 e il mantenimento di tale livello fino alla completa implementazione del piano ambientale (ossia entro il 23 agosto 2023) e a seguire aumento fino a 8 milioni di tonnellate annue
Regione Liguria e Comune di Genova in una nota congiuntadefiniscono il progetto “particolarmente inaccettabile per lo stabilimento di Genova-Cornigliano, alla luce dei sacrifici già affrontati dall’impianto industriale e dai lavoratori, conseguenti all’accordo di programma del 2005 con cui fu decisa la chiusura dell’area a caldo”.
“La trattativa per Ilva – si legge in una lettera di Alessandro Vella, segretario generale Fim Cisl Liguria a Carlo Calenda e Teresa Bellanova, rispettivamente ministro e viceministro dello Sviluppo economico e ai commissari di Ilva– parte come peggio non poteva. Il piano di esuberi presentato nella lettera dei commissari dalla nuova proprietà Am InvestCo ci lascia stupefatti. La Fim Cisl rigetta con forza gli esuberi previsti su Cornigliano, con azioni di mobilitazione dei lavoratori”.
La Camera del Lavoro Metropolitana e la Fiom Cgil di Genova giudicano “provocatori e pertanto irricevibili” i contenuti della lettera di Am InvestCo. “Con tali presupposti – scrivono in una nota congiunta il segretario della Camera del Lavoro di Genova Ivan Bosco e il segretario della Fiom Cgil Bruno Manganaro – non esistono le condizioni, non solo per ipotizzare accordi, ma neppure per avviare un confronto. Se questi sono gli interlocutori che si propongono di portare avanti la storica tradizione dell’industria siderurgica italiana, si sappia che ci opporremo con tutte le forze a questi pseudo-progetti”.
“Informiamo pertanto – conclude il documento della Cgil – che non saremo presenti al previsto incontro presso il Mise e inizieremo da subito azioni di lotta”.